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 ISO 3664 e ISO 12646
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Gianluke
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2805 Posts

Postato - 03/01/2007 :  23:21:56  Mostra il Profilo  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Dimenandomi nella ricerca di una lampada adatta per la valutazione delle stampe, mi sono imbattutto in vari siti sull'argomento e sulle due normative ISO a riguardo.

La ISO 3664, prevede una calibrazione del monitor a 6500K e una valutazione delle stampe a 5000K, ma per questo motivo è dedicata ad applicazioni dove la visione a monitor e la stampa sono valutate indipendentemente.

La ISO 12646, invece, prevede una calibrazione del monitor a 5000K e una valutazione delle stampe a 5000K, ed è quindi dedicata ad applicazioni dove è prevista la diretta comparazione delle stampe con la visione del monitor.

Quindi si consiglia, se si vogliono valutare le stampe in maniera non assoluta e indipendente ma comparandole con la visione a monitor, di applicare la ISO 12646 e tarare il monitor a 5000K.

http://www.babelcolor.com/download/Light_under_control_2005-11-08.pdf

Pag. 12

Quindi procedendo come suggerito dai moderatori (6500K monitor e 5000K luce per valutare le stampe) dobbiamo rinunciare ad una comparazione della stampa col monitor?





Gianluca

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AlbertoM
Moderatore

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4742 Posts

Postato -  04/01/2007 :  02:19:50  Mostra il Profilo  Visita l'Homepage di AlbertoM  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe


AlbertoM
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Gianluke
Advanced Member

Italy
2805 Posts

Postato -  04/01/2007 :  13:51:08  Mostra il Profilo  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Citazione:
Postato da AlbertoM



AlbertoM



Risposta secca e decisa...

Gianluca

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undavide
Senior Member

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306 Posts

Postato -  04/01/2007 :  20:57:59  Mostra il Profilo  Visita l'Homepage di undavide  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Ciao Gianluca,
mi sfugge il problema: se vuoi comparare a monitor stampa e prova di stampa, calibra e profila il monitor di conseguenza... o no?
Ciao,

D.
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Gianluke
Advanced Member

Italy
2805 Posts

Postato -  04/01/2007 :  22:25:39  Mostra il Profilo  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
il documento che ho linkato ti spiega che il problema non è così semplice...

Gianluca

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gipsi
Average Member

Italy
113 Posts

Postato -  04/01/2007 :  23:10:57  Mostra il Profilo  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Ciao Gianluke....Io vendo e installo monitor Quato per arti grafiche, e ad essere sincero in questo campo c'è un pò di confusione... ISO probabilmente teneva conto delle calibrazioni su monitor CRT,(anche perchè i monitor di ultima generazione sono sul mercato da poco più di due anni) che non riescono assolutamente,pena una caduta della luminosità, a scendere a 5000K, mentre i nuovi monitor LCT come Quato, ma anche Eizo per esempio, riescono a mantenere una luminosità alta anche a 5000K.(lavorarci davanti è uno spettacolo)..
Pare che studi recenti abbiano dimostrato che il bianco perfetto sia intorno a 5800K (5000 erano sinceramente un pò troppo caldi)e noi seguiamo questa strada..
Tieni conto di una cosa importantissima nel confrontare la stampa accanto al monitor:la stampa dovrebbe essere a 90 gradi rispetto al monitor ossia non è corretto guardarla accanto allo schermo..In altre parole guarda prima la stampa e poi il monitor..
Io a casa per esempio ho un CRT LaCie calibrato a 6200K e una luce di valutazione a 5000K,che poi in realtà sono 5300K circa, e devo dire che il risultato è + che soddisfacente...
P.S. Belle le tue foto, mi piacciono...............
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undavide
Senior Member

