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 Dubbi sulla "mia" gestione del colore....

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I N I Z I O    T O P I C
mascian Posted - 13/12/2006 : 04:45:41
Ciao a tutti....
Chiedo scusa se mi presento con una richiesta d'aiuto! Ho notato per caso il Vostro forum e l'ho trovato molto esaustivo....fin troppo per le mie capacità....

Dunque, se posso, i miei dubbi riguardano il mio flusso di lavoro; scatto per la maggior parte in jpeg per il fatto che stampo direttamente in loco, con una sublimazione A4 della Kodak (1400 - sRGB) e scatto con una Canon 5D.
Ho provveduto a tarare sia il monitor (Lacie Photon20VisionII) che la stampante con il kit della Colorvision.

In Photoshop CS2, uso il soft proofing in questo modo:

Dispositivo da simulare: il profilo della stampante che ho creato io.
Intento di rendering: Colorimetrico relativo con compensazione del punto nero.
Simula colore carta e simula inchiostro nero attivati.

In stampa, disattivo la gestione del colore della stampante "affidandola" a Photoshop, selezionando il profilo colore della stampante, intento colorimetrico relativo e compensazione punto nero.

Il dubbio mi è venuto leggendo le Vostre guide: è corretto usare l'intento relativo? Tra l'altro, quando attivo il soft proofing, fatico molto a correggere i colori in conseguenza della variazione che subiscono.....(se è il caso Vi fornisco il profilo che ho creato per la mia stampante).

Per i casi in cui uso il raw, ho letto le Vostre prove con dcraw ed ho deciso di provarlo...
Beh, con l'ultima versione mi appare un file con l'immagine divisa i quattro parti....!! ...E la vecchia versione non riconosce la 5D.

Allora ho provato il programma modificato ad interfaccia grafica: UFRAW.
In questo caso il problema è la gestione dei profili colore e la giusta taratura del gamma: di default usa sRGB, ma se carico ProPhoto o AdobeRGB la foto prende colori assolutamente innaturali....
Potreste cortesemente indicarmi il giusto modo di operare con questo programma (indifferente che sia dcraw o ufraw)?

Grazie infinite per qualsiasi consiglio...
Mario.
30   U L T I M E    R I S P O S T E    (Le più recenti in alto)
Enrico Posted - 16/12/2006 : 21:14:30
La correzione è davvero banale, e la effettuo solo sui profili della mia Canon6600. I nuovi ink ChromaLife100 sono probabilmente il massimo in quanto a durata delle stampe (tra i dye-based, ovvio) ma secondo me hanno perso qualcosa in termini di gamut rispetto alla generazione precedente.

Fatto sta che con l'intento "relativo" ogni tanto salta fuori qualche magagna, e pertanto preferisco spesso il "percettivo".
Il "percettivo" va bene in linea di massima, però l'algoritmo che genera il profilo sceglie di alzare un po'le ombre, forse alla ricerca di un gamut più ampio, ma il risultato in quella zona non mi piace granchè.

La modifica consiste nell'abbassare la curva di conversione Lab->RGB percettivo in corrispondenza delle ombre (Lab 0-20) , senza modificare il resto della curva.
Probabilmente nel fare questo esco dalla condizione "ideale" individuata dal profilatore, e ottengo una via di mezzo che accontenta tutti!

Alberto scuote la testa, lo vedo, e forse non solo lui!

Ciao
Enrico
prolonga Posted - 15/12/2006 : 19:12:22
Citazione:
Postato da Enrico

Chi è stato a far notare ad Alberto che il sottoscritto alle volte corregge i profili ICC di stampa
Adesso chi lo sente Alberto???



cosa devo fare/dire per stanarti?

Giorgio
Enrico Posted - 15/12/2006 : 18:53:51
Chi è stato a far notare ad Alberto che il sottoscritto alle volte corregge i profili ICC di stampa

Adesso chi lo sente Alberto???



Ciao
Enrico
mascian Posted - 15/12/2006 : 18:45:30
@ Prolonga...
Citazione:
p.s.: solo per curiosità e se vuoi dirlo. Come mai con cotanto di fotocamera sei "costretto" a scattare in jpeg)


Certamente....nessun problema (e grazie per le info su Profile Maker); seguo manifestazioni varie, soprattutto sport (moto, auto, Bike). Quindi, oltre a scattare sul posto, faccio visionare le foto a monitor e le stampo direttamente.....quindi pochissimo tempo per l'editing, anche se ho preparato parecchie Action adatte allo scopo (pur con gli ovvi limiti di tempo).

