| I N I Z I O T O P I C |
| nikto |
Posted - 10/03/2015 : 03:17:55
Ciao, sono nuovo di questo forum, mi è stato caldamente consigliato da Andrea Olivotto.
Io lavoro di grafica principalmente con windows 8.1, sistema nel quale ho correttamente calibrato e profilato il mio monitor HP LP2275w tramite colorimetro "ColorMunki Dispaly" e programma DispcalGUI.
Detto questo... come ci si comporta se si installa sullo stesso pc un secondo sistema operativo in dual boot - nel mio caso Linux Ubuntu - e si vuole lavorare con monitor "calibrato e profilato" anche su quello?
Non me ne intendo molto ma essendo il monitor lo stesso per entrambi i sistemi operativi credo si possa fare no?
Le ho pensate un po' tutte:
- Installo "dritto per dritto" :) in linux il profilo creato in windows... oppure....
- In Linux - metti mai che mantenga la calibrazione monitor fatta in windows - rifaccio solo la profilatura... oppure
- In Linux rifaccio da zero una seconda calibrazione e una seconda profilatura monitor ... ma poi che succede quando torno in windows????.... mamma che dilemma....
Spero tanto in una mano, grazie... |
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| nikto |
Posted - 10/03/2015 : 16:40:52
Ok mi sembra di avere capito tutto. Sostanzialmente le mani sul monitor si mettono solo una volta,
Poi nel secondo sistema operativo si rifà la calibrazione senza realmente ri-calibrare e si crea ed installa il nuovo profilo.
Mi sembra proprio che abbia senso.. Grazie mille! |
| andre_ |
Posted - 10/03/2015 : 16:24:42
Citazione:
Postato da AlbertoM
In Linux, devo rifare la calibrazione, ma senza toccare le impostazioni del monitor, che sono già ottimali, devo agire solo sulla LUT della scheda grafica, quindi quando argyll ti chiede di modificare i parametri del monitor tu salta e vai avanti
Interessante, pensavo che la calibrazione della LUT della scheda grafica in Argyll venisse fatta nel corso della profilazione, non come un processo separato.
Grazie mille. 
a_
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| AlbertoM |
Posted - 10/03/2015 : 16:04:34
Solo una precisazione, io farei così:
in windows calibro in modo approfondito (modificando le impostazioni del monitor) e poi creo il profilo ICC
In Linux, devo rifare la calibrazione, ma senza toccare le impostazioni del monitor, che sono già ottimali, devo agire solo sulla LUT della scheda grafica, quindi quando argyll ti chiede di modificare i parametri del monitor tu salta e vai avanti
La calibrazione via LUT della scheda grafica non si può saltare, altrimenti il profilo del monitor potrebbe risultare poco accurato
Poi, quando rifarai il profilo sotto windows, modificando ancora i parametri del monitor, sarai obbligato a rifare anche il profilo sotto Linux
AlbertoM |
| andre_ |
Posted - 10/03/2015 : 15:52:54
A meno di non andare a programmare la LUT interna al monitor, le modifiche non sono registrate da nessuna parte.
Ma ricorda che quando "calibri", in realtá stai facendo due cose distinte:
- Calibrare (quando intervieni manualmente sul monitor e raggiungi i parametri impostati nel software di calibrazione - in questo caso Argyll)
- Profilare (cioé "adattare i colori al monitor calibrato, in modo che la resa sia la migliore possibile)
Passando da un O.S. all'altro, la calibrazione viene mantenuta: se hai impostato una luminositá, un contrasto ed un bianco manualmente, quelli dovrebbero rimanere gli stessi anche se non c'é attaccato nessun computer...
Quindi io calibrerei e profilerei un O.S.
Poi, quando passi al secondo O.S., rifarei la sola profilazione, senza toccare nulla nel monitor.
In questo modo crei un profilo ad hoc per quell'O.S. e per i suoi drivers.
