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andre_
Advanced Member
Denmark
2054 Posts |
Postato - 16/11/2014 : 11:41:00
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Ennesimo spinoff sul tema... partendo da una risposta di Mauro in questa discussione: http://www.photoactivity.com/forum/topic.asp?TOPIC_ID=4281
Citazione: Postato da boscarol Il nostro sistema visivo ha due tipi di meccanismi per l'adattamento cromatico: (a) meccanismi sensoriali (i fotorecettori e i neuroni nel primi stadi) che agiscono immediatamente e automaticamente (b) meccanismi cognitivi la cui risposta è basata sulla conoscenza del contenuto della scena, e che "scartano" l'illuminante.
Una immagine stampata (hard copy) viene percepita come oggetto illuminato e attiva entrambi i meccanismi. Una immagine visualizzata a monitor (soft copy) non viene facilmente interpretata come oggetto illuminato e attiva solo i meccanismi sensoriali, perché non c'è nessun illuminante da scartare. ...
Esistono ricerche o ipotesi specifiche su come viene percepita una trasparenza retroilluminata (o una proiezione)?
Io in passato ho cambiato la calibrazione del monitor (che tenevo a D50) proprio in risposta alle differenze visive che avevo confrontando le slides originali (retroilluminate D50 su lavagna luminosa e lentino) e la relativa scansione su monitor (che trovavo decisamente giallina). Ovviamente tutto il percorso di scansione era calibrato e profilato.
Con un D65 sul monitor mi trovavo decisamente piú a mio agio, nonostante sia originale che scansione venissero osservati con una retroiluminazione (quindi mi sarei aspettato di avere lo stesso tipo di adattamento.
Tralasciando la proiezione, oggi stanno tornando prepotentemente sulla scena delle modalitá di "esposizione" per retroilluminazione (finalmente!!!). Sia con stampe su trasparente sia, soprattuto per mezzo di monitor sempre piú grandi e definiti (i nuovi iMac sono 5K...).
Ma... Se si volesse creare una mostra con opere di questo tipo... come andrebbero calibrati i monitor? a_
P.S. Lo chiedo perché probabilmente in primavera mi troveró nella situazione di dover allestire una mostra del genere...
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rosario_ge
Advanced Member
Switzerland
882 Posts |
Postato -  17/11/2014 : 07:23:14
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Chiederei piuttosto ad Alberto che tra l' altro produce da tempo le immagini in backlit. Seguendo la interessante discussione, mi pare di aver capito che una immagine su slide vista in trasparenza obbedisce alle logiche dell' immagine osservata sotto illuminante e non a quelle del monitor... Quindi D50 Mentre per il monitor valgono le considerazioni fatte sul D65. Messe fianco a fianco non ne ho idea ...
----------------- ro
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AlbertoM
Moderatore
Italy
4742 Posts |
Postato -  17/11/2014 : 09:09:31
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Non so se ho capito la domanda
Un monitor, io l'ho detto più volte, perchè sia visto neutro ha bisogno di una calibrazione su D65 o giù di lì
Una slide vista in trasparenza è come un monitor, per cui vale la stessa regola
In genere i LED che si usano per i light box hanno temperature di colore equivalenti più alte, per cui si può decidere di lasciare il punto del bianco così com'è, stampando normalmente i backlight, oppure di scaldare un po' la stampa per avvicinarla al D65
AlbertoM |
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andre_
Advanced Member
Denmark
2054 Posts |
Postato -  17/11/2014 : 17:18:27
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Partivo proprio dalle considerazioni di Mauro sui meccanismi sensoriali e cognitivi per capire se un'immagine a monitor osservata ai fini di "lavorarci sopra" ed una osservata al solo fine di godersi l'immagine cosí com'é attivano meccanismi differenti o meno.
Secondo me guardare una foto stampata ed una foto proiettata/retroilluminata sono fondamentalmente la stessa cosa, mentre guardare un'immagine su un monitor contornata dalle palette di Photoshop é leggermente differente. Per questo mi chiedo come "offrire" allo spettatore una trasparenza o un'immagine "esposta" su un monitor.
Fino ad oggi credo che tutte le mostre che ho visto con dei monitor proiettassero dei video, mentre le due esibizioni che prevedevano delle trasparenze retroilluminate che ho visto lasciavano molto a desiderare per plurimi motivi, e non le porto come esempio.
Ma se l'allestimento che ho in mente va in porto, sará un problema che mi dovró porre... a_
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