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 Comprare Piezography
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Autore Topic Precedente Topic Prossimo Topic  

Benedetto
Advanced Member

Italy
433 Posts

Postato - 07/03/2006 :  15:32:25  Mostra il Profilo  Visita la Homepage di Benedetto  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Avevo appena finito di dire a Matteo.S che mi pareva strano che non gli avessero ancora inviato i Piezography , che, zacchete, ci sono capitato io.
Infatti, con notevole disappunto, ho terminato il Ciano e, ovviamente, mi sono affrettato a ordinare un nuovo set di cartucce (anche perché, ora che ho i profili, –grazie Enrico-) ho necessità di stampare con un certa frequenza.
Ahimè, Piezography mi ha scritto che è priva del prodotto e che me lo invierà non appena disponibile.
A parte il disguido, incrociando le dita spero si risolva in breve tempo, la circostanza mi da lo spunto per porre la questione degli approvvigionamenti.
In Italia gli inchiostri NK7, specie le cartucce per la Epson 4000, sono introvabili.
Il nuovo distributore Refill non è ancora operativo e non vorrei che questa circostanza servisse da occasione per far lievitare i costi in maniera intollerabile.
E’ vero che a pensare male si fa peccato, però, siccome non si sbaglia mai, vorrei porre una domanda ad Enrico che, se non erro, sta usando gli UT2 e gli UT7 di Paul Roark.
Che differenza c’è fra gli UT2/UT7 e gli NK7?
In particolare vorrei sapere se, come gli NK7, anche gli UT2 e gli UT7 consentano di modificare i toni della stampa cambiando la carta.
Ho visto che anche gli inchiostri UT sono al carbone e vorrei sapere se vi sono grosse differenze con i Piezography.
Ovviamente sperando che anche con i MIS non si verifichino gli inconvenienti dei Piezography.
Un saluto a tutti.
Benedetto

Enrico
Moderatore

Italy
2010 Posts

Postato -  07/03/2006 :  22:24:47  Mostra il Profilo  Visita l'Homepage di Enrico  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Mannaggia,
questi Piezography continuano ad avere lo stesso problema di sempre! Già un paio di anni fa, in occasione della mia visita alla Ecco, il sig.Bossi mi sconsigliò l'avventura con i pur ottimi Piezo proprio a causa della loro scarsa reperibilità. Pensavo che con i nuovi NK7 i problemi fossero terminati, ma a quanto pare....

Io ho iniziato la mia avventura nel B/N digitale con i MIS UT, per una serie di motivi:
1- sono abbastanza economici
2- sono venduti in boccette da 110cc oppure 450cc, dunque è possibile utilizzare le cartucce ricaricabili (spongeless, ovviamente)
3- sono facilmente reperibili. Si acquistano on-line ed arrivano in pochi giorni direttamente dagli States. Fino ad oggi, mai un ritardo.
4- sono pigmenti di carbone al 100%, dunque hanno le migliori proprietà archival
5- hanno una tonalità calda che adoro (specie sui ritratti), ma è possibile ottenere stampe neutre utilizzando il toner blu appositamente studiato. Gli NK7 vengono invece miscelati col blu all'origine.
6- proprio in virtù della presenza del toner blu, posso crearmi(*) la tonalità che voglio su qualsiasi carta, fermo restando che il punto del bianco è fissato dalla carta, mentre il punto del nero è fissato dall'ink nero (appena caldo, b*=1).

Ora che ho fatto una pubblicità sfegatata ai MIS (peraltro NON retribuita ) resta da valutare l'impatto visivo di due stampe "identiche" tra le quali varia solo il set di inchiostri, MIS e Piezo NK7. Mica facile, anche perchè una prova del genere non l'ho mai fatta!
I 6 grigi degli NK7 promettono una gradazione tonale perfetta, con il punto di stampa invisibile su tutto lo spettro tonale. I MIS sembrerebbero avere la peggio, visto che usano "solo" 3 grigi (anche se stiamo approntando una variante con 4 grigi).
Nella pratica devo però dire che le stampe fatte con i MIS sembrano avere "tantissimi grigi", valori Dmax ai vertici e punti di stampa invisibili su tutta la gamma, anche sulle sfumature più tenui.
Insomma, per me si tratta di un pareggio, percui preferisco la maggiore flessibilità dei MIS.

(*) per creare stampe della tonalità desiderata, lavorando in maniera seria, è necessario costruirsi le curve QTR avvalendosi di uno spettrofotometro.