Tieni conto che arrivo a scattare circa 2/3000 foto a manifestazione....una mole di lavoro impressionante! Impossibile pensare al raw. E cmq, con la 5D ed i giusti profili, si ottengono risultati davvero ottimi....
Sicuramente NON si deve cannare l'esposizione.

Le mie foto le puoi vedere su Photo4u (stesso nick).

Anzi, a questo proposito, chiederei ancora un consiglio:
son abituato anche a bilanciarmi il bianco prima di una sessione di foto con la stessa luce ed uso, su consiglio di amici, una Kodak Gray Scale (quella usata anche nei tutorial presenti in questo sito).
La posiziono nella scena sotto alla luce del momento e scatto inquadrando anche parte della scena (questo perchè troppo piccola per essere inquadrata a pieno fotogramma).

Una volta al computer, apro sia la foto con la Kodak Gray Scale che la foto da stampare, apro lo strumento curve e con il contagoccie del grigio, bilancio la temperatura colore selezionando il secondo quadratino grigio (quello sucessivo al quadratino bianco).

Cmq, sta di fatto che con questo sistema non sono riuscito ad ottenere una temperatura colore fedele alla scena fotografata...(non come vorrei).

Consigli? Ho letto il tutorial del Bilanciamento del Bianco utilizzando il target a 24 tacche della Macbeth...ma era riferito al raw. Potrebbe servire nel mio caso? In che modo dovrei usarlo?


Grazie ancora e scusate se Vi assillo con le mie richieste....
AlbertoM Posted - 15/12/2006 : 18:13:43
ah quelle....


...mah ....

AlbertoM
prolonga Posted - 15/12/2006 : 18:07:15
Citazione:
Postato da AlbertoM

Secondo me Enrico non edita i profili...
Da cosa l'avresti dedotto?



Dalle ultime due righe del suo ultimo post, poco più sopra, delle ore 10.41
Giorgio
AlbertoM Posted - 15/12/2006 : 18:03:49
Secondo me Enrico non edita i profili...

Da cosa l'avresti dedotto?

Secondo me Enrico, quando un profilo non riesce a "correggergli" la stampa, prova a cambiare qualcosa a monte, tipo calibrazione con il RIP, oppure cambia la carta, oppure cambia gli inks, oppure cambia proprio la stampante....

....ma sempre secondo me....

AlbertoM
prolonga Posted - 15/12/2006 : 18:01:22
Citazione:
Postato da Enrico

il rendering "relativo" è quello dove rischi maggiormente le "spiattellature

certamente, ma è un rischio più reale se la situazione di partenza è svaccata, diversamente vedo che riesce a recuperare bene.

Citazione:

dopo aver leggermente ritoccato i profili secondo il mio gusto.


gusti a parte, certo che mi piacerebbe fare un pò di bricolage nei profili se solo sapessi come dico (molto amichevolmente) in altro post.

Giorgio
prolonga Posted - 15/12/2006 : 17:35:22
Citazione:
Postato da mascian
mancherebbe Profile Maker...
Confesso di non aver letto niente di questo software: avresti voglia di spiegarmi a grandi linee la sua utilità? Non riesco a comprenderla visto che stiamo parlando di sistemi già calibrati.



P.M. è servito per fare i profili delle periferiche (allo stato attuale lo sto provando per fare quello dello scanner). In teoria una volta fatti non serve più ma non è così. Ogni tanto (molto frequentemente per le stampanti e i monitor, molto meno per gli scanner) i profili vanno rifatti. E allora un colorimetro legge l'output del target sulla periferica, si passano i dati a P.M. che confrontandoli con i dati target costruisce il profilo di correzione. E' un pò come a scuola: l'alunno fa il compito la maestra lo corregge
Poi nel pacchetto c'è Profile Editor, per modificare i profili (cioè quello che fa Enrico e non ci vuole spiegare cosa come quando quanto e perchè li modifica), Profile Checker per verificare i valori di errore dei profili più tante altre cosette utili.

