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 Profilare stampante per una luce specifica
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VitOne
Advanced Member

405 Posts

Postato - 05/10/2010 :  10:46:18  Mostra il Profilo  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Ho letto più volte che è possibile profilare la stampante in base alla luce sotto la quale andranno ad essere esposte le stampe. Dato che fin'ora mi sono affidato ad altri per questa esigenza (nel senso che avevo una presona che mi faceva le stampe "modificate" per la luce) non ho mai indagato più di tanto sui procedimenti che si devono attuare.

Vorrei da voi sapere come e se è possibile effettuare un'operazione del genere considerando che a mia disposizione ho un ColorMunki e uso stampanti Epson (4880, 2400 e recentemente anche una 7900, non mia).

Michele Volpicella
Advanced Member

1451 Posts

Postato -  05/10/2010 :  11:48:07  Mostra il Profilo  Visita l'Homepage di Michele Volpicella  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Per il Munky non saprei, ma con ProfileMaker5 è possibile fare la lettura spettrale dei target e poi al momento della costruzione del profilo specificare il tipo di luce a cui verrà esposta la foto, scegliendola tra alcuni preset oppure anche misurando, sempre con lo spettrofotometro la luce in questione e creandone un file apposito che andrà poi scelto su PM5.

Monaco Profiler invece lavora con dati Lab, non spettrali, ma anche qui è possibile fare la lettura dei target in modo spettrale e convertirli in dati Lab scegliendo appunto la luce come spiegato sopra.

Detto tutto questo, il consiglio di solito è di non modificare l'impostazione standard che è la luce D50, a meno che non si abbia a che fare con illuminanti davvero "strani", con ink molto "metamerici" e che si sia sicuri di non spostare la foto mai più.
Anch'io qualche anno fa avevo iniziato a modificare i profili sulla base della luce, ma poi su consiglio di Manovi ho lasciato perdere e in effetti mi trovo bene così. Devo dire però che i miei inchiostri hanno un metamerismo molto basso.
Alcune stampanti hanno la possibilità di fare questa correzione in automatico, per esempio le Canon IPF e forse anche le Epson (non so), ma mi domando che tipo di precisione possa avere questa correzione "in-macchina". Forse corregge solo il punto di bianco ma non la risposta non lineare alle varie frequenze dello spettro.

Invece il discorso della luminosità ha più senso: dovendo esporre la foto in un ambiente con scarsa illuminazione è davvero utile aumentare la luminosità della foto, ma per questo io mi trovo bene facendo un settaggio "trial and error" cioè con un paio di provini in successione, esposti alla luce in questione. (Uso luminosità nel senso lato del termine)







Rio de Janeiro-Venezia
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AlbertoM
Moderatore

Italy
4742 Posts

Postato -  05/10/2010 :  12:06:21  Mostra il Profilo  Visita l'Homepage di AlbertoM  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Concordo con Michele

L'unica cosa che non ho capito è quando dici:
"Forse corregge solo il punto di bianco ma non la risposta non lineare alle varie frequenze dello spettro."

Non so nemmeno io cosa faccia esattamente il SW delle IPF, anche perchè per la 8100 funziona solo con Vista e io non ce l'ho
Ma credo che applichi qualche concetto della "colour appearance" che va oltre la colorimetria classica

Comunque credo che "correggere il punto del bianco" non significhi sparare dell'inchiostro sulla carta per ottenere un punto del bianco più freddo o più caldo, perchè l'osservatore si considera sempre adattato cromaticamente, cioè per l'osservatore il bianco carta + la sorgente luminosa sono sempre il punto del bianco di riferimento, qualunque sorgente si consideri

ciao



AlbertoM

P.S.
Credo che con il color munki sia necessario argyll per fare profili ad hoc per una data sorgente
Oppure bisognerebbe provare a lavorare con i file di testo generati dal sw del color munki e creare i Lab riferiti ad un'altra sorgente (come diceva Michele per il Monaco profiler), ma non avendo io il color munki devi provare tu, magari postando qui i tuoi dubbi per procedere
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VitOne
Advanced Member

405 Posts

Postato -  05/10/2010 :  13:05:59  Mostra il Profilo  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe

Grazie ad entrambi.

Una considerazione iniziale: vale la pena procedere oppure con la 4880 e i K3 VM sono abbastanza metamerici? Più che altro come è stato detto la luminosità credo sia il paremetro da controllare. Inoltre mi è stata chiesta una carta semilucida (pesavo alla FineArt Baryta).

Primo punto/dubbio su cui mi blocco: come misurare la luce dell'ambiente con ColorMunky. Posso farlo? Il sensore superiore misura la "luminosità" ma non la temperatura colore o altro che io sappia.

I driver Epson al contrariro dei Canon che io sappia non hanno la possibilità di "correggere" il profilo della stampante in base alla luce ambiente.

C'è un'opzione con Argyll con cui posso misurare tramite ColorMunki la temperatura colore della luce ambiente? Fin'ora ho usato Argll solo con la GUI per il monitor.

Perdonatemi ma la mia conoscenza della gestione del colore è quasi zero.
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Gianluke
Advanced Member

Italy
2805 Posts

Postato -  05/10/2010 :  15:09:42  Mostra il Profilo  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Non sono a casa ma mi pare col software del Munki c'è l'opzione per il tipo di illuminante. ma anche io ti consiglio di lasciare il D50 sennò tali stampe al di fuori di quel contesto le devi solo buttare.

Gianluca

La mia attrezzatura:
Mamiya 7II - 43-80-150mm / Olympus E-410 / Nikon Coolscan LS-9000 ED / Epson Stylus Pro 3880 / / Nec PA271W / X-Rite ColorMunki Design
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