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I N I Z I O    T O P I C
rosario_ge Posted - 21/01/2015 : 10:03:32
Per gli eventuali interessati, segnalo un commento di Jay Goodrich (noto fotogiornalista ed altro che ha collaborato per anni con National Geo ed altri) recentemente ospitato sul blog di Outdoor Photographer che mi sembra interessante.
E' in sintesi una chiamata alle origini ed ai contenuti per rapporto all'odierno dominio della tecnica; opinione opinabile per certi versi ma che è significativa del fatto che alle macchine iper tecnologiche, post prod pervasiva al limite (ed oltre) della 'denaturazione' dell' immagine ecc. , si ripropone l' occhio del fografo e la realtà del mondo.
Mi pare una riflessione interessante, anche se partigiana; personalmente ho sempre la tendenza all' interpretazione e riproposizione della realtà rispetto alla sua registrazione ma capisco il punto.
E' purtroppo in inglese .

http://www.outdoorphotographer.com/blog/jay-goodrich/2015/01/5-things-we-need-to-forget-about-as-photographers.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_content=Five%20Things%20We%20need%20to%20Forget%20About%20as%20Photographers&utm_campaign=OPeNL_012015#.VL9lL0eG98F

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ro
23   U L T I M E    R I S P O S T E    (Le più recenti in alto)
Benedetto Posted - 24/01/2015 : 11:35:25
Quoto le parole di Michele.
Espresso un poco alla pecoreccia, la metafora della ricetta voleva significare lo stesso concetto.
Poi la tecnologia, almeno per me, ha anche una funzione ansiolitica. Spesso la potenza e la energia della visione hanno una tale intensità da destabilzzarmi e, allora, mi rifugio nella speculazione tecnologica e nello studio e nella prova degli strumenti (vecchi e nuovi) come mezzo per "fare fotografia" tornando con i piedi per terra.....
Però....che bella discussione è venuta fuori!
Un saluto a tutti.
Benedetto

http://benedettomacca.zenfolio.com/
https://www.facebook.com/benedetto.macca/photos_albums
Maestrale Posted - 23/01/2015 : 22:15:35
Giusto per aggiungere altra carne al fuoco: con l'avvento massivo dei social network noto sempre di più tra i fotografi, anche di un certo livello, una smania compulsiva a postare nuovi scatti quotidianamente in quattro o cinque gruppi tematici su facebook, come se non ci fosse un domani. Non esiste quasi più quel piacere sottile di far sedimentare le immagini per qualche giorno o settimana prima di iniziare a selezionarle, confrontandole, abbinandole fra loro fino ad avere un portfolio strutturato...

Tutti a caccia del miglior rating su 500px o simili, e guai a farsi scappare un concorso... Ci si può ritrovare a vincerne di importanti a livello internazionale senza sapere minimamente come gestire l'improvvisa notorietà. Le immagini fanno il giro delle agenzie e il fotografo sprovveduto si accontenta di vederle pubblicate (gratis) su qualche rivista del settore e qualche quotidiano online, pagandosi di tasca propria il viaggio per la premiazione e senza nemmeno cautelarsi un minimo sulla gestione dei diritti (credetemi, info di prima mano)... Trovo questi episodi molto deleteri per il futuro (il presente?) della professione...

In linea generale a me preoccupa un po' questa compulsività ossessiva dei fotografi nativi digitali: anche lo scatto dello smartphone all'lcd della fotocamera con gli exif, che viene condiviso istantaneamente su FB direttamente dalla location, è ormai diventato un classico quasi al pari del selfie. Non si seleziona più. Tra i paesaggisti vedo una competizione sfiancante e un generale appiattimento estetico. Tecnica fine a sé stessa, magari anche di alto livello, ma sempre in preda all'ansia da prestazione...

Claudio
rosario_ge Posted - 23/01/2015 : 21:53:26
Non che ce ne sia bisogno ma provo a estrapolare in estrema sintesi qualche punto dal famoso commento di Goodrich che, anche a prescindere dalla forma e dall'approccio, mi sembra meritevole di riflessione ; peraltro tutti gli interventi hanno analizzato o aggiunto concetti , dimostrando la 'qualità' davvero unica di questo Forum...
Tornando a bomba, tralascerei i pipponi esortativi, spesi evidentemente in funzione dei lettori e dei potenziali clienti, per prendere quel che a me è più sembrato interessante e pratico, ovvero l'anatema verso sw e plugin vari, contrabbandato anche con la scusa della policy di molti 'Committenti' circa le immagini 'lisce'...
In realtà quel che mi ha fatto riflettere è proprio l'utilizzo che oggi viene fatto degli strumenti di correzione e modificazione dell'immagine, talmente spinto da prevalere sull' immagine stessa e da costituire categorie ben precise, tali da divenire un criterio di inclusione o esclusione (ne ha parlato andre e condivido) . Provate del resto a guardare i vari contest e vi renderete conto di come moltissime immagini sembrino scattate dalla stessa mano e di come gli elementi di 'enhancing' costituiscano di fatto la loro caratteristica prima.
Non ho nulla contro i vari plugin, anzi trovo che semplifichino non poco la vita ma credo che il loro utilizzo debba essere molto attento , ad evitare proprio quel 'tono' ormai così di moda e 'globalizzato' ...
L' altro aspetto su cui ho ragionato è quello tecnico/tecnologico, ovvero se valga la pena di investire , oltre che quattrini, tempo e attenzione alle novità che stanno assumendo ritmi non tipici nel settore photo (by the way ho tuttora le mie macchine a spasso nei centri di assistenza, sarà anche un caso...).
Condivido ovviamente il pensiero molto pragmatico di Claudio e mi ritrovo nella passione per i nostri costosi gioielli di Michele e quindi sono piuttosto 'laico' in materia ma onestamente mi domando se e come (e per quanto tempo ancora) troverò irresistibile una prossima nuova macchina , visto che l' evoluzione probabilmente riguarderà feature video e bizzarrie WIFI sempre più strabilianti che mi sono però perfettamente indifferenti...
Qua e là sono ovviamente affiorati altri temi più 'filosofici', difficili da maneggiare nella sintesi di un intervento. La domanda più stupida che spesso mi faccio è: cosa diventerà la fotografia, in un epoca nella quale tutti, in un modo o nell' altro sono adepti o comunque esposti ad una 'cultura' dell' immagine completamente trasversale e di massa?
Comunque una discussione interessante....

