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luovomagico
Starting Member
Italy
2 Posts |
Postato - 07/02/2014 : 09:14:25
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Quali sono le tecniche per scoprire se sotto dipinti antichi su tavola esistono altri dipinti? L'infrarosso è il top o esistono altre tecniche migliori? E quali? E' possibile fare un'operazione del genere, in modo hobbistico, acquistando un filtro IR per una Sony Cybershot? Grazie
Nick |
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Benni
Senior Member
Italy
200 Posts |
Postato -  07/02/2014 : 09:53:08
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per questo tipo di ricerca è meglio l'ultravioletto. acquista una lampada di wood nei negozi di elettronica o quelle per verificare le banconote. Esponi al buio completo con tempi molto lunghi. I colori verranno ovviamente falsati. Io avevo dei veri illuminatori con tubi di wood lunghi più di un metro. Poi hanno ridotto i fondi per i beni culturali e queste ricerche ormai le fanno in pochi. Se vuoi usare l'infrarosso c'è un buon tutorial sul sito Nikon Italia.
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rosario_ge
Advanced Member
Switzerland
882 Posts |
Postato -  07/02/2014 : 10:05:31
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Ciao Nick, benvenuto; in effetti lo strumento più innovativo per l' analisi dei dipinti antichi è la microscopia laser , che purtroppo per il momento non dispone di adattatori per la Cybershot.....
Per quanto riguarda l' infrarosso in realtà trattasi di reflettografia (o riflettografia) e qui http://www.brera.unimi.it/istituto/archeo/riflettografia.html trovi molte informazioni e qui , come già segnalato da Benni, http://www.nikonschool.it/experience/ir-restauro.php un tutorial riferito a macchine Nikon .
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mxa
Advanced Member
Germany
533 Posts |
Postato -  07/02/2014 : 19:47:37
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TIpicamente si usa l'UVa, piu' raramente anche UVb.
Le lampade non sono il problema, gli obiettivi sono il problema. Tolto comunque il filtro AA dalla digitale, devi mettere un obiettivo che lasci passare gli UVa. Normalmente il coating ed il vetro bloccano questi raggi. Le eccezioni sono di due tipi: (1) acquistare uno dei costosissimi obiettivi UV, tipo UV-Nikkor; (2) cercare con pazienza vecchi obiettivi (anni '50) che per motivi di vincoli economici hanno il "difetto" di far passare un po' di raggi UVa. Alcuni ne fanno passare anche tanti.
C'e' un'ampia letteratura sull'argomento sul Web, non hai altro che da impostare tre o quattro ovvie keywords sul solito motore di ricerca.
Dato l'effetto non proprio salutare che gli UV hanno su quadri, foto etc l'esposizione deve essere comunque limitata il piu' possibile.
Marco
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luovomagico
Starting Member
Italy
2 Posts |
Postato -  09/02/2014 : 07:48:58
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Grazie ragazzi, seguirò le vostre indicazioni e se riesco a fare un passo avanti vi farò sapere. A presto, Nick.
Nick |
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Benni
Senior Member
Italy
200 Posts |
Postato -  09/02/2014 : 12:14:04
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io ho usato sempre le ottiche di serie e le digitali normali. le ultime riprese UV le ho fatte quattro o cinque anni fa con la D200 su una cabina di un camion per ragioni che non posso dire. comunque senza problemi. probabilmente una parte di uv passano ugualmente. |
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mxa
Advanced Member
Germany
533 Posts |
Postato -  09/02/2014 : 17:36:45
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Citazione: Postato da Benni
io ho usato sempre le ottiche di serie e le digitali normali. le ultime riprese UV le ho fatte quattro o cinque anni fa con la D200 su una cabina di un camion per ragioni che non posso dire. comunque senza problemi. probabilmente una parte di uv passano ugualmente.
Wow. Questo e' decisamente interessante. Cioe' senza rimuovere il filtro AA e con un obiettivo moderno non UV mettendo davanti un filtro che lascia passare solo gli UV hai avuto una foto usabile? Ci puoi dare qualche altro dato senza svelare segreti? Frequenza di taglio del filtro, lente usata, tempo di posa, illuminazione sfruttata?
Grazie!
Marco
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glacort
Advanced Member
Italy
1298 Posts |
Postato -  10/02/2014 : 06:59:00
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La vecchissima Sony 717 aveva l'opzione per foto a infrarossi. Se riuscite a trovarla su Ebay o altrove, la resa ottica era eccellente, quella del sensore più che buona .
GLC www.glcphoto.com |
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Benni
Senior Member
Italy
200 Posts |
Postato -  11/02/2014 : 16:10:40
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Precisamente, se può essere utile ho sempre effettuato riprese a dipinti illuminati con lampade di wood, per capirci quelle delle discoteche che sembrano tubi al neon. Avevamo costruito una scatola grande, tipo bank, dipinta di nero all'interno, grande più di un metro e venti, anche di più dato che entrava in macchina solo nel senso longitudinale. La usavamo quando si lavorava per i restauratori, serviva per vedere le correzioni e le parti eventualmente ricoperte da un nuovo dipinto. Le macchine che utilizzavo all'epoca erano le classiche Mamiya RZ, e le Hasselblad con le ottiche di corredo, cioè il 110 e l'80. Sia in diapositivo ed allora mettevamo un filtro arancio che in negativo colore. I tempi di aggiravano sul minuto e mezzo. E' passato del tempo potrebbe essere anche di più. Poi ho utilizzato questa tecnica con le stesse lampade anche con la digitale. Per scoprire le impronte degli adesivi tolti dalle cabine dei camion. Ne ho fotografati sei o sette, per motivi legali che non posso dire. Ma così era possibile leggere il nome dei concessionari da dove venivano e controllare altre cose. Immagini abbastanza leggibili impossibili da decifrare ad occhio nudo. La macchina che usai all'epoca era una D200 col suo 50 mm nikkor normale, io ho l'1.4D da molto tempo. Credo di aver utilizzato quello. I tempi molto più brevi intorno a qualche secondo, era impossibile effettuare una filtratura, le immagini rimanevano con la dominante delle lampade. Concludo portando la mia esperienza, ovviamente limitata a qualche decina di riprese e non scientifica, ma posso testimoniare efficace per i clienti sia i restauratori che gli altri che hanno avuto da tali foto le informazioni che cercavano. Sono sicuro che altri metodi descritti sopra siano più efficaci, non lo metto in dubbio. Però noi abbiamo visto così immagini non visibili ad occhio nudo. Di questo sono sicuro. Grazie. :)
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Benni
Senior Member
Italy
200 Posts |
Postato -  11/02/2014 : 16:15:34
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Dimenticavo, effettuavamo le riprese al buio completo. |
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andre_
Advanced Member
Denmark
2054 Posts |
Postato -  11/02/2014 : 16:28:02
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Per quanto riguarda gli obbiettivi, ce ne sono diversi che hanno il coating solo sulla prima lente. Ad esempio i vecchi ed economicissimi Nikkor Serie E (certamente il 50mm).
Togliere il trattamento é cosa banale, usando polvere di talco e tanta pazienza (nel senso che lo si gratta via fisicamente). E se si esagera... si riga la lente (ma sul mercato dell'usato non valgono piú di un paio di dieci Euro).
Ovvio che il vetro non é fatto apposta come quello dei vari UV-dedicati, ma senza trattamento si risparmia un bel po' di tempo di esposizione. a_
www.justnuances.com |
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