Italy
306 Posts

Postato -  05/01/2007 :  11:45:47  Mostra il Profilo  Visita l'Homepage di undavide  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Ciao Gianluca,
il buon Gipsy ha centrato il punto (io sono stato influenzato dalla laconicità della risposta di Alberto )
Ciao,

d.
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Gianluke
Advanced Member

Italy
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Postato -  05/01/2007 :  12:48:31  Mostra il Profilo  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Ciao Gipsy...non pretendo di fare il confronto della stampa mettendola vicino allo schermo e nemmeno a 90°. Vorrei solo, avendo terminando il lavoro con Photoshop con un file, vedere la stampa alla stessa maniera (quindi non con dominanti dettati da una luce di visione non adatta). Anche se devo andare in un'altra stanza dove ho una lampada adatta...perciò mi chiedevo che lampada comprare.
Penso che prenderò una lampada Philips o Osram certificate ISO 12646 che, però come tu hai detto, sono sui 5300K. E vedo come va la situazione. Infatti anche se ho un LCD non vorrei scendere troppo sui K per la calibrazione. Massimo vorrei arrivare a 6000...devo fare un po' di prove appena riesco a trovare la lampada.

Ah..grazie per le foto

Gianluca

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undavide
Senior Member

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Postato -  05/01/2007 :  21:47:22  Mostra il Profilo  Visita l'Homepage di undavide  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Ciao Gianluca,
il tuo legittimo desiderio di vedere "la stessa cosa" a monitor e su carta presuppone, oltre alla configurazione corretta del color management sul tuo sistema (che immagino già hai ottenuto), il fatto che la valutazione della stampa sia effettuata in certe condizioni. Se prendi ISO a riferimento, sai come fare: monitor e visore uno accanto all'altro ma non contemporaneamente nel campo ottico, visore a 5000K (e profili di stampa con quella luce in visione), monitor tra i 5600 e i 5800K. Come dici tu, terminare il lavoro in Photoshop e vedere la stampa alla stessa maniera, presuppone un setup come quello descritto, altrimenti il confronto con la softproof perde di senso. Per questo ho difficoltà a capire il problema, a meno che, nel tuo caso particolare, calibrare il monitor sotto ai 6000K non comporti un sensibile degrado della luminosità e delle performance del display -- ti faccio un esempio: ho installato in un lab un monitor TFT di fascia alta che è andato a sostituire un vecchio Barco, calibrato a 130 cd/mq e 5800K e usato come monitor master affiancato ad un (ben più) vecchio (e malandato...) LaCie CRT per le palette. Ovviamente non c'è stato verso di sistemare il CRT a modo, dunque ho cercato un compromesso con la max. luminosità raggiungibile e un punto bianco attorno ai 6000/6200, cercando di disorientare il meno possibile l'occhio dell'operatore che sarebbe passato da uno all'altro molto spesso (infatti IMHO questa è la dimostrazione che il doppio monitor è il più delle volte una fregatura).
Ciao e buon lavoro,

D.
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Gianluke
Advanced Member

Italy
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Postato -  05/01/2007 :  22:29:11  Mostra il Profilo  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Il monitor per ora è calibrato a 6500K come consigliato in generale, anche da ISO 3664. Ho appena trovato un portalampada fluorescente della Osram su cui monterò un tubo Osram da 60 cm/18 W a 5000K e CRI 98 (indice di resa cromatica su 100) a norma ISO 3664 per visionare le stampe. Se la differenza tra visione monitor e visione stampa dovesse essere ancora elevata, allora proverò ad abbassare la temperatura colore del monitor fino a quando le due visioni saranno simili...(però spero di non scendere oltre i 5700, che tra l'altro per curiosità è il punto nativo di bianco rilevato sul mio monitor dall'Eye One).

Gianluca

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AlbertoM
Moderatore

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Postato -  05/01/2007 :  22:56:38  Mostra il Profilo  Visita l'Homepage di AlbertoM  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Tutto questo topic è incentrato sui gradi Kelvin del bianco del monitor


Non ha senso!