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ro
runtu Posted - 23/01/2015 : 20:54:37
Citazione:
Postato da AlbertoM

Non ho capito esattamente cosa intendi..



...sintetizzando diciamo che se spieghi "come" è stata fatta una fotografia (attrezzature) catturi l'attenzione, ma se inizi ad argomentare il perché del tale diaframma piuttosto che il tempo di esposizione l'interesse è molto meno. Il concetto purtroppo è che tanto lo fa la macchina e poi Ps.

carlo rondinelli
http://flickr.com/photos/carlorondinelli
....seconda grande passione:http://www.x-plane.it/index.php
....terzo grande vizio: http://www.maledettotoscano.it/
AlbertoM Posted - 23/01/2015 : 19:20:57
Non ho capito esattamente cosa intendi, però sul fatto che sia più divertente uscire a fotografare che stare dentro a studiare dei testi sono d'accordo anch'io

Non è detto che quello che piace agli studenti sia sempre la migliore scelta formativa

AlbertoM
runtu Posted - 23/01/2015 : 19:01:26
Citazione:
Postato da AlbertoM

Pensare ad un corso di fotografia serio, di tipo scolastico non è facile, non credo ci sia ancora nulla di completo (sia a livello artistico che a livello tecnico) e poi tutto è ancora in evoluzione

Comunque credo che ad uno studente debbano essere date tutte le informazioni, in modo graduale...

AlbertoM



Avendo insegnato per un breve periodo in una scuola di fotografia a Roma e tenendo corsi privati, posso dire che l'approccio degli "studenti" è spesso più orientato al "fare" fotografie che a capire come raggiungere un preciso risultato ragionando sul come ottenerlo in base alle conoscenze della tecnica e degli strumenti e questo perché il digitale permette quello che fino all'uso della pellicola era possibile solo attraverso un percorso di studio.

carlo rondinelli
http://flickr.com/photos/carlorondinelli
....seconda grande passione:http://www.x-plane.it/index.php
....terzo grande vizio: http://www.maledettotoscano.it/
Michele Volpicella Posted - 23/01/2015 : 18:39:01
Benedetto, io ho visto la tua mostra "Neve", se ti ricordi ci conoscemmo lì: è ancora vivo nella mia mente il ricordo...per quel tipo di foto davvero serve più cuore che tecnica...

E' chiaro però che un aiuto dalla tecnica è sempre gradito oltre al fatto che io e molti altri amiamo la tecnica e l'oggetto tecnologico in sè, non c'è niente di sbagliato, basta riconoscerlo.



Stampatore Fine Art
www.slowprint.it
Maestrale Posted - 23/01/2015 : 17:03:52
Dico la mia: se il succo dell'articolo è "concentratevi su come guardare il mondo e sul messaggio che volete trasmettere" allora mi sembra un consiglio di buon senso che tutti dovremmo seguire vita natural durante, forse in assoluto la sfida più ardua per ogni fotografo.

Però non riesco a concordare sulle sue considerazioni tecniche. Dal mio punto di vista, trovo la (relativamente) ristretta gamma dinamica della mia attuale fotocamera una limitazione di cui farei volentieri a meno. Ciò non toglie che questa possa comunque generare buoni/ottimi files in molte situazioni ordinarie, ma penso che una gamma dinamica più estesa di oltre tre stop potrebbe per me fare la differenza, nell'espandere le possibilità di utilizzo della fotocamera in scatti singoli. Quindi nel mio piccolo penso che investire in un sensore con maggior latitudine potrebbe rappresentare una scelta di buon senso, anche in vista di una maggior produttività.

Le fotocamere sono tutte uguali e una vale l'altra? mi sembra una semplificazione eccessiva. Si dovrebbe evitare il bracketing ricorrendo a filtri polarizzatori e graduati? per quanto mi riguarda, nemmeno sotto tortura. Nel riprendere paesaggi cerco di attenermi a quanto mi si presenta davanti agli occhi, senza forzare la mano, ma viste le limitazioni contingenti devo necessariamente ricorrere al bracketing nei controluce, per reintegrare le zone in cui il sensore non ce la fa.