Giorgio

p.s.: solo per curiosità e se vuoi dirlo. Come mai con cotanto di fotocamera sei "costretto" a scattare in jpeg)
Enrico Posted - 15/12/2006 : 10:41:05
Giorgio,
il rendering "relativo" è quello dove rischi maggiormente le "spiattellature", specie se usi una stampante dal Gamut ridotto e/o distribuito irregolarmente.
Proprio per questo motivo hanno ideato il "percettivo", che rimappa i colori in maniera uniforme in modo da mantenere intatti i gradienti, sulla base di ciò che è in grado di riprodurre realmente la stampante/carta/ink in uso.

Se non lo facciamo fare al profilo, lo possiamo fare a mano, ma l'operazione da fare è sempre la stessa (pena l'ottenimento di gradienti irregolari!).
La mia Canon6600 ad esempio ha un volume gamut piuttosto scarso nei toni bassi (oltretutto decentrato verso le tinte fredde), e questo mi crea un sacco di problemi con il relativo (es: riproduzione capelli castano-scuri).

Solo cambiando stampante (oppure provando con un RIP) posso ovviare il problema!

L'alternativa (che uso regolarmente) è stampare col percettivo, dopo aver leggermente ritoccato i profili secondo il mio gusto.

Ciao
Enrico
mascian Posted - 14/12/2006 : 23:45:31
Citazione:
Stampante profilata (Eye One Photo+ Profile Maker per lettura e costruzione), monitor calibrato (Spyder2).


Prolonga....una curiosità: io ho il tuo stesso metodo di profilatura (però tutto fatto con i prodotti Colorvision) e mancherebbe Profile Maker...
Confesso di non aver letto niente di questo software: avresti voglia di spiegarmi a grandi linee la sua utilità? Non riesco a comprenderla visto che stiamo parlando di sistemi già calibrati.

Grazie.
prolonga Posted - 14/12/2006 : 23:37:18
Citazione:
Postato da AlbertoM


Fatemi capire: cos'è che fate sulle parti dell'immagine fuori gamut? le desaturate?
Io le mie immagini le salvo in Prophoto,........

Stampante profilata (Eye One Photo+ Profile Maker per lettura e costruzione), monitor calibrato (Spyder2). Non siamo all'apice della qualità ma non sono nemmeno un pro e i costi sono solo miei. Credo (CREDO) di aver raggiunto un buon equilibrio.
Il primo (e spesso unico)intervento sul fuori gamut lo faccio sul file raw in Capture One (dove ci sono caricati i profili di interesse delle varie periferiche e di destinazione) con livelli e curve. Passo in Cs (Prophoto) dove arriva un file a 16 bit e su questo apporto il fine tuning (la EVENTUALE desaturazione è limitata a interventi selettivi, mirati e e chirurgici) sharpening come ultimo ritocco (non lo applico in C1)-

No, prove con solo i profili è da un pò che non ne faccio più. Da quando verificai che in talune zone e in talune situazioni i colori spiattellano (prendo a prestito il termine, rende benissimo).

Citazione:
Una precisazione:
>Rischio: se c'è molta roba fuori gamma, si spostano molto i colori all'interno quindi colori falsati. E sRGB è un "cerchio" molto stretto
Non è proprio così:
con il percettivo tutto lo spazio Lab viene compresso nel gamut di destinazione, non dipende dai colori dell'immagine in questione

è ciò che dissi io. Ho usato termini più comprensibili (anche se impropri) perchè mi pareva che Mario avesse una non completa confidenza con la materia.

Ciao
Giorgio
AlbertoM Posted - 14/12/2006 : 19:26:17
Il "nero" della BPC è un colore, cioè è un nero Lab

Va attivata anche se la tua stampante non ha un layer nero (ink)

Anzi, meno nero è il nero stampante (cioè più è alto il valore di L* del nero massimo stampabile) e tanto più è importante attivare la BPC

Se la tua stampante restituisse un nero di L=0 (con o senza il layer nero) allora la BPC sarebbe superflua
Ciao

AlbertoM
mascian Posted - 14/12/2006 : 19:16:11
Grazie Alberto....sempre molto dettagliato ed esauriente nelle tue risposte.