Se il vostro monitor può definire il bianco variando i tre canali RGB, potete rendervi conto facilmente che fissata una temperatura di colore, supponiamo 6250K, ci sono molte combinazioni RGB che consentono di ottenere tale temperatura

Quello che conta sono i valori di cromaticità xy, non la temperatura di colore che è un parametro che porta pochissima informazione nell'analisi del colore.

Potete mantenere costante la temperatura di colore variando gli RGB e leggere con lo spettrofotometro tante coppie diverse di valori xy!

"Pare che studi recenti abbiano dimostrato che il bianco perfetto sia intorno a 5800K "

Com'era la canzoncina delle Iene?

Scherzo Gipsi,

comunque, anche sostituendo a 5800K le coordinate xy, mi riesce difficile pensare che ci sia un bianco perfetto.

A parte il fatto che è soggettivo, dipende anche fortemente dall'ambiente circostante.






AlbertoM
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Gianluke
Advanced Member

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Postato -  05/01/2007 :  23:42:16  Mostra il Profilo  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
E' tutto vero quello che dici...qui stavamo parlando però non della diversa cromaticità xy di due combinazioni a 6500 K , ma di quale accoppiamento gradi K usare tra monitor e visione delle stampe per avere una omogeneità di visione, visto che sono le uniche cose che si possono controllare facilmente con il colorimetro e con l'acquisto di una lampada con adeguata taratura...

Gianluca

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AlbertoM
Moderatore

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Postato -  06/01/2007 :  00:01:17  Mostra il Profilo  Visita l'Homepage di AlbertoM  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Forse non hai capito:

se con uno strumento leggi 6500K puoi avere bianchi molto diversi sia a monitor che in stampa, per cui non puoi fare nessun paragone

AlbertoM
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Gianluke
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Postato -  06/01/2007 :  00:35:20  Mostra il Profilo  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Ho capito quello che vuoi dire...ma per intenderci...posso avere più probabilità di omogeneità di visione tra temperature che si attengono a uno standard di riferimento, che se taro il monitor come mi pare o compro la prima lampada che trovo sottocasa! Le coordinate della cromaticità xy non le posso controllare col colorimetro (non so se sia possibile sceglierle calibrando il monitor con lo spettrofotometro).. posso però cercare di attenermi il più possibile agli standard di riferimento della ISO 3664 che tra l'altro, non so se l'avete notato per chi ha Eye-One, è lo standard di riferimento a cui si attiene anche la Gretag nella misurazione della luce ambiente (molto influente sull'intero processo, come ha giustamente sottolineato Alberto):

"Standard della ISO 3664.

Ormai è risaputo che capita soventemente di visualizzare e confrontare una stampa con la prova colore sotto una luce calibrata e vederle simili, ma appena ci si sposta sotto una sorgente di luce diversa, istantaneamente si avvertono evidenti differenze cromatiche su alcuni colori. Queste dipendono sia dal tipo di tecnologia utilizzata per la realizzazione della prova colore, sia se è basata su toner o inkjet e dal tipo di inchiostro usato.
Questo fenomeno chiamato metamerismo influenza enormemente la valutazione e l’apprezzamento dei colori, specialmente nel mondo delle arti grafiche. Per questa ragione la ISO 3664, rilasciata nel 2000, ha ridefinito per l’industria delle arti grafiche le condizioni di visualizzazione e i criteri a cui si devono attenere i sistemi di visualizzazione.

Per attenersi agli standard della ISO 3664 devono essere rispettate in modo unanime le seguenti 4 condizioni: - qualità della luce - condizioni ambientali - luminosità e uniformità della superfice illuminata - impedire riflessioni sull’immagine.

QUALITA' DELLA LUCE.
Le specifiche della ISO 3664 non possone essere rispettate se l’immagine si osserva sotto luce artificiale utilizzando lampade generiche. Le lampade devono essere calibrate a 5000° Kelvin per il controllo colore a luce diurna e soddisfare integralmente tutte le specifiche relative alla qualità della luce e più precisamente:

Coordinate del colore definite da X = 0,3478 e Y = 0,3595 con una tolleranza consentita solo di 0,005°.

