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runtu
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Italy
1645 Posts |
Postato - 09/04/2019 : 11:53:20
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Buongiorno a tutti. Mi sto per imbarcare in una nuova avventura che mi intrigava da parecchio tempo, ovvero la stampa in bianco e nero con antiche tecniche come la gomma bicromata, utilizzando negativi in grande formato ottenuti da file digitali. Mi è arrivato il nuovo film della Permajet, la nuova formulazione che ha caratteristiche praticamente identiche al film della Pictorico. Non so se c’è qualcuno che ha avuto esperienze con questo tipo di materiale di stampa e mi chiedevo se è possibile e come procedere per una eventuale profilazione dal momento che parliamo di materiale trasparente. L’unica fonte che ho trovato sarebbe una specie di autorevole e riconosciuta bibbia, un voluminoso libro di oltre trecento pagine in inglese…
Grazie |
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mxa
Advanced Member
Germany
533 Posts |
Postato -  10/04/2019 : 08:14:29
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Se le caratteristiche della Permajet sono identiche alla Pictorico potresti usare il sistema "PiezoDN Digital Negative System".
La mia esperienza di tanti anni fa con il libro del Burkholder mi ha convinto che senza un densitometro e' difficile fare un lavoro preciso se uno fa tutto in casa partendo da zero. Non ho voglia di comprarlo usato su Ebay chissa' in che condizioni e sperare che sia ancora tarato. Nuovo ci sarebbe l'ottimo Heiland, ma sono 700 euro, piu' o meno.
Mi sembra di capire che la soluzione della Piezography sia chiavi in mano. Io ho gia' una delle stampanti che loro supportano (Epson 1500W), quindi non dovrei neppure comprare la stampante.
Dico questo perche' fra un paio di mesi - spero - mi mettero' anch'io a produrre negativi digitali per stampa a contatto, ma nel mio caso solo argentica, e mi ricordo che i negativi (e quindi i profili) per tecniche antiche sono parecchio diversi.
Marco www.marcoannaratone.photography
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runtu
Advanced Member
Italy
1645 Posts |
Postato -  10/04/2019 : 13:03:31
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...grazie Marco :-) |
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AlbertoM
Moderatore
Italy
4742 Posts |
Postato -  10/04/2019 : 13:24:02
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La misura del trasparente si potrebbe anche saltare e fare solo la misura in riflessione della stampa finale, il profilo ICC va fatto lì
AlbertoM |
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mxa
Advanced Member
Germany
533 Posts |
Postato -  10/04/2019 : 13:59:47
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Citazione: Postato da AlbertoM
La misura del trasparente si potrebbe anche saltare e fare solo la misura in riflessione della stampa finale, il profilo ICC va fatto lì
AlbertoM
Mi scuso in anticipo per la sciocchezza che sto per dire (non sono un esperto per nulla), ma ..... mi sembra di ricordare che le tecniche antiche hanno bisogno di negativi con una certa distribuzione delle densità specifica del metodo usato, a uindi non si dovrebbe dover anche misurare la trasparenza?
Marco www.marcoannaratone.photography
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runtu
Advanced Member
Italy
1645 Posts |
Postato -  10/04/2019 : 17:19:50
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...di scemenza ne aggiungo un'altra anche io nel caso. Argyll permette di leggere la trasparenza, non potrebbe rappresentare un aiuto? |
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tarkowsky
Average Member
190 Posts |
Postato -  11/04/2019 : 00:38:07
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Scusa se mi intrometto ma non serve a nulla profilare il trasparente e creare profili ICC. Il negativo digitale viene esposto ai raggi UV che vengono schermati in modo totalmente differente dagli inchiostri rispetto alla luce appartenente allo spettro del visibile. Sulla creazione dei negativi digitali vi sono vari metodi che si basano sull'uso di inchiostri diversi (da quelli della Epson, ai Piezo...). E' un campo pieno di insidie ed e' consigliabile partire con un metodo molto semplice per poi avanzare nel ginepraio passo per passo. Se possiedi una stampante Epson comincia a stampare con quella e devi cercare il colore che blocca maggiormente gli UV e stampare il film con quel colore (negli inchiostri epson e' un certo verde). In Italiano potresti leggerti il cap.10 del libro di Giorgio Bordin , Il sapore del Sale, Guaraldi editore. I libri di Bordin sulle antiche tecniche fotografiche sono il meglio che si possa trovare nel mercato editoriale italiano. |
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runtu
Advanced Member
Italy
1645 Posts |
Postato -  11/04/2019 : 09:10:13
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Citazione: Postato da tarkowsky
Scusa se mi intrometto ma non serve a nulla profilare il trasparente e creare profili ICC. Il negativo digitale ......
...grazie :-) |
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AlbertoM
Moderatore
Italy
4742 Posts |
Postato -  11/04/2019 : 12:35:04
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Non ho idea di che sorgente usiate per esporre il materiale fotosensibile finale, io pensavo a delle comuni lampade da ingranditore, ma se usate lampade UV la lettura del trasparente non serve più a nulla.
