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 Creazione profili icc fotocamera e dati spettrali
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danipen
Advanced Member

Italy
1318 Posts

Postato - 31/03/2012 :  11:26:08  Mostra il Profilo  Visita la Homepage di danipen
Ciao a tutti
devo fare delle riproduzioni per le quali per difficoltà logistiche non potrò usare luce flash ma dovrò usare luce ad incandescenza
volevo quindi misurare con lo spettrofotometro lo spettro dell'illuminante in modo poi da creare un profilo più preciso che se usassi un'illuminante standard
il profilo lo genererò con profile maker. i dati spettrali come devo misurarli? in che formato vanno salvati in modo da poterli caricare nel pannello di creazione del profilo fotocamera?

e se tutto ciò volessi farlo con argyll qualcuno ha esperienze in merito?

ciao
daniele

www.danielepennati.com
www.miciap.com

danipen
Advanced Member

Italy
1318 Posts

Postato -  31/03/2012 :  12:24:41  Mostra il Profilo  Visita l'Homepage di danipen
ok
credo di esserci arrivato:-)
uso eye one share per misurare l'illuminante e salvare i dati spettrali e li salvo per poterli richiamare in fase di creazione del profilo

mi chiedo però un'altra cosa... quando misurl la color checker in mesure tool per avere i valori spettrali reali e non usare qualli standard di riferimento poi li salvo con l'illuminante standard d50 oppure carico l'illuminante reale che ho usato per le riproduzioni?
il dubbio mi sorge perche per misurare la testchart uso la luce interna dello spettrofotomentro e quindi i dati che calcolo sono riferiti al d50. mesure tool mi dà l'opzione di impostare un altro illuminate prima di salvare i valori, ma quello che non capisco se l'opzione si riferisce all'illuminante effettivamente usato per leggere in mesure tool la testchart oppure se è un illuminante che serve per avere un qualche tipo di calcolo del metamerismo
non so se è chiaro il mio dubbio

ciao
daniele

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Gianluke
Advanced Member

Italy
2805 Posts

Postato -  31/03/2012 :  20:57:17  Mostra il Profilo
In modo molto più semplice e veloce puoi fotografare la chart sotto quell'illuminante e dai in pasto il dng al software X-rite Color Checker Passport e ti fai un profilo a singolo illuminante.

DSRL A850 16-35ZA - 50MM - 85ZA - 135ZA 200/2.8 APO G - TC 1.4x - 28/135 - 35/105 I°
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danipen
Advanced Member

Italy
1318 Posts

Postato -  01/04/2012 :  11:29:04  Mostra il Profilo  Visita l'Homepage di danipen
si ma io voglio creare un profilo icc e non dng e usare i dati spettrali dell'illuminante per tener conto del metamerismo e non indicare un illuminante standard o fare semplicemnte il bilanciamento del bianco
il mio obiettivo è avere un precesione superiore di quella offerta dai "profili" dng
ciao
dani

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andre_
Advanced Member

Denmark
2054 Posts

Postato -  01/04/2012 :  11:40:11  Mostra il Profilo  Visita l'Homepage di andre_
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Postato da danipen

si ma io voglio creare un profilo icc e non dng e usare i dati spettrali dell'illuminante per tener conto del metamerismo e non indicare un illuminante standard o fare semplicemnte il bilanciamento del bianco


Perché ti serve proprio una conversione lineare?
Basta che la conversione sia fissa (ovvero i parametri dal RAW al TIFF siano sempre gli stessi), non necessariamente lineare.

Che software usi (o vuoi usare) per creare il profilo ICC?
a_


www.andre-photo.org
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gialandra
Senior Member

289 Posts

Postato -  02/04/2012 :  14:37:56  Mostra il Profilo
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Postato da danipen

si ma io voglio creare un profilo icc e non dng e usare i dati spettrali dell'illuminante per tener conto del metamerismo e non indicare un illuminante standard o fare semplicemnte il bilanciamento del bianco
il mio obiettivo è avere un precesione superiore di quella offerta dai "profili" dng
ciao
dani

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Qui dovresti trovare qualche dritta: http://www.gialandra.it/archives/1186

Per quanto riguarda la precisione dubito che troverai un formato migliore dell'altro: entrambi possono utilizzare la matematica lineare per risultati non precisissimi ma "senza sorprese" oppure usare le tavole per ottenere risultati precisissimi ma un po'pericolosi (il profilo può mancare di smoothness).