Forse l'errore è quello di aver la presunzione di poter migliorare il lavoro fatto dagli intenti...; a questo punto ti chiedo ancora un parere sulla mia catena di stampa: utilizzando come teconologia la sublimazione in tricomia, mi viene un dubbio sulla "Compensazione punto nero attivata": venendo meno la componente del Nero o K, questo parametro non diventerebbe una distorsione della realtà?
AlbertoM Posted - 14/12/2006 : 18:34:31
Ciao ragazzi

La funzione gamut warning di Photoshop è una reminescenza delle prime versioni, quelle in cui non c'erano ancora i profili ICC

Allora si attivava il gamut warning e con il pennellino si desaturavano le zone fuori gamut e poi si aggiustava il tutto con curve e livelli

Nelle ultime versioni di PS, che utilizzano i profili ICC, la funzione gamut warning è rimasta tale e quale, cioè è ancora basata su di un algoritmo interno in realtà poco preciso

Nei profili ICC ci sarebbe un tag preposto proprio a questa funzione, ma non viene utilizzato (anche se sarebbe molto più preciso)

Il gamut warning di PS per me non va utilizzato perchè non funziona.

Perchè non hanno implementato meglio questa funzione, ora che i profili ICC sono supportati tranquillamente?

Probabilmente perchè non serve a niente.

>occorre (IMHO) saper poi gestire detta profilazione in qualche modo....no?


Fatemi capire: cos'è che fate sulle parti dell'immagine fuori gamut? le desaturate? la conversione con intento colorimetrico relativo lo fa già, per cui non serve a nulla...

Oppure desaturate l'immagine in modo graduale, per mantenere le differenze di tono?
Anche questo è già fatto dal percettivo.

Se voi riuscite a farlo meglio a mano, rispetto ad una conversione fra profili, allora il vostro workflow è corretto, ma sinceramente ne dubito, e non per mettere in dubbio le vostre capacità, ma perchè la conversione fra profili è un operazione matematica che sta a valle di ragionamenti molto sofisticati e aggiornati continuamente.

Il gamut mapping di un profilo di stampa cristallizzato nell'intento percettivo è migliorato continuamente, e ogni SoftwareHouse ha il suo

ProfileMaker ne dà a disposizione tre...

Io le mie immagini le salvo in Prophoto, per perdere meno dettagli possibile, e non correggerei mai l'immagine tenendo attiva la softproof su un profilo di una stampante a sublimazione: sono i profili con gamut più ristretto che abbia mai visto...

Ma prima di fare correzioni con la soft proof attivata, avete provato a stampare senza fare correzioni, usando semplicemente i profili?

E cosa riuscite a correggere a mano?

Una precisazione:
>Rischio: se c'è molta roba fuori gamma, si spostano molto i colori all'interno quindi colori falsati. E sRGB è un "cerchio" molto stretto

Non è proprio così:
con il percettivo tutto lo spazio Lab viene compresso nel gamut di destinazione, non dipende dai colori dell'immagine in questione

Sarebbe bello se il gamut mapping venisse fatto a run time, valutando immagine per immagine, colore per colore, come comprimere il gamut di origine in quello di destinazione

Invece questa compressione è fatta una volta per tutte dal programma che crea il profilo, considerando il caso peggiore, ovvero comprimendo tutto lo spazio Lab, cioè tutti i colori

E non è vero che due immagini poco sature stampate con il relativo e con il percettivo siano così diverse (provate)

C'è un po' di differenza, ma non è così eclatante come ce la potremmo aspettare (anche in questo sta la bontà del gamut mapping)


In definitiva, se volete la mia opinione, per migliorare una stampa che non ci piace, prima lavorerei sulla calibrazione e sulla profilazione della stampante, e poi, come ultima possibilità, interverrei sull'immagine già convertita.

A volte un profilo non lavora bene perchè la stampante non è calibrata, e per calibrarla ci vuole un buon RIP.

Una volta che l'output della stampante è "regolare", e che l'output è profilato correttamente, posso eventualmente decidere di cambiare qualcosa all'immagine da stampare

Ma non mi fiderei nemmeno troppo della soft proof, a questo punto occorrerebbe un "provino"

AlbertoM
nikarlo Posted - 14/12/2006 : 17:07:51
Citazione:
Postato da Enrico


Speriamo che nel prossimo CS3....