Le differenze nella calibrazione dovrebbero essere scarse o quasi nulle, ed in ogni caso essere compensate dal nuovo profilo creato ad hoc.
In questo modo non "stari" nulla nel monitor (aka mantieni la calibrazione).
a_
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| nikto |
Posted - 10/03/2015 : 15:44:28
Intanto grazie mille. I miei dubbi alla luce di quel che mi dite rimangono solo sulla ri-calibrazione in Linux.
Le cose che mi preoccupano sono le seguenti:
- Prima di una calibrazione e profilatura di solito si resetta il monitor alle impostazioni di "fabbrica" quindi nel mio caso sasserei via le impostazioni monitor settate durante la calibrazione in Windows.... O dico una cavolata?
- DispcaGUI, all'inizio della calibrazione, mi chiede di intervenire sul monitor manualmente per settare il bianco e luminosità mentre il colorimetro mi segnala il livello giusto da raggiungere. Quindi il dubbio e più o meno quello sopra, e cioè di calibrare in Linux SCALIBRANDO windows... anche qui... dico una cavolata?
E' che sostanzialmente non capisco/ non so se, durante una calibrazione, le modifiche MANUALI che si fanno al monitor sono in realtà registrate e compensate dalla scheda video oppure no... permettendo, se sì, ad ogni sistema operativo, a prescindere che nell'altro si setti a mano luminosità a 0 e colori a caso, di ricaricare le impostazioni giuste a seconda del profilo caricato...
Mi sa che se capisco questo passaggio poi capisco tutto il resto... |
| AlbertoM |
Posted - 10/03/2015 : 11:40:06
Anch'io rifarei tutto da capo
Nel profilo che fai con Windows il tag "vcgt" contiene i dati da caricare nella LUT della scheda grafica, e se hai settato bene i parametri in Windows è il S.O. stesso che si incarica di farlo, quindi è sufficiente impostare il profilo creato come profilo di sistema per il monitor e tutto funziona bene.
In Linux non credo che il S.O. faccia altrettanto, perlomeno non lo faceva nelle versioni di Ubuntu che ho usato io, non so se adesso abbiano aggiornato queste funzionalità.
Io dovevo usare dispwin di argyll per caricare nella LUT della scheda grafica la calibrazione
In ogni caso, non sarei così sicuro che lo stesso profilo/calibrazione vada bene per i due S.O. perchè il risultato dipende anche dai driver della scheda grafica
Tra win e Mac in genere non ci sono problemi perchè i driver li forniscono i produttori dell'hardware, quindi in genere si comportano in modo identico nei due ambienti.
Se in linux il driver della scheda grafica non è fornito dal produttore, può darsi che lavori in modo differente dal driver originale
Comuqnue se crei 2 profili separati puoi stare tranquillo, se fai il boot da ciascun S.O. quello che cambia è la calibrazione caricata nella scheda grafica e la gestione del profilo ICC da parte delle applicazioni: ad ogni boot riparti da zero e non tocchi il monitor
AlbertoM |
| andre_ |
Posted - 10/03/2015 : 10:38:55
Al 99% la terza che hai detto.
Su un PC i due O.S. sono indipendenti, quindi ogni volta che fai il boot l'O.S. che sta "bootando" si gestisce il colore per i fatti suoi.
Non sono certo che lo stesso profilo possa andare per entrambi gli O.S., ma rifarlo costa poco.
Piuttosto, valuta molto bene cosa ci devi fare (e cosa effettivamente ci faresti) con il secondo O.S.
Spesso e volentieri (per non dire quasi sempre...) la soluzione migliore é una macchina virtuale.
Zero problemi di compatibilitá (i driver vengono gestiti dall'host, in questo caso Windows), e passaggio istantaneo da Win a Linux e viceversa, senza dover far ripartire il sistema daccapo.
E scambio di files diretto, senza passaggi strani.
Con la semplicitá e la qualitá dei virtualizzatori oggi, vedo il dual boot solo come una seccatura ed una limitazione continua.
a_
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