Se invece usate delle comuni lampade per ingranditore (per es quelle vecchie al tungsteno) una misura del trasparente può aiutare, ma siccome per misurare serve uno strumento che legga in trasparenza, quindi il classico Eye-One/ColorMunki non va bene, suggerivo di saltare la misura intermedia e magari di valutarla ad occhio: stampando un target, per esempio il classico a 21 step, non ci devono essere delle tacche con la stessa densità, ma devono essere tutte ben staccate l'una dall'altra.
La misura sulla stampa finale invece io la farei, perchè con quella potrei fare un profilo ICC che poi mi aiuta in stampa, sia per fare la classica soft proof, sia per stampare e quindi avere una buona corrispondenza a monitor.
Ovviamente il tutto deve essere stabile, cioè ripetibile, altrimenti il profilo ICC non funziona.
AlbertoM |
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mxa
Advanced Member
Germany
533 Posts |
Postato -  11/04/2019 : 13:17:48
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Il Heiland fa sia trasparenza che riflessione, quindi una volta comprato tanto vale (nel *mio* caso, che faccio solo argentico) fare entrambe le misure. Partirei comunque dai PiezoDN in ogni caso, proprio perche’ partire da zero è tutt’altro che semplice, e non ho voglia/tempo di reinventare la ruota.
Certo che avendo già io il Colormunki se potessi limitarmi alla sola riflessione non dovrei comprare il Heiland. Ma ................. ........ come si fa ad adoperare il Colormunki per il bianco e nero? C’e’ un software che lo pilota per il BN?
Marco www.marcoannaratone.photography
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tarkowsky
Average Member
190 Posts |
Postato -  11/04/2019 : 14:43:08
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Nelle tecniche antiche fotografiche dai dagherrotipi al collodio umido fino alla stampa platino/palladio inclusa la gomma bicromata ed altre innumerevoli tecniche il materiale fotosensibile ha una sensibilita' massima sempre nella zona dell'ultravioletto. Per esempio chi usa il collodio sa che lo spettro di sensibilita' del collodio va da 403nm a 521nm (gialli,arancioni e rossi escono neri) e quindi per illuminare i negativi si scelgono lampade che sono ottimalizzate in questa fascia dello spettro. I negativi digitali si possono benissimo esporre anche al sole a patto di usare un esposimetro per raggi UV (costosi) per misurare la quantita' di radiazione UV che colpisce il negativo. La preoccupazione espressa da Alberto che ogni tappa del procedimento sia stabile e ripetibile e' alquanto ardua nei processi antichi dove le stampe avvengono per contatto in quanto intervengono moltissime variabili difficilmente controllabili: umidita' della carta, eta' e relativa stabilita'/reattività dei reagenti nelle reazioni chimiche e tante ancora. Il sistema PiezoDN e' comunque costoso (Jon Cone e' bravo nel marketing di riciclare vecchi inchiostri con sigle nuove come PiezoDN) e non da' risultati superiori ad altri più' semplici (nessun sistema a mia conoscenza fa uso della softProof). L'ideale sarebbe creare ex novo degli inchiostri che abbiano il compito di schermare al massimo gli UV e poi miscelarli e costruire con QTR delle curve per costruire un gradiente uniforme. Il miglior libro che spiega come fare tutto ciò e' di Sandy King esperto indiscusso nella stampa antica al carbone ( non c'entra nulla con la stampa moderna con gli inchiostri al carbone tipo Ebony o Piezo). http://www.alternativephotography.com/the-carbon-print-by-sandy-king-and-john-lockhart/
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mxa
Advanced Member
Germany
533 Posts |
Postato -  12/04/2019 : 04:55:50
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Citazione: Postato da tarkowsky
........ Il sistema PiezoDN e' comunque costoso (Jon Cone e' bravo nel marketing di riciclare vecchi inchiostri con sigle nuove come PiezoDN) e non da' risultati superiori ad altri più' semplici ......
..... tipo quale?
Grazie!
Marco www.marcoannaratone.photography
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tarkowsky
Average Member
190 Posts |
Postato -  14/04/2019 : 17:48:15
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Citazione: Postato da mxa
Citazione: Postato da tarkowsky
........ Il sistema PiezoDN e' comunque costoso (Jon Cone e' bravo nel marketing di riciclare vecchi inchiostri con sigle nuove come PiezoDN) e non da' risultati superiori ad altri più' semplici ......
..... tipo quale?
Grazie!