Marco
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AlbertoM
Moderatore

Italy
4742 Posts

Postato -  02/04/2012 :  15:54:31  Mostra il Profilo  Visita l'Homepage di AlbertoM
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Postato da danipen
quando misurl la color checker in mesure tool per avere i valori spettrali reali e non usare qualli standard di riferimento poi li salvo con l'illuminante standard d50 oppure carico l'illuminante reale che ho usato per le riproduzioni?
il dubbio mi sorge perche per misurare la testchart uso la luce interna dello spettrofotomentro e quindi i dati che calcolo sono riferiti al d50. mesure tool mi dà l'opzione di impostare un altro illuminate prima di salvare i valori, ma quello che non capisco se l'opzione si riferisce all'illuminante effettivamente usato per leggere in mesure tool la testchart oppure se è un illuminante che serve per avere un qualche tipo di calcolo del metamerismo
non so se è chiaro il mio dubbio



Ciao Daniele

Quando misuri la testchart con lo spettrofotometro ottieni dei dati spettrali, non dei Lab o XYZ

Inoltre la lampadina dell' Eye-One PRO è più simile all'illuminante A che al D50

Lo spetrofotometro conosce la luminanza spettrale della sua sorgente (cioè conosce la luminanza per le varie frequenze che spara sul target), misura lo spettro della luce riflessa e calcola il rapporto, che è appunto la riflettanza spettrale del target (il risultato della tua misura)

La riflettanza spettrale è indipendente dalla sorgente usata per fare la misura

Per affermare questo si deve presupporre che ogni componente spettrale della sorgente incidente rifletta una luce con frequenza uguale a quella incidente (solo attenuata), e che non compaiano componenti ad altre frequenze

Questo non è vero se ci sono sbiancanti ottici, perchè in questo caso componenti ultraviolette della sorgente fanno nascere delle nuove componenti riflesse nella zona del blu: per questo la misura può risultare falsata e occorrono dei calcoli ulteriori per correggerla

Per quanto riguarda il tuo workflow, se calcoli i valori Lab delle patches a partire dalla misura del target (dati spettrali) e della misura della sorgente (dati spettrali), poi avrai una buona corrispondenza solo se confronterai le stampe e l'originale sotto a quella sorgente

Per questo sarebbe meglio riportarsi in tutto il workflow al D50, se questa è l'illuminazione che verrà usata nel confronto




AlbertoM
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danipen
Advanced Member

Italy
1318 Posts

Postato -  02/04/2012 :  18:40:05  Mostra il Profilo  Visita l'Homepage di danipen
Citazione:
Per questo sarebbe meglio riportarsi in tutto il workflow al D50, se questa è l'illuminazione che verrà usata nel confronto


mmm vedo di fare ordine

ripresa:
per questioni varie devo usare una luce ad incandescenza invece che dei flash per fare le foto pensavo di misurare i valori spettrali della luce utilizzata per poi usarli in fase di creazione del profilo.

creazione profilo:
per essere più preciso volevo leggere i valori della mia testchart invece che usare quelli standard. per farlo uso mesure tool impostato in riflessione + dati spettrali. dopo la lettura in fase di salvataggio dei dati ci sono le opzioni sull'illuminante. di default c'è d50. se ho capito cosa intendi devo lasciare d50 che funge da illuminate standard di riferimento per la valutazione e non si riferisce all'illuminante reale usato per nel caso specifico, giusto?

creare un profilo (profile maker) userei quindi i dati reali del colorcheker e non quelli standard. in più pensavo di caricare i valori spettrali dell'illuminante usato per la riproduzione invece che un illuminante standard. se ho capito bene però questo mi produrrebbe un profilo che darebbe risultati corretti solo se la riproduzione e l'originale fossero osservati con l'illuminante usato per la riproduzione mentre potrebbe sballare in caso fossero visulizzati con altri illuminanti, giusto? è per questo che doveri impostare d50 che invece è considerato lo standard di visualizzazione... oppure anche mi sfugge qualcosa?

tutto il problema nasce dal fatto che sono costretto a cambiare il mio workflow in ripresa e a non usare i flash ma la luce ad incandescenza. solitamente infatti facevo tutto normalmente impostantdo come illuminante il d50. in questo caso pensavo invece che avere lo spettro della fonte luminosa potesse aiutarmi a fare una cosa tipo: "ok ho usato una luce strana, ma è questa qui per cui tienine conto per riportarla ad una condizione standard". invece la questione è più semplice: la luce strana viene "normalizzata" dal bilanciamento del bianco e se il mio quadro ha dei colori fortemere metamerci mi attacco al caz...o, giusto? non ho modo di tenerne conto perchè in realtà anche se conosco lo spettro luminoso non so nulla dei pigmenti del quadro...
se volessi farmi del male ci sarebbe un modo per tenere in conto un eventuale metamerismo del quadro o l'unica è usare una luce più corretta possibile?

ciao
daniele


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AlbertoM
Moderatore

Italy
4742 Posts

Postato -  04/04/2012 :  23:50:41  Mostra il Profilo  Visita l'Homepage di AlbertoM
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Postato da danipen
dopo la lettura in fase di salvataggio dei dati ci sono le opzioni sull'illuminante. di default c'è d50.