Forse domani uscirà la prima public beta....per Mac.....SPERIAMO

Ciao,
Carlo

www.carlonicolucci.com
Enrico Posted - 14/12/2006 : 16:11:27
Nessun segreto!
Ho consigliato di NON usare il Gamut Warning, ma di controllare la soft-proof prima di scegliere l'intento. Ancora meglio una stampa ridotta di prova!
Speriamo che nel prossimo CS3 vi sia una implementazione più corretta (fondata sulla reale analisi del profilo di stampa) del Gamut Warning....

Sull'altro aspetto, ho detto che non mi piace eseguire ritocchi pre-stampa (mirati cioè a correggere l'immagine in base alle caratteristiche di una determinata stampante): assolutamente da non confondere con le (più o meno) normali post-elaborazioni del RAW iniziale.

Ciao
Enrico
mascian Posted - 14/12/2006 : 15:14:24
Ri-quoto Prolonga!!

Cmq, ragazzi, mi sfugge qualcosa: fermo restando l'indubbia utilità di profilazione delle periferiche in uso, occorre (IMHO) saper poi gestire detta profilazione in qualche modo....no?
Ammesso e non concesso che abbia creato dei profili perfetti per le mie periferiche (monitor e stampante), devo essere a conoscienza del gamut NON gestibile dalla mia stmpante, altrimenti come posso valutare l'esatta (o quasi) corrispodenza dei colori visualizzati a monitor? Che senso avrebbe stampare infischiandosene del soft proof?

A mio parere è un importante anello della catena sulla gestione colore.
Chi dice che è un lavoro inutile perchè da rifarsi in toto in caso di cambio di periferica di output, non mi trova d'accordo; è ovvio che in questo caso cambierebbero i valori di correzione, ma si tratterebbe di ri-eseguirli su di uno specifico image test per poter proseguire con il lavoro senza patemi......sbaglio?
prolonga Posted - 14/12/2006 : 14:25:26
Citazione:
Postato da Enrico
(ripeto, sulla base della soft-proof, non del gamut warning!), salvo il fatto che IO non la farei mai.


Io, francamente, di curve e livelli (la desaturazione solo in casi veramente esasperati) ne faccio uso; d'altra parte, nelle foto esterne (in studio ovviamente è diverso), dove non sempre tutto è controllabile, non è fuori norma che capitino scatti che necessitino di interventi in post.
Enrico, non puoi fare come le belle donne che promettono e basta
Prima dici che l'avviso gamma ha poca attendibilità e non sarebbe da farci troppo affidamento(e allora come scoviamo i colori che in stampa non vedremo?), poi dici che l'elaborazione prestampa non la consigli: riconosco sicuramente una tua maggiore esperienza, ma - proprio per questo e aldilà delle scelte personali - vuoi dirci anzichè cosa NON fare, cosa fare?
Credo che tutti, nessuno escluso e io per primo, si abbia sempre qualcosa da imparare, senza pretendere di conoscere IL verbo o imporre un dogma.

Giorgio
Enrico Posted - 14/12/2006 : 12:40:27
Ragazzi,
ognuno deve trovare il proprio workflow ideale, su questo non ho dubbi. Non ho niente in contrario all'elaborazione pre-stampa (ripeto, sulla base della soft-proof, non del gamut warning!), salvo il fatto che IO non la farei mai.

La gestione colore ICC deve mettermi in condizione di stampare i miei files in maniera "meccanizzata", scegliendo solo l'intento di rendering più adatto. E' ovvio che la qualità del prodotto finale (la stampa) dipende anche dalle qualità intrinseca della combinazione stampante/ink/carta.

Ciao
Enrico
Gianluke Posted - 14/12/2006 : 09:48:12
Citazione:
Postato da mascian

Citazione:
Sulla convenienza di pre-modificare o meno un'immagine in funzione dell'output, è una questione sicuramente soggettiva, che richiede tempo e (tanta) pazienza. Inoltre non è una soluzione portabile, ovvero cambiando stampante (o carta!) le modifiche apportate possono rivelarsi inadeguate....


Beh, nel mio caso ptrebbe avere un senso, dal momento che stampo sempre con la stesso tipo di carta e stesso toner (usando una sublimazione).