Mi sono formato con le dia, ne ho provate tante, negativi bianco nero e colore, camera oscura, scansioni Imacon, ma non tornerei indietro. Ad un fotografo paesaggista promettente che mi chiedesse consigli proporrei sicuramente di puntare su di una fullframe con sensore ad ampia gamma dinamica. Idem per un reportagista. Spingere le nuove leve a scattare con l'iPhone può andar bene per un primo approccio alla fotografia, ma non per chi vuole ottenere risultati di un certo livello...

A mio parere soltanto quando la tecnica fotografica è stata ben digerita ci si può permettere il lusso di smitizzarla con un pizzico di snobismo, ma così non si aiuta la crescita di un fotografo "appena nato". Conosco dilettanti con buona predisposizione fotografica che ancora s'intestardiscono a scattare in jpeg perché lightroom è il male. Cercare di stimolarli a studiare un po' di tecnica diventa spesso una perdita di tempo, però non me la sento nemmeno d'incoraggiarli nelle loro convinzioni autolesioniste...

Claudio
Luca Vecoli Posted - 23/01/2015 : 16:03:45
Scusate: entriamo nel merito delle affermazioni fatte nell'articolo. Allora io dico che è vero quello che dice sui plug in. Insomma l'affermazione che fa è vera o falsa? Secondo me è vera. Il fatto è che l'industria fotografica sta riducendo i fotografi al rango della scimmietta che gira la manovella dell'organetto alla fiera. La musica insomma la stabiliscono loro e ai fotografi tocca solo pigiare il pulsante. È un dato incontrovertibile ed è voluto per allargare il mercato. Quello che io dico è riappropriamoci della fotografia, del fare noi, dello stabilire noi i fini che vogliamo raggiungere e secondo me, è questo il succo dell'articolo.
Benedetto Posted - 23/01/2015 : 12:59:55
Ringrazio Rosario per la citazione ( troppo buono però ), la mia mostruosa vanità non può che compiacersene
A mio parere le considerazioni che fa Jay Goodrich debbono essere prese con beneficio di inventario e anche, credo, con un po’ di buon senso. Intendo dire che non devono essere considerate un must, ma un avvertimento.
Puntare tutto sullo strumento, sull’ultima tecnica, sull’obiettivo o la macchina più performante è sicuramente un errore e non c’era bisogno di Goodrich per capirlo. Insomma, la tecnica, tutta la tecnica (Pohotoshop, Plugin, ultime Digitali di grido etc.), è solo un mezzo e, come mezzo, vale la pena usarlo se è funzionale al fine.
Per esempio, fino a circa un anno fa, dopo avere convertito e lavorato le immagini in BW sommariamente con Adobe Lightroom, non usavo plugins per sviluppare il mio BW, ma mi affidavo ai vari strumenti di Photoshop.
Ora trovo parecchio utili i plugins di Topaz. Ovviamente questi sono solo la base, ulteriori interventi correttivi (spesso fondamentali, a volte indispensabili) sono necessari all’interno del Plugin, secondo i mie gusti e le mie esigenze.
Un poco come le ricette di cucina. Il mio brasato di tonno, partendo dalla ricetta del tonnetto brasato è stata, via, via modificata a seconda di come mi girava e piaceva.
Un saluto a tutti
Benedetto
http://benedettomacca.zenfolio.com/
https://www.facebook.com/benedetto.macca/photos_albums
andre_ Posted - 23/01/2015 : 12:11:04
Citazione:
Postato da rosario_ge
...
Però è altrettanto incontrovertibile che i mezzi tecnici sia HW sia SW per 'riprodurre' quanto meno un certo approccio, sono ormai disponibili a platee molto vaste... E basta sfogliare riviste fotografiche per rendersene conto.
Hai ragione nel dire che l' occhio ed il palato medio non sono in grado di apprezzare le differenze (ne sanno qualche cosa i bravi professionisti spesso confrontati con dilettanti allo sbaraglio o peggio) ma questo è un problema secolare.....


Sono d'accordo.
Stavo consapevolmente "estremizzando", anche perché giá in quel modo sono prolisso, se cerco di spiegarmi meglio divento ancora piú insopportabile.

Hai anche ragione a dire che la platea (e la sua qualitá) é un problema secolare, ma io credo che il problema si stia sempre piú ingigantendo.
Solo pensando alla platea di "guardatori" (e non di "interessati" ), che oggi é potenzialmente di miliardi di persone mentre fino a poco fa era dei soli che riuscivi a raggiungere fisicamente (o al massimo con un libro, se ci arrivavi senza avere le possibilitá di oggi per l'autoeditoria). Giá questo non é poco.

E poi pensiamo all'appiattimento dell'autoritá (o come la si vuole chiamare): da un sito web/forum/social chiunque puó improvvisarsi messia. Le parole di un Goodrich sono (quasi) messe sullo stesso piano di uno che ha preso una DSLR, aggiunto la parola "photography" alla sua pagina Facebook e (s)parla di Fotografia con la maiuscola come se ne sapesse qualcosa.
E visto che spesso l'autoritá coincide con la notorietá, i consigli di incapaci che scrivono su noti siti generalisti diventano un trend.
Mentre il fotografo affermato diventa solo un dinosauro rompiscatole.