Allora, quando salvi il file, dentro ci saranno sia i dati spettrali che i valori Lab
I valori Lab sono calcolati a partire dai dati spettrali e dall'illuminante che scegli: se scegli il D50 avrai certi valori Lab, se scegli la sorgente misurata avrai altri valori Lab
Comunque, in un secondo momento, puoi sempre aprire il file di misura con measure tool e risalvarlo usando un altro illuminante


Adesso invece vediamo di fare ordine sul procedimento

Se tu fotografi il quadro che vuoi riprodurre insieme alla testchart, illuminati da lampade al tungsteno, poi devi ottenere i valori Lab della testchart sotto a quella sorgente
Quindi devi fare la misura spettrale della testchart e alla fine salvare usando come sorgente la misura della lampada
In questo modo i valori Lab della testchart rappresentano proprio i colori che tu vedi quando fotografi (quando il tuo sistema visivo è adattato alle lampade al tungsteno)
Se invece nel salvataggio usi il D50 ottieni altri valori Lab, che rappresentano i colori che vedresti illuminando la testchart con il D50
Sotto al D50 tu vedi altri colori, diversi da quelli che vedi sotto al tungsteno
I grigi li vedi sempre neutri, perchè il tuo sistema visivo è adattato, ma i colori li vedi diversi
Per esempio, il rosso lo vedi più intenso sotto al tungsteno e il blu sotto al D50

2a fase, la stampa:
Anche quando crei il profilo di stampa, devi scegliere un illuminante
In genere si usa il D50 sia perchè esistono lampade che lo simulano, sia perchè è una buona via di mezzo tra lampade calde e luci più fredde
La cosa migliore da fare, comunque, è quella di utilizzare la misura della sorgente che si usa in visione

Esempi di workflow

1.
Devi riprodurre la Gioconda del Louvre di Parigi
Vai al Louvre, metti la testchart vicino alla Gioconda, scatti la foto e misuri la luce che la illumina
Poi ti crei il profilo usando lo scatto, la misura della testchart e la misura della luce, e lo utilizzi per sviluppare il tuo raw

Poi la stampa la vuoi esporre in una galleria a Milano: misuri la luce della galleria e crei il profilo di stampa utilizzando questa misura
Stampi la foto e la esponi

A questo punto, il visitatore della galleria di Milano avrà le stesse "emozioni" (colorimetriche) del visitatore del Louvre


2.
L'autore del quadro ti incarica di fare una copia fotografica della sua opera
Ti porti il quadro nello studio e te lo fotografi con le tue luci, facendo il profilo ad-hoc con tutte le misure (testchart e luce)
Poi fai la stampa con il profilo creato con la misura della luce dello scatto
Quando l'autore verrà a prendere la foto, prima di pagarti vorrà vedere se effettivamente hai fatto un buon lavoro
Tu lo porti sotto alle luci della tua sala di posa, metti il quadro di fianco alla foto e fai un figurone

Se la tua illuminazione è al tungsteno e tu fai un profilo di stampa con il D50, poi quando mostrerai il lavoro all'autore dovrai mettere il quadro sotto al tungsteno e la stampa sotto al D50, in due posti separati, e poi soprattutto dovrai convincerlo a guardare le due opere separatemente
Ovviamente non vorrà farlo, porterà le due opere sotto a una stessa luce e probabilmente ti contesterà qualcosa

Per questo ti suggerivo di portare tutto il workflow sotto al D50

L'unico modo di fare una copia fotografica che "funzioni" sotto a qualunque luce è quello di mettere nella tua stampante gli stessi pigmenti usati per dipingere la tela......

E' importante anche sottolineare che tutte le luci coinvolte nel tuo workflow devono essere bianche, cioè devono essere tali da garantire al tuo sistema visivo di adattarsi sia cromaticamente che alla luminanza, altrimenti non funziona più nulla

Ciao

AlbertoM
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danipen
Advanced Member

Italy
1318 Posts

Postato -  05/04/2012 :  19:39:30  Mostra il Profilo  Visita l'Homepage di danipen
ciao alberto
grazie del chiarimento! il tutto mi è molto chiaro dato che l'ho fatto più volte... ma il cambio di illuminazione mi ha mandato in confusione e nei post sopra credo di aver fatto un bel minestrone eheheh
comunque tutto è andato bene ieri ho fatto la riproduzione e oggi ho mandato tutto al cliente. tra parentesi ieri ho avuto la bella sorpresa che le lampade a luce continua erano almeno a 5000k anche se come spettro non erano certo d50...
il workflow è semplificato dal fatto che il quadro è a milano, il cliente a firenze e la stampa non dovrò farla io :-)
per cui quello che dovevo fornire era un file corretto e "standard" dato che poi questo andrà in mano al grafico che impaginerà il catalogo che verrà stampato dal tipografo... per cui direi che eventuali incongruenze potranno essere causate dal resto della catena produttiva... io da parte mia ci ho messo tutta la buona volontà per mettere chi si occuperà della stampa in grando di fare un buon lavoro. gli ho mandato la foto del quadro + testchart + valori spettrali e lab di quest'ultima... anche se immagino che non saprà che farsene eheheh

ciao
daniele

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