Ma potresti trovare una carta diversa o cambiare stampante fra 6 mesi; nel caso hai, tanto per dire, 500 files che hai elaborato, sai che significa ottimizzare 500 files da capo perchè quando vai a fare la soft-proof con la nuova stampante o con la nuova carta ti escono risultati diversi?
Quindi io la vedrei più come un controllo finale prima della stampa (in effetti ha questa funzione), magari per scegliere l'intento di rendering più adatto per la stampa o una carta più adatta per quel tipo di immagine, che come indicazione da seguire per l'elaborazione del file, visto che anche io credo che queste simulazioni (tipo gamut warning o soft-proof) siano appena indicative....
Gianluca
prolonga Posted - 14/12/2006 : 02:58:22
Citazione:
Postato da Gianluke
o forse si attivano e si controllano da subito prima di lavorare sull'immagine...ma poi c'è il rischio che cambiando carta si debba lavorare l'immagine da capo...
Gianluca


Un primo intervento lo faccio sul RAW in C1, poi rifinisco in CS.
Circa la carta non è un problema: le carte hanno leggere differenze di gamut che non infastidiscono nè complicano la vita. Sostanzialmente direi che hanno un gamut molto simile (sempre basandomi sull' avvertimento gamma).

Giorgio
mascian Posted - 14/12/2006 : 01:36:45
Citazione:
Sulla convenienza di pre-modificare o meno un'immagine in funzione dell'output, è una questione sicuramente soggettiva, che richiede tempo e (tanta) pazienza. Inoltre non è una soluzione portabile, ovvero cambiando stampante (o carta!) le modifiche apportate possono rivelarsi inadeguate....


Beh, nel mio caso ptrebbe avere un senso, dal momento che stampo sempre con la stesso tipo di carta e stesso toner (usando una sublimazione).

Citazione:
hai un'alternativa in tasca?


Quoto prolonga....e grazie per le esaurientissime spiegazioni!

Gianluke Posted - 14/12/2006 : 01:16:55
Citazione:
Postato da Enrico


però un workflow che prevede una post-produzione (es: desaturazioni) mirata ad un determinato disposiztivo di output, non è il massimo e fa spendere un sacco di tempo.
Secondo me deve essere il profilo a "prendere le decisioni migliori",

Ciao
Enrico



Anche io quoto Enrico...fare una post-produzione in base al soft-Proof o al Gamut Warning è un lavoraccio che poi rischia di vanificare quello che hai fatto fino all'attivazione del soft-proof o del gamut warning...o forse si attivano e si controllano da subito prima di lavorare sull'immagine...ma poi c'è il rischio che cambiando carta si debba lavorare l'immagine da capo...
Gianluca
prolonga Posted - 14/12/2006 : 00:19:21
Citazione:
Postato da Enrico
Per il resto, raccomandiamo sempre di non dare troppo "ascolto" all' "avviso gamma" (gamut warning), perchè fornisce risultati spesso poco attendibili.



hai un'alternativa in tasca?

Giorgio
Enrico Posted - 13/12/2006 : 23:33:35
Ehm grazie, ho scritto due volte percettivo....
...la "rigidità" è propria del relativo!

Per il resto, raccomandiamo sempre di non dare troppo "ascolto" all' "avviso gamma" (gamut warning), perchè fornisce risultati spesso poco attendibili.

Volendo utilizzare l'intento relativo, è meglio cotrollare la soft proof alla ricerca di zone dell'immagine "spiattellate" (può accadere ad esempio nei toni dei capelli castano-scuri).
Sulla convenienza di pre-modificare o meno un'immagine in funzione dell'output, è una questione sicuramente soggettiva, che richiede tempo e (tanta) pazienza. Inoltre non è una soluzione portabile, ovvero cambiando stampante (o carta!) le modifiche apportate possono rivelarsi inadeguate....
Il percettivo spesso risolve bene i problemi di GamutMapping, con lievi slittamenti del colore (in genere desaturazioni) e/o adattamenti della risposta tonale.

Ciao
Enrico
prolonga Posted - 13/12/2006 : 23:16:21
Citazione:
Postato da Enrico
Secondo me il percettivo è quello che mediamente da i risultati migliori per la fotografia generica, ma è ovvio che in altre applicazioni, come nella foto industriale, la "rigidità" del percettivo è da preferire.


non c'è un errore?

