| I N I Z I O T O P I C |
| felapor |
Posted - 29/03/2012 : 13:44:13
un saluto a tutti, per cominciare. Partecipo poco al forum scrivendo, in quanto ho infinitamente di più da imparare che da insegnare, però lo seguo quasi quotidianamente.
Dalla domanda che mi accingo a porre si può evincere anche con quanto poco profitto.
Bene... una delle tante cose che non ho ancora capito: se scatto una foto in jpeg in un qualunque spazio di lavoro la mia reflex ( o slt, per essere più precisi) mi consente di utilizzare e poi apro la stessa in un programma di foto ritocco nello stesso spazio colore dovrei avere una buona corrispondenza tra il fotografato e la sua rappresentazione a monitor- fatto salvo un corretto profilo del monitor.
Prescindendo dal fatto che questo sia più o meno vero mi chiedo: ma quale è il riferimento per ottenere questa "assonanza" di colori?
Cerco di spiegarmi meglio: se creo un profilo personalizzato con un colorimetro, o nel caso della reflex con un color checker e un adeguato software, utilizzo comunque dei dati LAB e quindi dei valori assoluti, ma il sensore della mia reflex non fornisce dati LAB da inserire nel Jpeg che scatto in un qualunque spazio colore. Esso sensore fornisce dati RGB che dipendono da esso stesso e non hanno riferimento alcuno.
Non sono sicuro di avere esposto bene il mio quesito, ma meglio di così non saprei come fare.Spero sia comunque interpretabile e che qualcuno voglia prendersi la briga di chiarirmi quanto sopra.
Felice
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| felapor |
Posted - 29/03/2012 : 21:52:05
immaginavo di non avere esposto bene il mio dubbio, ma non immaginavo così poco bene.
Ti ringrazio andre per la risposta anche se non è riuscita a darmi una "risposta".
Scatto quasi esclusivamente in raw. Non cerco l'alta fedeltà in fotografia, la mia fotografia è lontana dal bisogno di essere coerente con la realtà oggettiva e molti dei miei scatti vengono convertiti in B&W, tuttavia può accadere di volere o dovere riprodurre con la massima fedeltà possibile.
O più semplicemente può essere desiderio di capire fine a se stesso.
La corrispondenza alla realtà era una chimera anche con la Kodachrome come per qualunque altra emulsione; anzi penso che in questo la fotografia digitale possa dire molte più cose di quella chimica, se non altro per potenzialità.
A parte questo sono in totale accordo con quanto scrivi sopra, però mi capita sovente di leggere cose del tipo: "se non volete avere problemi impostate sRGB in camera, ci saranno meno problemi con il web e con molti monitor che non hanno un profilo proprio" etc. Bene, questo lo posso capire per il gamut, ma che ne sa sRGB di come si comporta il sensore della mia macchina? Nulla! Quindi ne da una interpretazione assolutamente fantasiosa? E' questo che voglio sapere e in parte mi hai risposto di si.
Voglio dire... dire alla reflex salvami questo scatto in sRGB, o altro spazio colore, significa semplicemente dire alla macchina di operare entro una certa gamma di colori? Nella conversione chiaramente; ed ignorando il fatto che il R:255, G:000, B:000 della mia macchina potrebbe essere più vicino al rosso di prophotoRGB che non a quello di sRGB?
Cioè è una cosa aleatoria? Questo vorrei capire.
Grazie
Felice
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| andre_ |
Posted - 29/03/2012 : 15:13:12
Temo sia tu che fai un pochino di confusione.
La macchina fotografica converte il RAW in un JPG all'interno di un profilo colore che imposti (o lo fa il software di conversione nel computer, se scatti in RAW).
Ok, fino a qui va bene.
Il monitor calibrato e profilato ti fa vedere la fotografia nel miglior modo possibile, ossia ti fa vedere i colori il piú possibile simili alla fotografia.
Non ti fa vedere i colori fedeli alla realtá.
Qui sta l'errore.... 
Fare una fotografia non significa assolutamente replicare nella maniera migliore possibile la realtá, anzi.
O meglio, il replicare nella maniera migliore la realtá é solo uno dei tanti modi di fotografare.
Di certo molto lontano da chi su pellicola usava una Kodachrome, tanto per dirne una. 
Ci sono dei percorsi che permettono di cercare di riprodurre nella maniera migliore la realtá, fino al monitor o alla stampa, e nella sezione articoli di questo sito si trovano delle ottime spiegazioni, oltre che sui vari siti e blog personali di molti utenti di questo forum.
E questo percorso passa attraverso una calibrazione della fotocamera ,lo scatto in RAW, la profilazione del software di conversione e cosí via fino alla stampa, oppure fino al monitor.
Mentre se invece ti affidi al motore di conversione interno alle fotocamere (se scatti in JPG, con impostazioni e spazi colore impostati nella camera stessa) fai delle bellissime fotografie, non necessariamente delle riproduzioni della realtá.
Credo che molti topic in questo forum siano responsabili della confusione che ha generato la tua domanda iniziale.
Molti, qui, considerano la perfetta riproduzione dei colori reali (ovviamente sto riassumendo, usando termini magari impropri) come il fine necessario per fare una bella foto.
É una posizione rispettabilissima, ma che non é minimamente esaustiva del fine della fotografia in generale, ed anzi é molto probabilmente grandemente minoritaria.
Quindi non si scappa....
Se si vuole ricercare la migliore riproduzione della realtá, il percorso prescinde totalmente dai JPG e dalle regolazioni on camera.
Se si vuole seguire il solo gusto personale, si possono cercare (o creare. con i software prorietari) le impostazioni on camera che piú aggradano per una determinata condizione o per tutte.
Poi ci sono tutta una serie di percorsi intermedi.... 
Di certo una corretta calibrazione e profilazione del monitor e della stampante con cui si stamano le immagini é indicata in tuttii casi.
Sia che si voglia replicare la realtá, sia che si voglia interpretarla in maniera artistica, per vedere e stampare quello che si fa in maniera prevedibile, non c'é altra strada che calibrare e profilare monitors e stampanti. 
a_
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