Esattamente come sessant'anni fa, ma con la solita platea allargata.
a_


www.justnuances.com
rosario_ge Posted - 23/01/2015 : 11:18:57
Citazione:
Postato da andre_

Quello da cui mi sento di dissentire é che la fotografia non goda piú di una "soglia tecnica".
Io credo esista, e sia ancora ben visibile.


www.justnuances.com



andre, non sono stato preciso, intendevo dire che quella distanza tra il pro o assimilato e il fotografo medio che era anni fa molto forte, sia dal punto di vista del materiale sia dalla capacità di finalizzazione dell' immagine, ora si sta riducendo sempre più .
Posto che la differenza vera sta sempre nel manico e nella testa... e che di McCurry in giro non ce ne sono a bizzeffe.
Però è altrettanto incontrovertibile che i mezzi tecnici sia HW sia SW per 'riprodurre' quanto meno un certo approccio, sono ormai disponibili a platee molto vaste... E basta sfogliare riviste fotografiche per rendersene conto.
Hai ragione nel dire che l' occhio ed il palato medio non sono in grado di apprezzare le differenze (ne sanno qualche cosa i bravi professionisti spesso confrontati con dilettanti allo sbaraglio o peggio) ma questo è un problema secolare.....


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andre_ Posted - 23/01/2015 : 10:32:01
Citazione:
Postato da rosario_ge
Mah, non saprei se si tratti di una esortazione e nemmeno immagino quali secondo te siano i 'veri' problemi; a me pare più che altro uno dei tanti segnali che precedono una delle cicliche modificazioni del gusto e dell' approccio 'culturale' all' immagine. Ciclica perchè basta sfogliare libri o riviste o vedere qualche mostra fotografica per riconoscere chiaramente stili e stilemi che contrassegnano i periodi, a volte distanti solo pochi anni. L' evoluzione del gusto e la conseguente differenza di approccio degli still life commerciali ne sono un ulteriore e pratico esempio. ......


L'espressione "veri problemi" é senz'altro infelice, ma se provo a mettermi nei panni di qualcuno con poca esperienza che legge quello ed altri articoli, mi sentirei guardato dall'alto in basso, oltre ad irritarmi ed annoiarmi alla terza frase.
Il che non significa che non mi trovi in accordo con quanto scritto, pur non essendo io altrettanto talebano.
Ma quello che intendevo con il bersaglio messo male é che questo tipo di discorsi mi pare guardino piú il dito che la luna.

Hai perfettamente ragione nel rammentare i cicli e le mode, tanto piú che con la massa sempre crescente di fotografie a disposizione ci si deve necessariamente affidare a ricerche per parole chiave, e quindi di risultati molto (troppo) uguali tra loro.
Come dici, quelle "buone" sopravvivono al tempo, ma oggi sono ancora mescolate con "il resto".

Quello da cui mi sento di dissentire é che la fotografia non goda piú di una "soglia tecnica".
Io credo esista, e sia ancora ben visibile.

Il problema é che oltre ad essere cresciuto grandemente il numero di chi si (auto)definisce "fotografo", anche la platea del pubblico si é allargata. Allargata fino a contenere una maggioranza di persone che non sono minimamente interessate alla fotografia, e non hanno i mezzi per giudicare ma neppure per godere della fotografia.
Il problema sta anche in chi fotografa e cerca di raccogliere i consensi anche di quella parte di platea.
Una frustrazione totale, ovviamente, alla quale si é sempre tentati di rispondere con sufficienza.
Ma a mio parere non va data proprio una risposta, mentre vale sempre la pena di dialogare con chi la fotografia la vorrebbe fare o la vorrebbe guardare e godere.
a_

www.justnuances.com
rosario_ge Posted - 22/01/2015 : 20:27:12
Luca, sull' argomento ognuno è ovviamente libero di pensarla come vuole, anche in modo 'radicale' come fai tu.
Credo che indubbiamente vi sia un certo rischio di massificazione dell'approccio alla fotografia digitale ma è un trend irreversibile che anzi aumenterà sempre più con l' uso 'social' della ripresa via smartphone. Come ho cercato di dire, per me il punto è più concettuale e se vuoi , banalizzando, più di sw più che di hw (seppure qualche tendenza al consumismo 'informatico' sia abbastanza evidente) e quindi non ne faccio nè una questione di pellicola, il cui ritorno è impossibile e per quel che mi riguarda pure inutile, nè di macchine, che al netto della osservazione di cui sopra sono sempre più perfette e consentono tra l'altro la massima libertà possibile....