Temperatura colore di 5000 Kelvin (D50), obbligatoria per tutte le attività di stampa e prestampa.

Rendering colore con valore Ra maggiore di 90

(Gianluca: quindi per questo basta semplicemente comprare una lampada a norma ISO 3664)

CONDIZIONI AMBIENTALI
Potrebbe sembrare assurdo ma la situazione ambientale nella stanza dove si visualizza l’immagine può influenzare la sensazione visiva. La ISO 3664 specifica le condizioni circostanti come segue:

le condizioni generali di luce nella stanza devono essere attenuate e non devono influenzare direttamente o indirettamente la superfice dell’immagine che si sta osservando (range di riferimento 32-64 Lux e 5000K nell'area di visualizzazione del monitor)

Muri, soffitti, pavimenti e altre superfici (inclusi gli abiti) devono essere neutri con un grado di riflessione inferiore al 60%.

Le diapositive devono essere sempre osservate con una cornice scura di almeno 50 mm per lato.

LUMINOSITA' E UNIFORMITA' DELLA SUPERFICIE ILLUMINATA.
Per il controllo visivo del colore è richiesta un’intensità di luce di 2000 Lux (+/- 250 Lux) sulla superfice illuminata al fine di visualizzare correttamente anche le minime variazioni di colore. Livelli di luminosità diversi portano ad una interpretazione errata del colore.

Per la stampa e la prova colore, nel caso di una superfice illuminata fino a 1mq, l’intensità di luce misurata in ogni punto non dovrebbe essere inferiore al 75% della luce misurata al centro della superfice.

Sulla superfice del visore per diapositive è idealmente richiesta una luminanza di 1270 cd/mq (+/- 160 cd/mq) e che comunque non deve essere al di sotto di 950 cd/mq.

IMPEDIRE RIFLESSIONI SULL'IMMAGINE
Superfici estremamente lucide possono creare situazioni di riflessioni o colpi di luce sull’immagine tali da compromettere la corretta interpretazione del colore. ISO 3664 non definisce esattamente le condizioni per prevenire questo fenomeno.

Ciò che comunemente viene definito color management ovvero “gestione del colore” è realizzabile solamente se le condizioni sono standardizzate nell’intero flusso di lavoro. Questo significa che tutte le parti coinvolte nel ciclo produttivo del colore devono avere la consapevolezza di creare i presupposti affinchè l’immagine venga osservata sempre nelle stesse condizioni di luce per poter avere almeno una base comune di partenza. Quindi per stabilire le condizioni ottimali per la valutazione critica dell’immagine - partendo dallo spazio colore del monitor dove si crea l’immagine – alla prova colore nell’area di prestampa – alla stampa finale presso il centro stampa – è necessario creare le stesse identiche condizioni standard d’illuminazione."

Per fare un esempio di come si possa controllare meglio la situazione...

1)Usando solo l'illuminazione domestica che ho nella stanza del computer ho una misurazione della luce ambiente da parte di Eye-One pessima secondo gli standard ISO 3664 a cui Eye-One si attiene:

2300 K
22 Lux

2) Ho provato a spegnere le luci domestiche e ad accendere una lampada puntata sul soffitto sulla quale ho montato una lampadina a 6500 K. I valori ora misurati da Eye-One sono diventati:

5000K

36 Lux


Gianluca

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AlbertoM
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Postato -  06/01/2007 :  01:50:21  Mostra il Profilo  Visita l'Homepage di AlbertoM  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Gianluca, cosa c'entra tutto questo papiro che hai copiato e incollato con quello che ho detto io?

