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fabio maione
Advanced Member
Italy
982 Posts |
Postato - 06/06/2014 : 11:31:33
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Segnalo il link relativo alla notizia in oggetto, facendo presente che si tratta di un decreto legge (del 23 maggio u.s.). cosiddetto ArtBonus, e che pertanto sarà in vigore per un limitato periodo di tempo (entro il quale il Parlamento dovrebbe operare o meno la conversione in legge). Fabio |
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glacort
Advanced Member
Italy
1298 Posts |
Postato -  06/06/2014 : 11:36:43
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Molto interessate, peccato che manchi il link ...
GLC www.glcphoto.com |
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fabio maione
Advanced Member
Italy
982 Posts |
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glacort
Advanced Member
Italy
1298 Posts |
Postato -  06/06/2014 : 20:58:58
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Se non lo cambiano serve a nulla, e non è diverso dalle regole (o grida ?) già in essere, infatti il testo recita:
-------------------------- Sono libere, al fine dell’esecuzione dei dovuti controlli, le seguenti attività, purché attuate senza scopo di lucro, neanche indiretto, per finalità di studio, ricerca, libera manifestazione del pensiero o espressione creativa, promozione della conoscenza del patrimonio culturale: 1) la riproduzione di beni culturali attuata con modalità che non comportino alcun contatto fisico con il bene, né l’esposizione dello stesso a sorgenti luminose, né l’uso di stativi o treppiedi; 2) la divulgazione con qualsiasi mezzo delle immagini di beni culturali, legittimamente acquisite, in modo da non poter essere ulteriormente riprodotte dall’utente se non, eventualmente, a bassa risoluzione digitale.”
--------------------------------
che ce ne facciamo a "bassa risoluzione digitale" ? e poi: "bassa" quanto ? (ai miei esami universitari di un secolo fa ti cacciavano subito se dicevi "basso" "alto" "poco" "tanto")
GLC www.glcphoto.com |
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fabio maione
Advanced Member
Italy
982 Posts |
Postato -  06/06/2014 : 21:51:57
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Non mi pare che non serva a nulla; quasi sempre mi è stato impedito di fare fotografie nei musei, mentre ora mi sarà possibile fotografare le opere d'arte. E mi farà molto piacere rivedermi a casa sul monitor gli scatti da me ripresi. E, del resto, nel testo è anche scritto che sarà possibile fare queste fotografie solo a scopo "non commerciale"; la ragion d'essere di questa normativa non mira ai professionisti che, quindi, dovranno usare le strade consuete per guadagnare soldi riprendendo opere d'arte. Fabio |
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rosario_ge
Advanced Member
Switzerland
882 Posts |
Postato -  07/06/2014 : 09:19:25
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Concordo pienamente con Fabio; frequentando parecchio mostre e musei , ho sempre patito il divieto, che capisco quando riguarda l' uso di flash e cavalletto (del resto ci sono i cataloghi in vendita proprio per quello) ma è incomprensibile nel resto dei casi . Va peraltro detto che all' estero spesso (ma non sempre) i controlli sono millimetrici e severissimi. A una mostra di G.Richter a Colonia, mi è stato gentilmente richiesto di depositare la Fuji X100 che portavo a tracolla , chiusa nella sua custodia....
----------------- ro
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andre_
Advanced Member
Denmark
2054 Posts |
Postato -  09/06/2014 : 13:15:34
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Io ho sempre considerato il divieto di fotografare nei musei il figlio di una mentalitá arcaica e grottesca (come certi indigeni di due secoli fa che nelle descrizioni razziste del tempo temevano le foto perché "rubavano l'anima" - ma qui dovremmo essere nel XXI secolo), e stupida.
Con un decreto bizantino e farragginoso come questo non si cambia di una virgola questa mentalitá, con pure il limbo in cui ricadranno quelle poche foto che sará permesso fare nel periodo di validitá (non credo ad una eventuale conversione fino al momento dell'improbabile regolamento attuativopubblicato sulla G.U.). Che status avranno?
Piuttosto, mi stupisce un po' il non vedere indicato a chiare lettere il dagherrotipo, nella casistica presa in esame. a_
P.S. Sto scaricando or ora delle foto street (che spero belle ) fatte ieri e l'altro ieri nei musei di Edimburgh, dove ho passato un bel weekend…
www.justnuances.com |
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mxa
Advanced Member
Germany
533 Posts |
Postato -  09/06/2014 : 13:56:49
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Citazione: Postato da andre_
Io ho sempre considerato il divieto di fotografare nei musei il figlio di una mentalitá arcaica e grottesca (come certi indigeni di due secoli fa che nelle descrizioni razziste del tempo temevano le foto perché "rubavano l'anima" - ma qui dovremmo essere nel XXI secolo), e stupida.
Morningstar - questo era il suo nome - era della nazione Navajo e gestiva un negozio a Concord, Mass, di monili e artigianato sia Navajo che Apache che esiste tutt'ora ("Many Nations - Trading Post").