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Luca Vecoli Posted - 22/01/2015 : 16:34:11
Per me ha ragione in pieno e il succo della questione si riassume quando dice che sparita definitivamente la pellicola si sarà perso un "certo tipo di qualità". Ha perfettamente ragione anche quando dice di smettere di leggere i tests e le comparazioni fatte a tavolino. La questione vera è se si riesce a piegare la tecnologia ai nostri fini e non modellare i nostri fini sulla tecnologia. La tecnologia è pensiero medio: quando io mangio un dolce voglio che sia buono e non mediamente buono perché basato sull'idea della replicabilità. Per le fotografie pretendo ancora di più. Per carità, c'è bisogno anche di fare cose replicabili, certo. La storia della fotografia poi, è la storia anche di un commercio basato sull'idea di progresso. Tuttavia se si guarda bene una linearità in questo cammino non c'è. Ciò che si acquista da una parte lo si perde da qualche altra parte. Tuttavia il più grande progresso è quella lieve differenza di pensiero che non potrà mai darti una macchina se non sei tu che la comandi e se comandarla significa sbatterla nel muro.. beh prendiamoci la libertà di farlo. PS: ci sono troppe persone che pensano di fare qualcosa loro mentre è la macchina che lo fa per loro e in ultima analisi nemmeno quella ma chi l'ha ideata, almeno fintanto che si seguono le istruzioni e la si usa correttamente. Se volete che siano gli ingegneri delle case costruttrici della macchine fotografiche e dei computers a fare le fotografie per voi beh, siete (siamo) liberi di farlo ma anche di criticarlo.
rosario_ge Posted - 22/01/2015 : 14:17:33
[quote]Postato da andre_
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Insomma, sono perfettamente d'accordo con te nel leggere questo articolo come un'esortazione, lungi dall'essere esaustivo.
Ma personalmente continuo a pensare che sia il bersaglio ad essere mal piazzato.
Bersaglio probabilmente centrato in pieno, ma messo un po' troppo distante dai veri problemi.
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Mah, non saprei se si tratti di una esortazione e nemmeno immagino quali secondo te siano i 'veri' problemi; a me pare più che altro uno dei tanti segnali che precedono una delle cicliche modificazioni del gusto e dell' approccio 'culturale' all' immagine. Ciclica perchè basta sfogliare libri o riviste o vedere qualche mostra fotografica per riconoscere chiaramente stili e stilemi che contrassegnano i periodi, a volte distanti solo pochi anni. L' evoluzione del gusto e la conseguente differenza di approccio degli still life commerciali ne sono un ulteriore e pratico esempio.
C'è tuttavia da sottolineare come le buone immagini, ovvero quelle forti e ben costruite , resistano bene al passare delle mode (come molte altre cose del resto).
Credo in definitiva che il rendere 'popolari' o comunque accessibili quelle stesse tecniche e approcci una volta riservate ai pionieri e/o alle élite d'avanguardia, produca inevitabilmente una reazione migratoria verso terre meno frequentate. Fenomeno ulteriormente spinto dalle diverse logiche competitive.
Questo avviene per es. anche nel cinema, alzando l' asticella con produzioni colossali, o creando una nuova qualità o un mix delle 2 (Wes Anderson o i Cohen o Tarantino tanto per dire 3 approcci diversi).
Nella fotografia idem, cercando di ritagliarsi un'area che comunque non gode più di una 'soglia' tecnica o quanto meno non come prima.
Ma sono pensieri alla rampazzo e largamente confutabili......

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andre_ Posted - 22/01/2015 : 11:10:33
Citazione:
Postato da rosario_ge
... mi pare che l'intervento vada , come si suol dire , contestualizzato e preso come stimolo e non alla lettera.
Appare infatti su Outdoor Photographer, una testata dedicata alla fotografia naturalistica ed è scritto da un fotografo che, conducendo regolarmente workshop con fotoamatori e pro di vari livelli...


Si, l'avevo capito ed infatti non mi riferisco a questo fotografo nello specifico (che non conosco), ne peraltro a questo articolo in particolare (come ho detto, ne ho letti altri simili).

Citazione:
Postato da rosario_ge
...
In primo luogo l' appiattimento su soggetti e su trattamenti 'standard':...
In altri termini, quel che inizialmente era un risultato straordinario, ottenuto con ricerche e sperimentazioni personali, una volta standardizzato e reso disponibile da sw semplici e pressochè perfetti a platee vastissime, tende inevitabilmente a banalizzarne il risultato.
...


Aggiungi pure il gusto e la direzione "comune" che sono in auge ora ed ormai da molto tempo.
Molti fotografi naturalisti si lamentano di questi appiattimenti e standardizzazioni, salvo poi criticare ogni singola immagine non abbia uno sfondo perfettamente uniforme e completamente irriconoscibile, specialmente nella macro ma purtroppo non solo.
...Per poi criticare allo stesso modo ogni paesaggio minimalista perché "troppo povero" (non so come tradurre meglio in italiano).


Il risultato a mio parere é schizofrenico, perché si rifugge la banalitá solo a parole, con la continua proposta di foto banali e la continua critica a qualsiasi cosa un poco differente.

Ma questo discorso vale per qualsiasi genere: quante foto rappresentano un "ritratto di persona comune con espressione intensa e luce dura"?
Quante mostre sono state fatte in questi ultimi anni con questo tipo di cosa... e soprattutto quante altre mostre non sono state fatte perché troppo distanti da questo trend?

Insomma, sono perfettamente d'accordo con te nel leggere questo articolo come un'esortazione, lungi dall'essere esaustivo.
Ma personalmente continuo a pensare che sia il bersaglio ad essere mal piazzato.
Bersaglio probabilmente centrato in pieno, ma messo un po' troppo distante dai veri problemi.