Marco www.marcoannaratone.photography
Mi sembra di averlo già detto nei post precedenti. Inchiosti Epson originali e stampi con il colore che maschera maggiormente gli UV (un certo verde che dovrà' essere determinato stampando ed esponendo un target con patch colorate) oppure creare un set di 8 inchiostri ottenuti da diluizioni degli inchiostri neri primari della Epson 7800 o Epson 3880/3800. Qui sotto a mo' di esempio ti riporto le scelte fatte da Sandy King:
Ink Cartridge Ink Mixture K S1 = 100% Epson PK C S2 = 80% Epson PK + 20% Epson LK LC S3 = 60% Epson PK + 40% Epson LK M S4 = 40% Epson PK + 60% Epson LK LM S5 = 20% Epson PK + 80% Epson LK LK S6 = 100% Epson LK Y S7 = 50% Epson LK + 50% Epson LLK LLK S8 = 100% Epson LLK
Con questo metodo bisogna poi creare le curve con QTR il che richiede una certa expertise. Ma oggi vi sono programmi che possono creare/ottimalizzare anche le curve di QTR senza spaccarsi troppo la testa.
https://www.bwmastery.com/quadtoneprofiler-digital-negatives
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mxa
Advanced Member
Germany
533 Posts |
Postato -  14/04/2019 : 20:14:31
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Citazione: Postato da tarkowsky
Citazione: Postato da mxa
Citazione: Postato da tarkowsky
........ Il sistema PiezoDN e' comunque costoso (Jon Cone e' bravo nel marketing di riciclare vecchi inchiostri con sigle nuove come PiezoDN) e non da' risultati superiori ad altri più' semplici ......
..... tipo quale?
Grazie!
Marco www.marcoannaratone.photography
Mi sembra di averlo già detto nei post precedenti. Inchiosti Epson originali e stampi con il colore che maschera maggiormente gli UV (un certo verde che dovrà' essere determinato stampando ed esponendo un target con patch colorate) oppure creare un set di 8 inchiostri ottenuti da diluizioni degli inchiostri neri primari della Epson 7800 o Epson 3880/3800. Qui sotto a mo' di esempio ti riporto le scelte fatte da Sandy King:
Ink Cartridge Ink Mixture K S1 = 100% Epson PK C S2 = 80% Epson PK + 20% Epson LK LC S3 = 60% Epson PK + 40% Epson LK M S4 = 40% Epson PK + 60% Epson LK LM S5 = 20% Epson PK + 80% Epson LK LK S6 = 100% Epson LK Y S7 = 50% Epson LK + 50% Epson LLK LLK S8 = 100% Epson LLK
Con questo metodo bisogna poi creare le curve con QTR il che richiede una certa expertise. Ma oggi vi sono programmi che possono creare/ottimalizzare anche le curve di QTR senza spaccarsi troppo la testa.
https://www.bwmastery.com/quadtoneprofiler-digital-negatives
Sono confuso. Come ho detto sopra io intendo stampare solo argento. Niente tecniche antiche e niente UV. La tua risposta qui sopra con la mistura di Sandy King si riferisce all'argento?
La mia domanda era semplicemente se sapevi di un'alternativa ai PiezoDN per chi stampa i negativi digitali in banale argento.
Grazie!
Marco www.marcoannaratone.photography
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tarkowsky
Average Member
190 Posts |
Postato -  15/04/2019 : 01:28:55
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Citazione: Sono confuso. Come ho detto sopra io intendo stampare solo argento. Niente tecniche antiche e niente UV. La tua risposta qui sopra con la mistura di Sandy King si riferisce all'argento?
La mia domanda era semplicemente se sapevi di un'alternativa ai PiezoDN per chi stampa i negativi digitali in banale argento.
Grazie!
Marco www.marcoannaratone.photography
Se stampi a contatto la tecnica per creare i negativi digitali e' universale e vale per tutti i tipi di stampa che sia ai sali d'argento o platino/palladio....o altro ancora. Presumo che se tu usi i sali d'argento la fonte di luce sia quella di una lampada alogena e che la carta sia sensibile alla luce visibile (ogni carta risponde in modo diverso alla fonte di luce che la impressiona:certe carte pur essendo sensibili nell'arco del visibile sono più' sensibili alla lunghezze d'onda vicino al blu altre invece saranno sensibili maggiormente ad altre lunghezze d'onda sempre nello spettro del visibile). Per un lavoro ottimale bisognerebbe leggere i grafici delle sensibilità' delle carte ed in base a quelle scegliere la lampada adatta. Alla lesson 3 trovi alcune informazioni teoriche che possono essere d'aiuto http://www.durst-pro-usa.com/resources.php
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mxa
Advanced Member
Germany
533 Posts |
Postato -  15/04/2019 : 15:19:35
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Citazione: Postato da tarkowsky Se stampi a contatto la tecnica per creare i negativi digitali e' universale e vale per tutti i tipi di stampa che sia ai sali d'argento o platino/palladio....o altro ancora. Presumo che se tu usi i sali d'argento la fonte di luce sia quella di una lampada alogena e che la carta sia sensibile alla luce visibile (ogni carta risponde in modo diverso alla fonte di luce che la impressiona:certe carte pur essendo sensibili nell'arco del visibile sono più' sensibili alla lunghezze d'onda vicino al blu altre invece saranno sensibili maggiormente ad altre lunghezze d'onda sempre nello spettro del visibile). Per un lavoro ottimale bisognerebbe leggere i grafici delle sensibilità' delle carte ed in base a quelle scegliere la lampada adatta. Alla lesson 3 trovi alcune informazioni teoriche che possono essere d'aiuto http://www.durst-pro-usa.com/resources.php
Ottimo, grazie mille.
Marco www.marcoannaratone.photography
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