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zpk
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Italy
21 Posts |
Postato - 21/07/2008 : 18:53:02
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Ciao a tutti, sapevo che prima o poi mi sarei nuovamente scontrato con la questione del "colore".. e quel momento è arrivato.
Qualche tempo fa, leggendo articoli vari, compresi naturalmente quelli di Photoactivity, ho fatto la mia bella calibrazione (magari un po' sommaria) del sensore della fotocamera. Non mi dilungo inutilmente, i valori tornavano e sono sempre stato soddisfatto. Le stampe poi sono sempre state affidate alla stessa tipografia che ha costantemente fornito ottimi risultati.
Adesso mi devo servire di un laboratorio fotografico per delle stampe lambda. Alla mia richiesta di delucidazioni sulla gestione del colore mi hanno inviato il profilo per la stampa da me richiesta.
Ho bisogno di un consiglio.. Tempo fa avevo letto (mi sembra proprio su questo forum) che la cosa migliore sia lasciare al laboratorio la conversione, in quanto i profili potrebbero cambiarli spesso.
Quindi mi conviene inviare il mio TIFF AdobeRGB 8bit ricavato direttamente dai RAW, senza nessun intervento? Se il risultato non dovesse essere quello sperato, dove devo cercare l'errore? Nel mio procedimento, o nel loro?
Grazie!! Matteo |
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Gianluke
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Italy
2805 Posts |
Postato -  21/07/2008 : 20:10:12
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Citazione: Postato da zpk [Quindi mi conviene inviare il mio TIFF AdobeRGB 8bit ricavato direttamente dai RAW, senza nessun intervento? Se il risultato non dovesse essere quello sperato, dove devo cercare l'errore? Nel mio procedimento, o nel loro?
Grazie!! Matteo
Si invia il file finito in TIFF 8 o 16 bit nello spazio colore che usi, senza nessuna conversione. I problemi poniteli se ci sarà la necessità...
Ciao Gianluca
Mamiya 7 II - 43-80-150mm / Nikon Coolscan LS-9000ED / HP Photosmart B9180 / Epson Stylus Photo R1800 http://www.gianlucapirro.it |
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nikarlo
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826 Posts |
Postato -  22/07/2008 : 00:27:27
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io ti consiglio di mandare un jpg in srgb  anche l'ultimo software di gestione del fuji frontier non gestisce di default i file in adobe 1998 e comunque il gamut è inferiore all'srgb, anzi questo puoi anche controllarlo tu e farci sapere.
Ciao, Carlo
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andre_
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2054 Posts |
Postato -  22/07/2008 : 00:36:22
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I casi sono due: - Se hai un monitor profilato di buona qualità, converti verso il profilo che ti hanno fornito (non dimenticare di controllare i colori fuori gamut!). A quel punto, se la stampa è a colori, TIFF o JPG alla massima qualità poco cambia. L'importante è che le stampe siano già ridimensionate alla giusta definizione (dpi per le dimensioni finali esatte). Il rischio di una conversione fatta dal laboratorio è che si perda in definizione, se i colori sono già esatti in partenza.
- Se il tuo monitor non è di buona qualità e profilato, conviene mandare un TIFF (o PSD, chiendendo prima se lo gestiscono, che occupa meno spazio) sempre in 16bit per canale. La conversione va fatta verso ProPhoto, per salvaguardare il maggior numero di colori. Ed a quel punto incroci le dita sperando che il laboratorio abbia un operatore che sa quel che fa. Raro....
Tutto questo, ovviamente, dando per scontato che gli scatti siano in RAW. In JPG, hai già un handicap iniziale sui colori (ed in parte sulla definizione) talmente grande che è inutile un discorso di precisione delle conversioni e quant'altro. Ormai i dischi rigidi e le schede di memoria hanno costi talmente ridicoli che non ha senso scattare in JPG.... se si è interessati al mondo del colore. a_
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nikarlo
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Italy
826 Posts |
Postato -  22/07/2008 : 22:50:46
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Assolutamente non bisogna convertire al profilo di stampa in quanto ogni giorno cambia e andrebbe rifatto ogni volta. Inoltre i 16 bit non vengono stampati e i tiff sono trasformati in jpg dal software della macchina e inviati in stampa, figuriamoci il formato psd proprietario adobe..... Il prophoto in chimico è pressoché inutile. Questo dopo aver lavorato e studiato a fondo sistemi noritsu-kodak e Fuji.
la soluzione migliore l'ho già esposta.
Ciao, Carlo
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andre_
Advanced Member
    
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2054 Posts |
Postato -  23/07/2008 : 00:29:42
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Citazione: Postato da nikarlo
Assolutamente non bisogna convertire al profilo di stampa in quanto ogni giorno cambia e andrebbe rifatto ogni volta.
?!? Conosci un laboratorio che riprofila la macchina frequentemente? Dove? In Italia è poco più di un miracolo...
Citazione: Postato da nikarlo Inoltre i 16 bit non vengono stampati e i tiff sono trasformati in jpg dal software della macchina e inviati in stampa, figuriamoci il formato psd proprietario adobe.....
So benissimo che non vengono stampati, ma la speranza è quella che la conversione venga fatta prima della compressione JPG... e che quindi risulti più precisa di una conversione a partire da 8bit.
Citazione: Postato da nikarlo Il prophoto in chimico è pressoché inutile.
Questa proprio non l'ho capita. Se c'è una converione, non è questione di "supportare" il profilo di partenza... Anche perchè la tua precedente affermazione:
Citazione: Postato da nikarlo il gamut è inferiore all'srgb
Non mi risulta vera. Il profilo che mi ha fornito il laboratorio da cui mi servo, per una macchina Frontier, esce dal sRGB in diversi punti. Ovviamente non è un mostro di dimensione, ma il gamut non è assolutamente contenuto in sRGB.
Mi pare che l'approccio che consigli sia "al minimo", senza possibilità di sfruttare la macchina e le sue potenzialità. O, per lo meno, senza nemmeno provarci.
Se le cose stanno veramente così, e se hai studiato questo tipo di processo a fondo non c'è ovviamente motivo per non crederti, mi pare che il frontier abbia una fama assolutamente immeritata. a_
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nikarlo
Advanced Member
    