Ciao
Enrico
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AlbertoM
Moderatore

Italy
4742 Posts

Postato -  08/03/2006 :  00:52:29  Mostra il Profilo  Visita l'Homepage di AlbertoM  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Volevo aggiungere anch'io alcune cose.

Gli UT di cui parla Enrico, sono diversi dagli UT2 o UT7 di cui parla Benedetto:

gli UT sono la "vecchia" serie della MIS, ancora in vendita, che prevede, come dice Enrico, un nero matte (caldo), tre grigi (caldi), un nero Photo (neutro) e un toner blu.

Stiamo appunto studiando una "variante" di questo set, "correggendo" il grigio medio e introducendo un grigio medio più chiaro.

Questo è possibile perchè è in vendita la Base con cui diluire gli inchiostri.

Il set che otterremo (speriamo) avrà la massima flessibilità in quanto è adattabile, variando le curve di QTR con l'ausilio dello spettrofotometro, a tutti i tipi di carta, e con variazioni di tonalità da quella calda a quella fredda, passando ovviamente per la tonalità neutra.

Dai nostri test sembra che 4 inchiostri (uno nero e tre grigi) siano già sufficienti a rendere invisibile il punto di stampa, ma per stare nel sicuro e per riempire tutti e 7 i canali della 2100 e della 7600, aggiungeremo questo grigio medio in più.

L'approccio degli NK7 personalmente mi piace meno, in quanto non è possibile modulare la tonalità delle stampe, se non cambiando la carta, e non è possibile utilizzare carta lucida o semilucida.

In più, non so quanto sia facile pilotare al meglio 7 inks contemporaneamente.
Voglio dire: se uso QTR con i due neri originali della 2100 e stampo un gradiente creato con Photoshop, ottengo un gradiente molto omogeneo (visivamente) ma i punti di stampa sono visibili perchè uso un solo grigio.

Se aggiungo un altro grigio, ottengo certamente più sfumature ed è ancora abbastanza semplice gestire le curve.

Se uso 6 grigi, avrò sicuramente dei punti invisibili, ma come esce il gradiente di prima, anche usando le curve linearizzate con lo spettrofotometro? Vorrei vederle con i miei occhi. Benedetto, se ne hai voglia fai una prova

Secondo me la Piezography ha scelto il numero "7" per le sfumature di nero solo perchè quando ha introdotto quel set di inks le stampanti a 7 canali della Epson erano le più diffuse.

E ha neutralizzato gli inchiostri utilizzando del blu solo per semplificare la vita agli utenti, non per ragioni di qualità.

Cioè, secondo me, il nostro approccio è sicuramente più complicato da realizzare, ma non porterà a risultati più scadenti, e potremo contare su una maggiore flessibilità della stampante.

Gli UT2 e gli UT7, invece, sono set di inks non neutri. C'è il nero Eboni (matte caldo), due grigi caldi, due grigi freddi (più o meno della stessa densità di quelli caldi), un grigio chiaro neutro ed eventualmente un toner caldo per fare stampe seppiate.

Questo perchè in genere vengono utilizzati con i driver Epson, con cui non è possibile "spegnere" completamente qualche canale (fatta eccezione forse per il giallo).
Questo ha il vantaggio di semplificare abbastanza la vita agli utenti, che possono affinare i risultati delle curve canned semplicemente variando i cursori dei colori dei driver Epson.

E in più c'è il vantaggio di utilizzare quasi sempre tutti i canali contemporaneamente, il che riduce le possibilità di banding.

E' possibile utilizzare anche QTR con questo set di inks, anche se diventa più difficile creare le curve, o meglio, con il "vecchio" set che usiamo noi è più intuitivo: gli inks puri sono caldi, per neutralizzare i toni usiamo solo un canale, quello del blu.

Quando avremo finito gli "esperimenti" sfideremo i K7, e tu, Benedetto, non avrai scampo



AlbertoM
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fabio maione
Advanced Member

Italy
982 Posts

Postato -  09/03/2006 :  12:58:06  Mostra il Profilo  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Alberto ha scritto:

“L'approccio degli NK7 personalmente mi piace meno, in quanto non è possibile modulare la tonalità delle stampe, se non cambiando la carta, e non è possibile utilizzare carta lucida o semilucida.”

Verissimo. Anche io uso gli NK7 con la mia Epson 2100 e sono costretto a usare 3 carte diverse per differenziare, leggermente, i toni.