Citazione:

Il relativo è molto fedele nei colori, ma fuori gamut "spiattella" (e non pensiamo necessariamente ai colori ipersaturi!). Il percettivo evita le "spiattellate" ma la fedeltà cromatica ne risente.
Si tratta di una scelta da effettuare in base all'immagine in questione, non esiste la "soluzione migliore".



infatti io uso il relativo: con l'avviso gamma attivato, intervengo (facendo attenzione a non snaturare la foto) per ricomporre nel gamut. Sarà sicuramente più oneroso ma il mio tempo per fortuna non costa e non ho clienti da servire. Il percettivo è più friendly use ma ovviamente comporta qualche compromesso in più sulla stampa.
Diciamo le stesse cose solo che, devo riconoscere, al tuo intervento un maggior ....intento espositivo (bella questa! Sa tanto di On Topic!)
Ciao

Giorgio
Enrico Posted - 13/12/2006 : 22:22:05
Si, la tua interpretazione è di fatto giusta, gli intenti di rendering sono pensati per essere utilizzati in base alle tipologie di immagini.
Secondo me il percettivo è quello che mediamente da i risultati migliori per la fotografia generica, ma è ovvio che in altre applicazioni, come nella foto industriale, la "rigidità" del percettivo è da preferire.

La soft-proof è una brutta bestia da comprendere...
La perdita di contrasto è dovuta al nero di stampa "non-nero" (L>0) .... (lo vedi con simulate black ink)
La tendenza al blu dipende dal supporto carta che stai utilizzando, che è freddo (b<0).... (lo vedi con simulate paper-color)
La desaturazione su certe tinte è dovuta al gamut ristretto della stampante rispetto a quello del monitor; tuttavia laddove il gamut della stampante permette tinte che eccedono quelle del monitor... beh, non puoi vederle a monitor! (un limite della soft-proof)

Cosa significa per un profilo "prendere le decisioni migliori"?
Significa che il software di profilazione (es: profile maker) deve effettuare al meglio la rimappatura dei colori, specie per quanto riguarda l'intento percettivo. La "strategia" degli intenti è scritta nel profilo, non è "decisa" da Photoshop al momento della conversione.
Tuttavia, in presenza di volumi Gamut molto ridotti o irregolari (dovuti ai limiti alla combinazione ink/carta oppure ad una pessima calibrazione) le possibili scelte del profilatore si riducono molto, per questo ti ho detto che di miracoli non ne può fare!

Ciao
Enrico
mascian Posted - 13/12/2006 : 17:10:24
Finalmente riesco a capire questi concetti (P.s.: per l'ora non preoccupatevi....sono un nottambulo, purtroppo!)

Per assurdo, mi vien da pensare che i vari intenti potrebbero essere adeguati alle varie tipologie di foto, quindi variati di conseguenza.
Cmq, fermo restando la scelta dell'intento Relativo, che a naso mi sembra la scelta più idonea a NON falsare i colori originali, è corretta la scelta di lasciare attivi la "Compensazione del punto nero", la "Simulazione colore carta" e "Simula inchiostro nero"?

Se così fosse, al momento ho un soft proofing dove i colori tendono a "spegnersi" ed al blu; per cui, dovrei avere due scelte: o correggere, di conseguenza, il profilo della stampante oppure salvarmi una action, da usare prima di stampare, con le correzioni appena citate.....è corretta questa procedura?
Che tipo d'immagine test sarebbe più opportuno usare per meglio effettuare, a occhio, la miglior regolazione al profilo di stampa?


@ Enrico...
Citazione:
Secondo me deve essere il profilo a "prendere le decisioni migliori", fermo restando che i miracoli non può certamente farli.


Potresti spiegarmi meglio cosa intendi con quest'affermazione?

Grazie a tutti!
Enrico Posted - 13/12/2006 : 14:14:32
Ok,
però un workflow che prevede una post-produzione (es: desaturazioni) mirata ad un determinato disposiztivo di output, non è il massimo e fa spendere un sacco di tempo.
Secondo me deve essere il profilo a "prendere le decisioni migliori", fermo restando che i miracoli non può certamente farli.
Il relativo è molto fedele nei colori, ma fuori gamut "spiattella" (e non pensiamo necessariamente ai colori ipersaturi!). Il percettivo evita le "spiattellate" ma la fedeltà cromatica ne risente.
Si tratta di una scelta da effettuare in base all'immagine in questione, non esiste la "soluzione migliore".


Ciao
Enrico

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