| I N I Z I O T O P I C |
| Carlobraschi |
Posted - 05/04/2013 : 15:41:00
Volevo un consiglio sul modo migliore di impostare una maschera di contrasto (in Photoshop CS5 o con Lightroom 4) per avere un microcontrasto idoneo alla stampa tipografica.
Provo a spiegrami meglio: Il flusso di lavoro sarà questo: devo predisporre dei TIFF ad alta risoluzione da usare poi in InDesign, l'output finale sarà in tipografia e ancora non so su che tipo di macchina verà stampato.
Capisco che detto così è un c***otto in aria, anche perché lo sharpening è anche questione di gusti, almeno quello creativo; ma volevo capire se mi conviene fare qualche elaborazione preliminare - magari standard, usando qualche plug in - con le maschere di contrasto per ottenere un TIF che renda poi al meglio nel libro fotografico o se è preferibile limitarsi ad una elaborazione che renda bene su monitor e lasciar fare poi il lavoro di fino al tipografo.
Spero di essermi spiegato,
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| 4 U L T I M E R I S P O S T E (Le più recenti in alto) |
| danipen |
Posted - 11/04/2013 : 19:30:56
il tiff che inserisci nell'idesign deve essere finito
ovvero già arisoluzione giusta, già in cmyk (con lo stesso profilo del documento di indesign e del pdf di output) e già con la usm finale
indesign non deve fare nulla sull'immagine nemmeno in fase di generazione del pdf (no resampling e/o compressione jpg!!!)
ciao
daniele
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| andre_ |
Posted - 09/04/2013 : 19:47:22
Citazione:
Postato da CarloPolaroid
Per i TIF invece è importante che la loro definizione non sia quella massima della macchina fotografica ma quella giusta per la risoluzione che verrà utilizzata in stampa.
Considera che i retini CMYK non hanno una vera e propria "risoluzione", come inteso nei files digitali e nelle stampanti inkjet o miste.
Se il laboratorio li accetta, i files andrebbero mandati a risoluzioni "folli" dal nostro punto di vista (tra i 400 ed i 600 dpi, che in questo caso come mai sono lpi).
Proprio per mantenere il dettaglio corretto nei retini, che sono molto meno densi ma non ortogonali tra loro.
Attenzione poi a non confondere il microdettaglio (per il quale concordo con danipen che "é meglio un po' di piú che meno") con una USM generalizzata sull'immagine.
I classici bordi chiari delle maschere di contrasto esagerate si vedono eccome sui retini CMYK. 
Il consiglio dell'aumento del contrasto sul canale del nero, per quanto grezzo, rimane valido. 
a_
P.S. Gli zii tipografi sarebbero fieri di me, per questo post. 
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| CarloPolaroid |
Posted - 09/04/2013 : 19:16:16
I tuoi consigli mi saranno utilissimi,
quindi, per vedere se ho afferrato, niente elaborazioni del microcontrasto sui TIF, ma solo a livello di InDesign, e alla fine, quando si prepara il PDF separato in CMYK.
Per i TIF invece è importante che la loro definizione non sia quella massima della macchina fotografica ma quella giusta per la risoluzione che verrà utilizzata in stampa.
Giusto?
Graie mille,
Carlo |
| danipen |
Posted - 05/04/2013 : 21:16:16
solitamente conviene fare lo sharpening finale direttamente sul canale del nero una volta convertito in cmyk
questo è infatti il canale che apporta maggiormente i dettagli all'immagine stampata e dare lo sharpening direttamente a lui ti garantisce la sicurezza che la lastra del nero avrà adeguato microcontrasto
infatti se fai lo sharpening in rgb o lab non puoi controllare direttamente quanto dettaglio sarà presente in K
questo però solo per lo sharpening finale dedicato alla stampa (ovviamente il file dovrà essere alla risoluzione di stampa in modo che puoi controllare al meglio l'output finale). nel workflow precedente alla rifinitura finale per la stampa conviene sempre applicare una certa dose di maschera di contrasto secondo gusti ed abitudini
ultime due note:
1- per la stampa tipografica se sei in dubbio sempre meglio un po' di microcontrasto in più che in meno
2- è importante che la creazione del pdf da indesign sia fatta come si deve. non deve essere applicato nessun ridimensionamento ne compressione alle immagini in fase di esportazione. se no tutte le fatiche fatte vanno perse
ciao
daniele
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