Italy
826 Posts |
Postato -  23/07/2008 : 09:25:36
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Andrea, davanti ad una stampatrice ho passato e passo tantissimi giorni da 8 anni, studiando e vagliando tutte le cose. Inoltre la macchina deve fare la taratura ogni giorno ed ad ogni cambio di emulsione, io faccio così e i risultati si vedono. Ogni volta che si fa questa operazione il profilo cambia e il profilo fornito dalla macchina non è un profilo "misurato" su una testchart ma solo un profilo approssimativo o più o meno canned (la macchina non stampa la chart e la misura per intenderci), quando lo si fa misurandolo con lo spettrofotometro il gamut è inferiore all'srgb. Poi come ti dicevo il software di stampa (che non accetta i file a 16 bit) trasforma tutto in srgb e poi la macchina continua a gestire la conversione colore. Io consiglio l'approccio al minimo perché è quello che dà meno margini di errore. Poi la cosa importante è che la macchina sia tarata, con i chimici originali e freschi e la carta di qualità (e non basta leggere il tipo sul retro) e sono cose rare da trovare in un laboratorio.
Ciao, Carlo
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boscarol
Average Member
  
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192 Posts |
Postato -  23/07/2008 : 12:14:17
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Citazione: Postato da nikarlo
Poi come ti dicevo il software di stampa (che non accetta i file a 16 bit) trasforma tutto in srgb e poi la macchina continua a gestire la conversione colore.
Ciao Carlo,
il software di stampa di cui parli quali formati accetta? Jpeg? Tiff? Accetta PDF?
E cosa vuol dire "trasforma tutto in sRGB"? Fa una conversione o una assegnazione?
Grazie, ciao.
Mauro |
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nikarlo
Advanced Member
    
Italy
826 Posts |
Postato -  24/07/2008 : 10:07:44
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Citazione: Postato da boscarol
il software di stampa di cui parli quali formati accetta? Jpeg? Tiff? Accetta PDF?
E cosa vuol dire "trasforma tutto in sRGB"? Fa una conversione o una assegnazione?
ciao Mauro, il software accetta solo jpeg e tiff a 8bit La gestione del colore è fatta in maniera molto elementare su questa versione di software e per questo non ho approfondito la questione con più test. Ad esempio nel pulsante "spazio colore" c'è solo -srgb-, -frontier pd- e nessuna correzione. Inviando un file in prophoto con il modo srgb selezionato ho ottenuto una stampa con colori sballati, come se non fosse stata fatta nessuna conversione. Però a software nuovo mi sono promesso di fare un bel po' di test.
Ciao, Carlo
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t.tonazzo
Starting Member
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1 Posts |
Postato -  30/07/2008 : 00:41:11
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... scusate ma mi sembra ci sia un sacco di confusione !!!!!
... se non erro l'argomento tratta di stampa lambda la quale , se non erro è il nome di una particolare macchina da stampa della nota industria italiana di bressanone, la DURST !!!
per sapere come stampa il Lambda ( Lambda®), che tipo di file legge ( Formati dei file: RGB-,CMYK- e scala di grigi -TIFF risp. - TIFF/LZW, RGB- e scala di grigi -JPEG, BMP, PostScript Level 3 (PDF, PS, EPS con RGB, CMYK e scala di grigi) , a quanti bit ( Colori: 16,7 milioni (Input 24 bit/Internal 36 bit) - Tonalità di colore:256 tonalità RGB) e come avviene la taratura del Dmax, Dmin, e la neutralizzazione dei grigi a seconda dell'emulsione e dello stato della chimica, be...... o leggete qui oppure andate presso i fotolaboratori con i lambda 76 o 130 (formati max di stampa) vi assicuro che ce ne sono molti in italia per fortuna, ma ricordate LAMBDA è solo DURST !!!
.... a proposito la Durst crea per i fotolaboatori anche i profili ICC (naturalmente a pagamento) quindi quando richiedete un profilo di conversione CMYK ad RGB assicuratevi che sia originale,,, vedi : http://www2.rho-online.com/profiles/uk/icc_welcome.asp
... a meno che il vostro fotolaboratorio non si faccia (come dovrebbe essere) i profili di conversione abbastanza spesso ed in maniera programmata, e quindi possa darvi il profilo più adeguato, ma se volete un consiglio lasciate fare al laboratorio la conversione naturalmente se vi fidate, altrimenti non è detto che ciò che appare sul vostro monitor ritornerà sulla carta fotografica !!!
... buone foto a tutti e soprattutto Belle stampe !
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