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jbrembat
Average Member
156 Posts |
Postato -  25/12/2011 : 19:29:28
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Gli artefatti di cui parlo sono localizzati ai confini tra montagne e cielo. Probabilmente derivano dalla compressione jpg perchè sono già presenti nell'originale, ma nella tua versione sono stati esaltati.
Credo che tu abbia aumentato la saturazione in HSV o HSL. Non molto precisi nel separare la saturazione da tinta e luminosità, e che possono facilmente produrre e/o evidenziare posterizzazione, come nel tuo caso.
Se esamini i colori in LCH (non perfetto, ma molto più vicino alla percezione umana), troverai che la tua versione ha delle modifiche significative nella tinta (Hue).
Ecco il canale rosso:
Naturalmunte ognuno è libero di fare quel che vuole. Il mondo è bello perchè è vario.
Ciao e auguri. Jacopo |
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runtu
Advanced Member
Italy
1645 Posts |
Postato -  25/12/2011 : 22:32:49
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Mi spiace ma non ho fatto nulla di quello di cui parli. Il mio metodo di lavoro l'ho appreso da Mauro Boscarol e Giovanni Daprà.
A che serve porre l'accento su degli artefatti che evidentemente esistono sul file originale? Esattamente come quella che non è aberrazione cromatica, ripeto il file pesa un mega, 1200x797, un filo di contrasto si mangia tutto.
Credo che sarebbe interessante fare dei contest esattamente come avviene sul Forum di Raw Therapee, istruttivo e costruttivo...
carlo rondinelli http://flickr.com/photos/carlorondinelli ....seconda grande passione:http://www.x-plane.it/index.php ....terzo grande vizio: http://www.maledettotoscano.it/ |
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Benni
Senior Member
Italy
200 Posts |
Postato -  25/12/2011 : 23:40:50
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Una immagine fotografica è il risultato tecnico ed artistico della mediazione di un fotografo. Giudicare una foto più o meno pompata è solo un fatto culturale. La foto di un luogo può essere tranquillamente un'altra cosa, come il colore del mare esagerato sui pieghevoli delle agenzie turistiche, le stanze degli hotel fotografate col grandangolo. questo è insito nella fotografia. in ogni caso un luogo non è mai in foto com'è in realtà, alcuni possono avvicinarsi di più, ma non essite la neutralità assoluta. Allora dov'è il limite tra neutralità ed esagerazione? Qui ritorna un problema culturale di percezione della realtà.Il rispetto dei soggetti risiede nella loro riproduzione fedele? Sarebbe assurdo pensare che se miglioro mia moglie in foto non la amo abbastanza, chiedetelo ad una donna cosa ne pensa. Posso affermare che la fruizione di un luogo, la sua conoscenza e la sua immagine fotografica sono due esperienze che possono incontrarsi come no. Ognua ha le sue ragioni. Io come fotografo le esploro ed utilizzo le potenzialità. Sarei pazzo a escluderne una rispetto ad un'altra. |
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Enrico
Moderatore
Italy
2010 Posts |
Postato -  26/12/2011 : 11:38:15
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Naturalmente sono d'accordo con Benni, avevo già chiarito che il mondo è bello perchè è vario!
Ciò non toglie che, ad un certo momento delle "esplorazioni fotografiche", si formi un proprio modo di vivere la fotografia e interpretare la realtà... ... tutto ciò senza invocare pazzie o follie !!
Ciao Enrico |
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tarkowsky
Average Member
190 Posts |
Postato -  26/12/2011 : 14:26:25
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E' vero quanto affermato da Benni ma mi domando se non vi sia un limite alle interpretzioni della realta' fotografata. Quanto possiamo stravolgere i fatti per metterli al servizio delle nostre interpretazioni?
Penso che la massima "non vi sono fatti ma solo interpretazioni" e quindi aggiungo io truccare va bene in auge nell'ultimo trentennio vada limitata in parte e dico limitata non abolita. Un conto e' presentare un paesaggio surrealista dove la fisica e le regole dell'ottica sono stravolte volutamente e lo spettatore diventa coscientemente partecipe del gioco artistico dell'autore.
Un'altro e' introdurre un artificio maldestro in un'opera che non ha velleita' surrealiste o concettuali ma come afferma l'autore "ciò che viene ritratto deve essere più vicino possibile al reale".
Sulla versione (onirica?) di Runtu concordo con alcune critiche di jbrembat ma cio' che mi disturba di piu' e' l'incoerenza generale nello schiarimento delle parti in ombra specialmente nella fila di cespugli alla base degli abeti. Nell'originale le transizioni tra gli abeti ed i cespugli sono dolci mentre in quella di Runtu si nota una mascheratura dozzinale e dei rapporti di luminosita' sbilanciati.
Ricordo sempre che la superficie del laghetto che funge da specchio dovrebbe rilfettere i ritocchi effettuati nell'ambiente circostante e quindi anche eventuali ritocchi sulla luminosita'.