Te lo ripeto, un'altra volta:

Non potete parlare di bianco a 5000K o a 6500K, perchè è troppo generico

Quando si parla di D50 o D65, si intende un illuminante che ha una certa distribuzione spettrale ed ha associato un punto del bianco, che si può indicare con delle coordinate cromatiche.

Per esempio il D65 ha coordinate cromatiche CIE 1931 x = 0.3127, y = 0.3290 e il D50 ha coordinate cromatiche CIE 1931 x = 0.3457; y = 0.3585

Poi si può associare anche una temperatura di colore, ma dal punto di vista colorimetrico è l'informazione più vaga

Questo avevo detto, e tra l'altro sta scritto anche in una riga del trattato che hai copiato/incollato

Ieri sera ho calibrato il monitor NEC 2190 sul D65, e poi sono intervenuto sui "cannoni" RGB per modificarlo un po'e l'ho reso, al mio occhio, più neutro.

Se qualcuno mi venisse a dire, -guarda che il bianco che hai impostato non è il bianco perfetto, perchè lo dice tizio o una norma ISO-, io gli risponderei come John Wayne rispose a Robert Mitchum in quel vecchio film in B/N:

-Pensa ai casi tuoi-

Non so se si evince la morale:
il bianco lo vedo io e mi ci adatto io nella mia situazione di lavoro



AlbertoM
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Gianluke
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Postato -  06/01/2007 :  02:01:38  Mostra il Profilo  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Per il monitor ok....ma se ricordi il discorso è partito tutto dalla scelta della lampada adatta...quindi se anche la ISO accetta come standard il D50 con quelle coordinate Xy allora non sarebbe male comprare una lampada che rispetta quella norma...

Quindi da quello che ho capito per ricapitolare...tu hai il monitor calibrato a D65 e poi regoli i cannoni a occhio per definire meglio il punto di bianco...poi quando stampi valuti la stampa in senso assoluto se va bene o meno, in un momento diverso dall'elaborazione dell'immagine a video, è così?
E che tipo di illuminazione usi a questo punto? Che tipo di lampada?

Gianluca

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AlbertoM
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Postato -  06/01/2007 :  02:40:50  Mostra il Profilo  Visita l'Homepage di AlbertoM  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Come dicevamo all'inizio, ci sono due possibilità

1) Calibri e profili il monitor in modo da poter confrontare la stampa direttamente con il monitor (devi dire al SW di calibrare sulle coordinate xy delle tue lampade)
Le lampade potrebbero essere le Philips di cui abbiamo già parlato (il profilo di stampa dovrà essere fatto utilizzando la misura della luce in visione)

2) Calibri il monitor come più ti piace e guardi le stampe senza confrontarle con il monitor

Io, come ho già detto preferirei la seconda
Il profilo di stampa, per essere generico lo faccio sul D50, e poi, se sono fortunato guardo le stampe al sole (un po' troppo intenso) o sotto le Philips Graphica Pro (che non ho ancora acquistato perchè non ho ancora il posto in cui metterle, ma fra non molto lo avrò)
Se vuoi fare una mostra e puoi misurare la luce che illuminerà le stampe puoi fare il profilo su quella misura

La soluzione 1 può essere utile in certi casi: se vendi stampe, e qualcuno ti contesta i colori, farai fatica a convincerlo che deve guardare l'immagine sul tuo monitor, poi deve guardare da un'altra parte, dimenticarsi dell'immagine a monitor e poi deve guardare la stampa cercando di ricordarsi com'era a monitor

Se è uno che non capisce niente di colore penserebbe che lo stai pigliando per il culo....

E allora la soluzione 1 è più comoda: gli mostri la stampa sotto alle tue belle Graphica Pro di fianco al tuo monitor e risolvi brillantemente la situazione.