Ovviamente magari mi sbaglio io, invece.
a_


www.justnuances.com
rosario_ge Posted - 22/01/2015 : 10:45:39
Bravo Marameo, ottima idea...
Condivido ovviamente i commenti di Alberto e di Andre ma mi pare che l'intervento vada , come si suol dire , contestualizzato e preso come stimolo e non alla lettera.
Appare infatti su Outdoor Photographer, una testata dedicata alla fotografia naturalistica ed è scritto da un fotografo che, conducendo regolarmente workshop con fotoamatori e pro di vari livelli , ne ha raccolto alcuni 'tic' ed ha stilato il suo contro manifesto che, seppur letto nell' insieme appaia scontato e con un pò di nasino, contiene alcuni aspetti che ho trovato per l' appunto 'interessanti' ...
In primo luogo l' appiattimento su soggetti e su trattamenti 'standard': fà in effetti una certa impressione vedere come, ad es. nelle fotografie naturalistiche, anche di fotografi di livello, l' approccio sia ormai unificato, a partire dalla ripresa (uso dei filtri, tecniche HDR ecc) e da una post prod che rende le immagini sempre più spesso sovrapponibili .
In altri termini, quel che inizialmente era un risultato straordinario, ottenuto con ricerche e sperimentazioni personali, una volta standardizzato e reso disponibile da sw semplici e pressochè perfetti a platee vastissime, tende inevitabilmente a banalizzarne il risultato. Un esempio stupido ma se ne possono fare molti: quante cascate, fiumi, mari, con filtri ND, HDR, plugin assortiti ecc, abbiamo visto? E quale potrebbe essere oggi il criterio per poter valutare uno scatto di questo genere ? E come detto, di esempi se ne potrebbero fare tanti e in altri ambiti della fotografia. Di qui il tentativo di rimbalzo verso una fotografia forse più 'asciutta' ed attenta al contenuto e non solo al trattamento, che quando prevale cannibalizza il soggetto. Non sto affatto dicendo che si debba ripudiare la tecnica ma piuttosto che questa debba avere una sua 'logica' e ruolo nella immagine . Per restare sul mare , questo (per me) splendido scatto di Benedetto http://benedettomacca.zenfolio.com/p576253430/h12441cf3#h12441cf3
è auto esplicativo: contenuto valorizzato e non sovrastato da una ottima tecnica.
Un altro punto che mi ha titillato, è la decisione di vari editori e agenzie di stampa di utilizzare unicamente immagini 'originali' e intonse, salvo i normali aggiustamenti di base; immagino che questa, oltre ad una ovvia motivazione 'etica' (dopo non infrequenti casi di pubblicazione di immagini 'taroccate' in vario modo e gravità) , rispecchi anche una ricerca di maggior 'oggettivazione' delle foto di attualità che spesso sembrano immagini da studio, tanto sono perfette anche in situazioni limite, con gamme dinamiche straordinarie, esaltate da un finissage spettacolare. Risultato che spesso le rende cinematografiche e quindi più 'false' o comunque meno coinvolgenti rispetto a immagini imperfette ed anche per questo più reali e che amplificano il contenuto e la forza dell' immagine. Basta confrontare le vecchie immagini dei reporter di un tempo per coglierne la forza a dispetto della loro non infrequente 'povertà' tecnica.
Queste le mie considerazioni , ovviamente opinabili ma che progressivamente mi portano, tra le altre cose, anche a riconsiderare l' opportunità di una post prod la più light possibile, rispetto a quanto ho generalmente fatto...
Tutto è buono se porta a ragionare

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andre_ Posted - 22/01/2015 : 08:58:30
Citazione:
Postato da marameo
...Le considerazioni saranno banalotte anche per chi si avvicina ora alla fotografia nell'era del digitale? Oppure sono davvero li ferri che fanno lo fabbro?


Mah, qui a Copenhagen c'é un corso di fotografia di livello universitario (ed uno per tecniche video, piú uno di arti visive in generale), e parlando con chi l'ha frequentato posso dire che si, le considerazioni sono banali anche per chi "nasce digitale".

Leggendo l'articolo ho avuto l'impressione sia un po' troppo autocelebrativo, con cose ovvie per chi é preparato ed appassionato, ed inutili per chi invece é esaltato.

Inutili perché, a mio parere, non credo sia la maniera piú efficace per far riflettere una vasta categoria di persone, che inizia e conclude la propria "passione" (se di passione si puó parlare) con l'aspetto tecnologico della fotografia.

Sempre secondo me, un discorso del genere dovrebbe avere come platea chi tra chi é interessato di fotografia, non ha un background per usare la tecnologia in maniera corretta, e si affida a plugins e "pappe pronte" per cercare di rendere quello che ha in mente, propinando al mondo la solita zuppa fatta di ipercontrasti ipersaturati con vignettatura aggiunta e virati un po' sul blu chefatantofigo.
Quelle persone che per prime si stufano delle loro stesse opere d'arte.