Dopo essere entrato un po' in confidenza con lei le chiesi se le potevo fare una foto. Lei mi disse che desiderava che non lo facessi perche' "dopo dovrei romperti la macchina fotografica per evitare di perdere l'anima". Altre nazioni native americane (non tutte, pero') avevano questa relazione con il ritratto. L'ho sempre trovato molto poetico.
Quelle di allora erano descrizioni assolutamente razziste, e' vero, ma in questo caso specifico riportavano un comportamento reale che era ancora molto presente - sto parlando di Stati Uniti, non di Africa, di cui non so nulla - alla fine degli anni 80. 1980, voglio dire
Marco www.12tonephotography.com
Two possibilities exist: either we are alone in the Universe or we are not. Both are equally terrifying" - Arthur C. Clarke
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andre_
Advanced Member
Denmark
2054 Posts |
Postato -  09/06/2014 : 16:24:42
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Citazione: Postato da mxa Dopo essere entrato un po' in confidenza con lei le chiesi se le potevo fare una foto. Lei mi disse che desiderava che non lo facessi perche' "dopo dovrei romperti la macchina fotografica per evitare di perdere l'anima". Altre nazioni native americane (non tutte, pero') avevano questa relazione con il ritratto. L'ho sempre trovato molto poetico.
Io stavo pensando alle descrizioni dell'Africa nera, invece… Dei nativi americani so poco o nulla, e se nel leggere il tuo racconto qualcosa mi sovviene, non era il primo pensiero che ho fatto. …Tra l'altro pensavo fosse una relazione propria degli Australiani, ma evidentemente mi sbagliavo.
La mia frase era invece partiva dalla lettura di diversi diari sette/ottocenteschi di esploratori del continente africano. In buona parte Olandesi e Tedeschi (ed in parte Francesi). I Britannici e gli Scandinavi avevano un'altro approccio, piú curioso e meno razzista (classista come piovesse, ma era parte della mentalitá del tempo). a_
P.S. Il solito mega-OT… sorry
www.justnuances.com |
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tonesh
Advanced Member
Italy
511 Posts |
Postato -  09/06/2014 : 16:40:35
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Scusa Fabio, dovrebbe però rimanere il fatto che non si possono fotografare (all'interno del museo) opere d'arte tutelate da diritti di riproduzione... o no? Il fatto che un museo contenga un'opera non vuol dire che ne abbia acquisito anche il copyright... Comunque si tratterebbe solo per opere il cui autore è morto da meno di settant'anni.
Toni
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andre_
Advanced Member
Denmark
2054 Posts |
Postato -  09/06/2014 : 19:05:04
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Citazione: Postato da tonesh
Scusa Fabio, dovrebbe però rimanere il fatto che non si possono fotografare (all'interno del museo) opere d'arte tutelate da diritti di riproduzione... o no? Il fatto che un museo contenga un'opera non vuol dire che ne abbia acquisito anche il copyright... Comunque si tratterebbe solo per opere il cui autore è morto da meno di settant'anni.
Correggetemi se sbaglio…
Ma un conto sono le mostre temporanee, con opere (per la maggior parte) non proprietá del museo (spesso di privati). In questo caso difficilmente si puó fotografare. Quasi mai.
Un conto sono le opere di proprietá del museo stesso, ed in ogni caso nelle esibizioni permanenti. In questo caso é il museo (o la legge nazionale, come in Italia) che decide cosa si puó e cosa non si puó fare. Poco o nulla importa se l'autore é vivo, morto o sepolto. Un'opera acquisita da un museo é a disposizione del museo, al 100% (salvo richieste particolari in caso di lasciti e donazioni, meno che rare oggi).
Tant'é che a Londra ho fotografato opere di Wharol senza problemi, in una permanente, mentre le stesse opere non le ho potute fotografare a Milano (in una temporanea). E sto parlando di prima della famigerata legge attuale che vieta le foto come fossero un tumore. La differeza era che da una parte era il proprietario a farmi vedere le opere, dall'altra erano in prestito.
Lo stesso mi capita qui al Louisiana, ad Humlebæk: la permanente si fotografa, le temporanee no. E qui in DK non ti guardano male, se hai una macchina fotografica in mano. a_
justnuances.com |
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massimiliano
Average Member
Italy
187 Posts |
Postato -  09/06/2014 : 20:17:00
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La norma in questione è decisamente utile. essendo un decreto legge dovrà essere convertito ma si tratta di un ottimo passo in avanti: la regola ora è cbe i beni culturali sono fotografabili (salvo che poi la foto sia utilizzata a fini economici... ma è una questione successiva). Rimane da approfondire il rapporto tra questa norma e l'eventuale diritto di un proprietario del bene di dire "no, tu questo non lo fotografi". Esiste tale possibilità? |
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viki
Senior Member
219 Posts |
Postato -  10/06/2014 : 07:59:03
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Non tiriamo in ballo l'anima il divieto serviva a favorire la vendita di cataloghi e cartoline. A me interessa fotografare il museo o mostra come allestimento con la gente, lo facevo di nascosto, ora potrò farlo liberamente, sempre se i custodi saranno informati delle nuove disposizioni. Se mi servono foto tecnicamente corrette delle opere comprerò il catalogo, come ho sempre fatto.
ennio |
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runtu
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Maestrale
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