Mi sembra che Runtu se ne sia dimenticato ed e' in questi particolari che si vede il bravo ritoccatore che deve sapere anche di ottica e non solo di estetica (onirica?).
Le superfici di acqua riflettono la luce ma la assorbono anche e quindi l'immagini riflessa nei laghetti deve risultare sempre piu' scura (1-1.5 stop)rispetto all'imagine reale.
Dico questo in generale e non in riferimento a Runtu perche' mi capita di vedere molto spesso foto di paesaggio ritoccate(anche su National Geographic che sembra essere un punto di riferimento in questo forum ) dove queste regole basilari vengono stravolte:l'immagine riflessa ha la stessa luminosita' di quella reale o addirittura piu' chiara.
Purtroppo penso che queste regole basilari siano fatti non interpretabili a piacere se si fa della fotografia di paesaggio tout court senza intenti artistico-concettuali come mi sembra faccia Poalpina
Saluti
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runtu
Advanced Member
Italy
1645 Posts |
Postato -  26/12/2011 : 20:00:48
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Sull'onda del piacere che mi ha provocato l'immagine di Matteo ho effettuato alcuni ritocchi. L'immagine l'ho vista intorno a mezzanotte e subito dopo, nell'arco di pochi minuti l'ho ritoccata e non c'erano intenti onirico-artistico-culturali-socio-antropologici-psicoanalitici. La mascheratura è dozzinale? concordo viste le dimensioni del file e le "pennellate" date di getto in modo emozionale. L'immagine riflessa da specchi d'acqua DEVE essere più scura esattamente di 1 1,1/2 stop? sarà ma a me a volte è successo il contrario oppure era esattamente identica.
Mi scuso per il mio intervento non richiesto sull'immagine di Matteo e rassicuro tutti gli utenti del Forum che in futuro posteranno loro immagini, che un tale scempio non si ripeterà mai più.
carlo rondinelli http://flickr.com/photos/carlorondinelli ....seconda grande passione:http://www.x-plane.it/index.php ....terzo grande vizio: http://www.maledettotoscano.it/ |
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archeofoto
Advanced Member
Italy
465 Posts |
Postato -  27/12/2011 : 13:24:13
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Citazione: Una immagine fotografica è il risultato tecnico ed artistico della mediazione di un fotografo. ...
Concordo con quanto scritto da Benni. La vivacità e le diversità nelle opinioni legate all'intervento di PP sulla foto di Matteo da parte di Carlo denotano, a mio avviso, la passione che ognuno mette nella sua idea di Fotografia. Per Carlo... il tuo non è stato uno scempio... se Matteo era d'accordo nel vedere la propria foto "reinterpretata" da un altro fotografo, va bene così. Hai dato spunto ad una discussione comunque costruttiva, quindi, se vi sono i presupposti... insisti!
Alfredo
www.imagoromae.com |
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poalpina
Advanced Member
Italy
561 Posts |
Postato -  27/12/2011 : 17:50:59
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@runtu
Citazione: Per Carlo... il tuo non è stato uno scempio... se Matteo era d'accordo nel vedere la propria foto "reinterpretata" da un altro fotografo, va bene così. Hai dato spunto ad una discussione comunque costruttiva, quindi, se vi sono i presupposti... insisti!
ben detto, sono in totale accordo. Matteo
@Benni E' ovvio che "una immagine fotografica è il risultato tecnico ed artistico della mediazione di un fotografo." Tuttavia questo non toglie che esista la possibilità di una oggettività, di un approccio che valorizzi il dato reale, sperimentale, esperienziale, empirico.
In questo senso l'esempio della moglie è illuminante: - se nel "ritocco" dai luce agli occhi di una donna, certo non se ne risente, - ma se (esagerando) le metti il corpo di Jessica Rabbit? Forse si potrebbe infastidire.. Mettiamola così (restando nella illuminante metafora): - che grande fotografia sarebbe quella che testimonia l'amore per la donna reale che hai accanto ! Qualsiasi scatto si svuoterebbe di valore ai suoi occhi, se invece fosse lo strumento per "sognare" una donna irreale. (NB: irreale è diverso da ideale)
Inevitabilmente (come in ogni opera artistica) parte degli elementi in gioco sono negli occhi del fotografo, parte negli occhi di chi guarda la foto. |
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JohnRock
Senior Member
Italy
210 Posts |
Postato -  05/01/2012 : 16:39:37
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Che bello sarebbe utilizzare la digitale con le soli impostazioni jpg di fabbrica e concentrarsi sulle basi della fotografia.
Composizione, luce, profondità, attimo .....
e dimenticarsi per un po' di dover passare per ps o altro.
Osservando il mio modo di approccio alla fotografia, ho notato che col tempo ho diminuito sensibilmente le correzioni/ritocchi sia per una maggiore consapevolezza durante lo scatto sia per necessità di avere un flusso di lavoro più veloce.
Capisco d'altronde che esistono modi per poter migliorare e farci apprezzare maggiormente le nostre foto ed è giusto utilizzarli.
Giovanni
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