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 ICC Carte: impossibile definire il migliore
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Conte Oliver
Average Member

Italy
90 Posts

Postato - 18/10/2017 :  11:07:53  Mostra il Profilo  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Il dubbio che mi affligge da un po' di tempo è che non esista in modo univoco un profilo migliore di un altro della stessa carta. Negli ultimi tre anni ho utilizzato profili fatti da me, profili canned ed ho acquistato profili fatti da terzi, compreso quelli di Alberto. In base alla mia esperienza pratica, tutti i profili che ho utilizzato sono ottimi ma, incrociando i risultati visivi, posso affermare con certezza che hanno tutti rese visive differenti, a volte con piccole differenze, altre volte con differenze più marcate, ma non spicca mai nessun profilo rispetto ad un altro. Alcuni profili tendono a fornire risultati più contrastati, altri hanno gradazioni più mordibe, altri hanno grigi più caldi ed altri più freddi, ma quando faccio valutare le stampe a terzi, che nulla sanno dei miei test, le preferenze variano al variare dei gusti personali. Insomma, sono giunto alla conclusione che i profili siano un po' come lo "sviluppo" di una fotografia, dove il risultato finale può leggermente differire ma, rimanendo nel range della normalità, tutte le varianti sono valide. Solo io sono giunto a questa conclusione?

AlbertoM
Moderatore

Italy
4742 Posts

Postato -  18/10/2017 :  14:23:37  Mostra il Profilo  Visita l'Homepage di AlbertoM  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
In colorimetrico relativo dovrebbero uscire risultati molto simili, quasi indistinguibili

In percettivo il risultato dipende dal gamut mapping che nei vari profilatori è implementato in modi diversi

AlbertoM
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andre_
Advanced Member

Denmark
2054 Posts

Postato -  18/10/2017 :  17:24:06  Mostra il Profilo  Visita l'Homepage di andre_  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Citazione:
Postato da AlbertoM
In percettivo il risultato dipende dal gamut mapping che nei vari profilatori è implementato in modi diversi


Io presumo che il Conte si riferisca a questo. E si, anche io ho la stessa impressione.
Ed ancora di piú una volta esposte le stampe, con illuminazione differente (perfino quella "controllata" - o meglio "cercata" - di esposizioni di alto livello).
a_

P.S. Mettiamoci anche lo sviluppo "generalista" di una foto, spesso non pensato per una determinata carta oppure "pensato troppo". L'effetto di un profilo applicato con intento percettivo viene in qualche modo esasperato.


www.justnuances.com
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Conte Oliver
Average Member

Italy
90 Posts

Postato -  19/10/2017 :  14:57:39  Mostra il Profilo  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
No, no Andre. Io mi riferisco al colorimetrico relativo, stampo praticamente sempre così. Il percettivo lo uso se ho evidenti fuori gamma. Con il tempo mi sono reso conto l'ideale sarebbe usare profili diversi a seconda del risultato che si vuole ottenere e/o dei gusti del cliente. Ovvio che se poi mettiamo sulla bilancia l'illuminazione di visione della stampa le variabili il gioco sono incontrollabili. Quando stampo spesso di diverto a camminare dalla zona dove ho luce "controllata" verso le finestre e vedo i colori cambiare passo dopo passo.
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andre_
Advanced Member

Denmark
2054 Posts

Postato -  19/10/2017 :  16:19:04  Mostra il Profilo  Visita l'Homepage di andre_  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Citazione:
Postato da Conte Oliver

No, no Andre. Io mi riferisco al colorimetrico relativo, stampo praticamente sempre così.


Allora le differenze che descrivi sono proprio di qualitá del profilo.
Ci sono profili fatti meglio, altri fatti peggio, ed é ovvio che ci siano differenze (altrimenti non sarebbero "meglio" o "peggio" ).
Il fatto che di volta in volta preferisci uno o l'altro é anche questo normale... "Migliore" significa che "riporta i colori della foto nella maniera piú precisa", non necessariamente esteticamente migliore.
Il tutto si gioca sul fatto che quello che si vede a monitor é mediato dal profilo dello schermo, dalla sua calibrazione, etc. Non sono i colori del file, ne sono un'interpretazione.
Ed ovviamente anche la luce entra nel discorso, perché un profilo é fatto per una certa illuminazione.

Con un intento relativo le differenze dovrebbero essere bassissime, e due profili della stessa qualitá guardati con la luce giusta devono essere indistinguibili.
Le altre differenze sono proprio differenze di qualitá, con un profilo "fatto male perché restituisce una resa troppo contrastata" che differisce da quello "fatto male perché perché troppo morbido", da quello "fatto male perché l'illuminante é diverso", e cosí via.

Se si usa il percettivo c'é una variabile in piú, che probabilmente é quella che ha un impatto maggiore (e puó rendere distinguibili due profili altrettanto buoni).

Quindi si, esiste una certa dose di variabili incontrollabili, ma l'unica soluzione é quella di cercare di annullare il piú possibile queste variabili (con una serie di ottimi profili dall'inizio alla fine, applicati correttamente). In questo modo si puó prevedere il risultato nella maniera migliore.
a_


www.justnuances.com
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Conte Oliver
Average Member

Italy
90 Posts

Postato -  19/10/2017 :  16:51:23  Mostra il Profilo  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Certo Andre_, concordo al 100% con quanto dici, però all'atto pratico, giudicando la resa stampata, mi ritrovo ad utilizzare 2 profili in base al soggetto ed alla carta utilizzata. I profili che uso maggiormente sono quelli di Alberto e quelli canned, che tanto male se ne parla ma a me non dispiacciono per nulla. Quello che volevo dire è che credo siano entrambi fatti molto bene, ma a volte ho risultati sensibilmente diversi, entrambi validi, ma diversi. Ad esempio, tendenzialmente quelli di Alberto sono più freddi, mentre quelli canned sono più caldi. Se guardo separatamente le due stampe, mi appaiono comunque neutra (il nostro occhio entro certi limiti compensa) ma se le affianco la differenza si vede e, a questo punto, entrano in gioco i gusti. So bene che basterebbe fare una misurazione strumentale per verificare chi dei due "ha più ragione", passami il termine, ma io rimango dell'idea che alla fine la soggettività giochi un ruolo non indifferente in questo settore.
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