Peró un discorso del genere messo giú in quel modo (ma non solo questo, ho letto piú volte gli stessi concetti espressi esattamente in questa maniera) non fa altro che ripetere sempre lo stesso tema: "noi siamo bravi perché non usiamo plugins/HDR/Photoshop e ce ne freghiamo della tecnica che tanto la padroneggiamo, voi invece siete dei pischellini e non andrete mai oltre".
Insomma, mi pare un discorso molto di spocchia e con poco contenuto, che non puó che allontanare (e mi sembra fatto apposta per allontanare).

Secondo me invece un discorso del genere puó colpire nel segno solo con esempi, fotografie ed immagini.
Altrimenti di tutto il concetto rimane impresso solo l'autocompiacimento dell'autore.
a_

P.S. Vorrei sapere cosa é successo nel 1725, secondo l'autore...

www.justnuances.com
AlbertoM Posted - 22/01/2015 : 00:26:54
Pensare ad un corso di fotografia serio, di tipo scolastico non è facile, non credo ci sia ancora nulla di completo (sia a livello artistico che a livello tecnico) e poi tutto è ancora in evoluzione

Comunque credo che ad uno studente debbano essere date tutte le informazioni, in modo graduale, poi sarà lui stesso che deciderà quali sono più importanti, in base alla sua personalità e sensibilità, che non è detto combacino con quelle di Jay Goodrich

E poi ci sono tantissimi generi diversi in fotografia, non c'è solo il National Geographic

AlbertoM
marameo Posted - 22/01/2015 : 00:15:31
In effetti si. Magari l'enfasi si perde un pò nella traduzione. Le considerazioni saranno banalotte anche per chi si avvicina ora alla fotografia nell'era del digitale? Oppure sono davvero li ferri che fanno lo fabbro?


“How long do you think a man’s legs should be?”, “Long enough to reach the ground.”
AlbertoM Posted - 21/01/2015 : 23:51:44
Grazie Marameo per la lunga traduzione
Confesso che l'articolo in inglese non l'avevo letto proprio per pigrizia

Leggendolo in italiano, però, non è che lo trovi così illuminante

Tante cose già sentite e alcune piuttosto banalotte....

AlbertoM
marameo Posted - 21/01/2015 : 23:03:00
Citazione:
Postato da rosario_ge


Mi pare una riflessione interessante, anche se partigiana; personalmente ho sempre la tendenza all' interpretazione e riproposizione della realtà rispetto alla sua registrazione ma capisco il punto.
E' purtroppo in inglese .



Ho trovato molto interessante questo articolo e ho pensato di tradurlo per quelli che hanno difficoltà con l'Inglese.


5 cose che dovremmo dimenticare come fotografi.


Perché 5 cose che dovremmo dimenticare? Semplicemente perché avverto una tendenza da parte di sempre più fotografi a credere ad argomentazioni ormai molto diffuse che in verità non sono necessarie per “la Fotografia”, i quali poi scrivono di questi argomenti non facendo altro che confonderci. Ci dedichiamo, litighiamo, e scriviamo continuamente di questi argomenti. Sinceramente, quando è troppo è troppo. Uscite e iniziate a perfezionare la vostra fotografia. Dimostratemi che non è una questione di attrezzatura. Fatemi vedere immagini coinvolgenti scattate con l’Iphone. Usate quella stravagante macchina a pellicola che non ha l’avanzamento a motore, oppure tirate fuori una biottica e portatevela sul campo. Allora si che sarò veramente colpito.

1) Test e analisi dei laboratori su lenti, sensore, rumore etc..

Sono convinto che molti di voi conoscono il sito DxOMark. Oramai è un po’ che sono un punto di riferimento nell’arena indipendente di analisi su sensori, camera e lenti. Sono informazioni così importanti per chi ha appena iniziato con la fotografia? Probabilmente no, e probabilmente non sarete in grado di capire la metà delle informazioni che vi troverete di fronte. Benché possano essere informazioni utili per un fotografo già avviato, non dovreste permettere che influenzino le vostre scelte su cosa comprare con le relative conseguenze economiche.

La mia attuale reflex ha un punteggio di 82 su DxOMark mentre la recente Nikon D4 arriva a 89. Quindi? Quello scarto di punteggio non significa niente. Potete leggere sul mio blog tutte le difficoltà che ho incontrato in passato a fare il cambio di brand. Perché dovreste basarvi su un sito che fa analisi e test in ambiente controllato per decidere quale camera comprare? Credete che sarete in grado di fare foto migliori con una camera che nei test ha un punteggio migliore rispetto ad un'altra? Se veramente lo credete, penso che dovreste prendere la pillola rossa di Matrix, “…benvenuti nel paese delle meraviglie…”

Possiamo affermare tranquillamente che il numero di PRO che iniziò ai tempi della pellicola è inferiore al numero di PRO nati con il digitale. Tuttavia, l’era del digitale è in corso da un decennio mentre la Fotografia è stata inventata nel 1725. Vi rendete conto di quanto era difficile fare una buona stampa anche se la grana della pellicola era finissima come la Kodachrome o la Velvia? Vi dico che non era facile, non costava nemmeno poco, ed i risultati erano buoni. Adesso tutto quello che dovete fare è passare per Lightroom e poi stampare.