Però, se dici al SW di calibrare a favore delle tue lampade, quasi sicuramente perdi l'impostazione che per te era la migliore
E quindi devi rassegnarti ad una calibrazione che per te non è ottima

Scegli, o l'una o l'altra

Io scelgo la 2 perchè tanto i miei clienti si fidano

AlbertoM
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AlbertoM
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Postato -  06/01/2007 :  02:47:41  Mostra il Profilo  Visita l'Homepage di AlbertoM  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Un'altra cosa

Gianluca, siamo partiti dallo scanner, ora siamo al monitor, non dirmi che poi ci sarà anche il capitolo stampante !

AlbertoM
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Gianluke
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Postato -  06/01/2007 :  03:48:03  Mostra il Profilo  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Citazione:
Postato da AlbertoM

Un'altra cosa

Gianluca, siamo partiti dallo scanner, ora siamo al monitor, non dirmi che poi ci sarà anche il capitolo stampante !

AlbertoM



Per la stampante rimandiamo dopo l'acquisto dello spettrofotometro

Per le lampade, visto che non le hai ancora acquistate, ti consiglio di dare un'occhiata anche ai tubi Osram da 18W 950/LUMILUX DE LUXE COLOR PROOF FLH1 che hanno una temperatura di 5000K (contro i 5400 dei Graphica Pro Philips) e CRI 98; oppure i tubi JUST da 18 W sempre 5000K e CRI 98 a norma ISO 3664. Io ordinerò uno dei due lunedì visto che ho trovato anche i portalampada Osram da 18 W proprio per contenere i tubi 18 W lunghezza 59 cm.

Ciao

Gianluca

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AlbertoM
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Postato -  06/01/2007 :  04:34:55  Mostra il Profilo  Visita l'Homepage di AlbertoM  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Bene, così quando avrai lo spettrofotometro ci posterai una misura per dare un'occhiata ai dati spettrali

Tempo fa qualcuno aveva parlato male delle Osram, ma non ricordo se erano quelle che citi tu

Ho trovato solo questo post di Massimo Montersino, che parla molto bene delle Philips

Con quelle si va sul sicuro, anche se non sembrano facilissime da reperire

Quando avrai le Osram facci avere un giudizio anche "ad occhio"

Ciao

AlbertoM

P.S
Non fidarti troppo del CRI
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Gianluke
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Postato -  06/01/2007 :  04:40:01  Mostra il Profilo  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Il post parla solo di Osram Daylight..è un po' generico...vedo quanto costano le Just e le Philips...

Gianluca

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gipsi
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Postato -  06/01/2007 :  16:50:45  Mostra il Profilo  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Azz Ragazzi, vedo bene??Vi siete scritti alle 4.40 di mattina?
Beh, le passioni sono passioni..
Cmq Alberto quando parliamo di bianco perfetto , o meglio di bianco + neutro(giusto mi sono espresso male) si presume che stiamo calibrando il monitor con un serio programma di calibrazione che tiene conto delle coordinate cromatiche e del giusto bilanciamento dei tre primari..Se poi parliamo di un monitor a calibrazione hardware il problema non si pone..Nel nuovo software Quato, figurati che al posto della temperatura possiamo impostare i valori Lab in D50 della carta..E questo per avere una corrispondenza della stampa il più possibile vicina al monitor..
Gianluke,concordo con Alberto che per il nostro caso la ISO la possiamo dimenticare,anche perchè ISO prevede delle coordinate Lab ben precise per il bianco della carta, e dubito che le carte che usiamo noi per le nostre foto le rispettino...
Buona Befana a tutti................................
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Gianluke
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Postato -  06/01/2007 :  17:14:37  Mostra il Profilo  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Beh non abbiamo molte alternative....prenderò un tubo Graphica Pro visto che ho trovato il portaneon da 18W e il monitor continuerò a tenerlo calibrato come sempre...non mi interessa a questo punto la comparazione col monitor. La cosa importante è che quando metto la stampa sotto i tubi neon, sia soddisfatto...