”In più, non so quanto sia facile pilotare al meglio 7 inks contemporaneamente.
Voglio dire: se uso QTR con i due neri originali della 2100 e stampo un gradiente creato con Photoshop, ottengo un gradiente molto omogeneo (visivamente) ma i punti di stampa sono visibili perchè uso un solo grigio. Se aggiungo un altro grigio, ottengo certamente più sfumature ed è ancora abbastanza semplice gestire le curve.
Se uso 6 grigi, avrò sicuramente dei punti invisibili, ma come esce il gradiente di prima, anche usando le curve linearizzate con lo spettrofotometro? Vorrei vederle con i miei occhi. Benedetto, se ne hai voglia fai una prova”

Ebbene, posso dirti che ho fatto questa prova ed il gradiente viene riprodotto in maniera molto omogenea già con le curve canned di Quadrone Rip. La qualità dei risultati è indiscutibile; le stampe di Benedetto, anche grazie alla corretta linearizzazione che gli ha fatto il bravo Enrico, è splendida. Io stesso, che ho linearizzato con strumenti inadeguati (vedi scanner, ma penso di rivolgermi ad Enrico a mia volta per perfezionare la cosa), magari con l’aiuto di un provino 15x21, ho stampato delle immagini veramente soddisfacenti.

”Secondo me la Piezography ha scelto il numero "7" per le sfumature di nero solo perchè quando ha introdotto quel set di inks le stampanti a 7 canali della Epson erano le più diffuse.”

Questa è un’ipotesi su cui non so dire nulla. Sono curioso di vedere cosa faranno con la Epson R 2400 e 4800 (per le quali sono stati annunciati a breve nuovi kit piezography): gli NK8?

”E ha neutralizzato gli inchiostri utilizzando del blu solo per semplificare la vita agli utenti, non per ragioni di qualità.”

Anche su questo non so dire nulla; si tratta di un discorso molto tecnico e non conosco le problematiche delle formulazioni degli inchiostri.
Piuttosto, la vostra ricerca di un kit MIS personalizzato in grado di dare il massimo è molto interessante e mi piacerebbe saperne ancora di più e vedere i risultati. Si potrebbe organizzare un confronto incrociato.

Ciao a tutti
Fabio


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AlbertoM
Moderatore

Italy
4742 Posts

Postato -  09/03/2006 :  14:06:02  Mostra il Profilo  Visita l'Homepage di AlbertoM  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Certo il confronto si può fare, anch'io sono interessato.
Solo che non siamo ancora pronti, ci vorrà un altro po'....

Per adesso posso dirti che il nero Eboni della MIS sembra andare un po' meglio sulla hahnemuehle photo rag rispetto al nero Piezography (L*=14.6 contro L*16.3 che corrisponde a D=1.73 contro D=1.66, sempra poco, ma la differenza a quei livelli si nota), e che il punto di stampa già non si vede con 4 inks, per cui credo che con un quinto ink si possa tranquillamente raggiungere un margine di sicurezza più che ampio.

Per il fatto della neutralità degli inks non credo che ci sia poi tanto di tecnico da sapere (ma forse mi sfugge qualcosa)

Comunque i pigmenti di carbone puri sono sempre naturalmente caldi, non neutri (anche i Phiezography vecchi lo erano) e per renderli neutri si possono fare due cose:
  1. stampare dell'inchiostro blu sopra a quello grigio
  2. mescolare i grigi direttamente con l'inchiostro blu


La seconda possibilità è stata utilizzata anche dalla MIS nelle loro ultime versioni
Ti posso garantire che creare curve per QTR solo per i grigi (e non per un toner blu) è molto più semplice che gestire anche un inchiostro colorato (in modo preciso).

E questo te lo può confermare Enrico che ha passato le notti a neutralizzare le sue stampe

Però il controllo con questo metodo è incredibile: puoi regolare (entro certi limiti) quelle curve che ho mostrato nell'articolo sulle stampe, cioè puoi regolare in modo fine la tonalità di tutto l'asse del grigio per ogni carta

Non è facile, bisogna andare per tentativi facendo ripetute misure con lo spettrofotometro, ma alla fine il risultato c'è.

E poi c'è anche l'aspetto (per me secondario) che stampe neutre, ottenute con entrambi i metodi descritti, sono un po' meno archival di quelle fatte con i pigmenti di carbone puri (calde), in quanto l'ink blu è meno archival. Però è presente in piccole quantità, per cui non è un grosso problema.

Per certi soggetti, però, il tono seppiato dei pigmenti di carbone puri a me piace (quello che puoi ottenere con la 2100 con gli inks originali e QTR con la curva Warm)

A presto



AlbertoM
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