Il rumore del sensore non è un problema. Le caratteristiche di una camera non importano. Vi dico per esperienza che non c’è una reflex digitale in commercio oggi che non batta la pellicola. Tuttavia, quando non ci sarà più la pellicola, non rivedremo più un certo tipo di qualità. Incontriamoci. Ho “preso in prestito” la Polaroid di mio padre con un po’ di pellicole istantanee scadute. Vediamo che riusciamo a farci.

2) Plugins

Immagino adesso penserete che sono fuori di testa, ma i plugins dovrebbero sparire dalla circolazione. Ho utilizzato in tutti i modi Nik, Topaz e tanti altri, ma non mi servono più a niente.

Lo sapete che quello che fanno i plugins lo potete fare anche in Lightroom o Photoshop, vero? La chiave è che dovete capire come, e ovviamente questa è la parte più difficile. Volete sapere il perché di questo cambiamento? Cosa mi ha fatto cambiare idea? Circa cinque anni fa entro in contatto con questa piccola rivista che si fa chiamare National Geographic. Mi mettono subito in riga: “Vuoi lavorare con noi? Niente HDR, niente di aggiunto o rimosso dall’immagine, niente plugins. Solo il RAW. Puoi anche ritoccare se vuoi ma ci devi fornire comunque il RAW così possiamo verificare la tua idea”.

Da quel giorno, niente più plugins, HDR o Photoshop. Uso Lightroom il 95% delle volte e non ho rimpianti. Posso editare 5000 immagini in un ora. Finalmente ho più tempo da dedicare alla Fotografia e da quando ho preso questa direzione riesco anche a venderne più di prima. Questo non vuol dire che non uso la post-produzione. Un file RAW è solo l’inizio, un punto di partenza. Faccio il possibile per produrre il miglior scatto, la miglior esposizione. Uso un filtro polarizzatore o graduato per compensare la latitudine. E soprattutto scelgo la migliore lente per la scena che ho davanti, piuttosto che fare un crop in seguito.

3) Diffrazione

Ecco la definizione di diffrazione dal sito Cambridge in Colour: “La Diffrazione è un effetto ottico che limita la risoluzione totale della vostra fotografia, a prescindere dal numero di megapixels della vostra camera. Avviene perché la luce si disperde quando passa attraverso una piccola apertura (ad esempio l’apertura del vostro obiettivo). Questo effetto è normalmente trascurabile dato che a piccole aperture corrisponde una migliore nitidezza minimizzando le aberrazioni della lente. Tuttavia, ad aperture assai piccole diventa controproducente. Conoscere questi limiti può aiutare a massimizzare il dettaglio ed evitare un esposizione inutilmente lunga o alti ISO.”

Ormai tutti sembrano preoccuparsi di questo presagio, la diffrazione. Lo sento spesso nei miei workshop: “non posso chiudere oltre f/11 altrimenti vado in diffrazione.” Sarà anche vero, ma provate a fotografare un paesaggio a f/11 con un soggetto in primo piano che quasi tocca l’obiettivo e ditemi se verrà un immagine nitida. E allora come si fa? Il 90% dei miei clienti non mi permette di usare Photoshop per nulla. In base a questo, al momento dello scatto fotografico devo decidere cosa è meglio e il più delle volte me ne frego della diffrazione.

4) HDR

Rileggetevi il punto 2. Pensate che potrei usare l’HDR con la mia committenza? Ovviamente no, ma la parte divertente per me è che non devo più stare al computer a provare a far sembrare strane le cose. Eppure ero un grande sostenitore dell’HDR quando apparve la prima volta. Ma ti costringeva a scattare troppe foto sul campo quando adesso basta solo un esposizione ben fatta. Poi dovevi fondere gli scatti, aggiustare il contrasto, applicare altre tecniche come le maschere di luminosità e alla fine, nessuno ti pubblicava. Scattate una buona esposizione e poi rivedetela in Lightroom e andate avanti con il vostro business.

5) La vostra fotocamera

Morpheus: “Come ti ho colpito?”
Neo: “Sei…troppo veloce.”
Morpheus: “Credi che il mio essere più forte o più veloce abbia qualcosa a che fare con i miei muscoli in questo posto? Pensi sia aria quella che stai respirando?” – Matrix.


Credete che il dispositivo che usate per fotografare conti davvero? Credete che una camera digitale sia in grado di fare foto migliori di una a pellicola? Credete di essere migliori perché avete $100.000 da spendere in attrezzatura fotografica? Non pensateci nemmeno a rispondere di si. Quello che più importa è la vostra visione, come vedete il mondo e come decidete di interpretarlo con l’attrezzatura che avete a disposizione. Se tutto quello che avete è la fotocamera del vostro cellulare insieme al vostro gusto ed entusiasmo, allora RIUSCIRETE. Se sapete come utilizzare e come ottenere il massimo da quell’unica lente che avete a disposizione, allora RIUSCIRETE. Infine, se realmente, sinceramente guardate il mondo con gli occhi di un bambino, allora RIUSCIRETE.

Ora, tutto quello che dovete fare è concentrarvi nella creazione di fotografie, provocatorie, interpretative, che fanno pensare. Smettete di leggere, uscite e provateci.



“How long do you think a man’s legs should be?”, “Long enough to reach the ground.”

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