Gianluca

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AlbertoM
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Postato -  06/01/2007 :  18:28:11  Mostra il Profilo  Visita l'Homepage di AlbertoM  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Citazione:
Postato da gipsi

Azz Ragazzi, vedo bene??Vi siete scritti alle 4.40 di mattina?



In effetti aspettavamo la Befana

A me ha portato pigmenti di carbone.....

Volevo precisare una cosa:
è diverso calibrare il bianco del monitor portando le sue coordinate cromatiche xy ad essere uguali a quelle di una sorgente di luce o invece calibrarlo sui valori Lab di una carta


Innanzi tutto per avere i valori Lab del bianco carta bisogna specificare la sorgente (che potrebbe essere quella che vogliamo simulare) utilizzando i suoi dati spettrali per ricavare i Lab

Se calibri il bianco del monitor con i valori xy della sorgente, sarà poi la soft proof che simulerà il bianco della carta (i dati spettrali della sorgente in questo caso sono stati utilizzati per creare il profilo di stampa)

Se invece calibri il bianco monitor su una data carta con i valori Lab, la soft proof non dovrà simulare il bianco carta perchè i due bianchi coincidono.
Però, se cambi carta, la soft proof dovrà di nuovo lavorare per simulare il nuovo bianco carta.

Forse è più generica la prima soluzione, se non usi proprio una sola carta


AlbertoM
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gipsi
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Postato -  06/01/2007 :  19:00:50  Mostra il Profilo  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
MMMhhhh...Che argomentino....
Ancora non ho provato personalmente la calibrazione passando al programma il Lab della carta ma presumo che con questo valore il B del monitor venga regolato dal programma stesso il più vicino possibile al B carta..Cmq molti grafici,non lavorano con softproof attivata, per cui in questo modo credo si voglia ottimizzare la visione stampe/monitor...
E cmq come tu ben sai in ambito ISO la carta deve avere delle coordinate Lab in D50 ben precise,al di fuori non si puo parlare di ISO; per cui, certo, nel nostro caso è inutile rincorrere delle normative cosi' .....
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boscarol
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Postato -  07/01/2007 :  23:23:50  Mostra il Profilo  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Citazione:
Postato da gipsi
Gianluke,concordo con Alberto che per il nostro caso la ISO la possiamo dimenticare,anche perchè ISO prevede delle coordinate Lab ben precise per il bianco della carta, e dubito che le carte che usiamo noi per le nostre foto le rispettino...


La ISO 3664 non prevede nessun bianco della carta, riguarda l'illuminante e la luce dell'ambiente, tutte cose che non si possono nemmeno dare in Lab (che riguarda solo il colore di oggetti).

Ciao.

-Mauro

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Gianluke
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Postato -  08/01/2007 :  00:37:43  Mostra il Profilo  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Citazione:
Postato da boscarol

Citazione:
Postato da gipsi
Gianluke,concordo con Alberto che per il nostro caso la ISO la possiamo dimenticare,anche perchè ISO prevede delle coordinate Lab ben precise per il bianco della carta, e dubito che le carte che usiamo noi per le nostre foto le rispettino...


La ISO 3664 non prevede nessun bianco della carta, riguarda l'illuminante e la luce dell'ambiente, tutte cose che non si possono nemmeno dare in Lab (che riguarda solo il colore di oggetti).



Ciao.

-Mauro





Non avevo replicato perchè non ero sicuro...però anche io avevo letto solo norme riguardo agli illuminanti e alla luce ambiente...che tra l'altro avevo riportato sopra. Avevo paura di aver saltato qualcosa perciò sono stato zitto

Gianluca

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gipsi
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Postato -  08/01/2007 :  21:40:14  Mostra il Profilo  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Eppure mi sembrava che il bianco carta dovesse rientrare in delle coordinate colorimetriche ben precise.....Forse per la 12647 ?
Studierò di più....
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gipsi
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Postato -  08/01/2007 :  21:55:49  Mostra il Profilo  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Ops...E' vero!!Ho sbagliato norma..
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