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 Riflessioni sulla stampa inkjet.

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I N I Z I O    T O P I C
vtube Posted - 12/10/2006 : 09:40:11
L'opportunità che ho è quella di comperare una stampante, per i miei (mi tengo l'attuale ip4000) o per me (ai miei do la ip4000). Parto da questa mia situazione attuale per fare alcune riflessioni sul panorama delle stampanti inkjet (di fascia bassa). Spero che questo serva a chi come me stà valutando la stampante da acquistare.


Canon.
La mia attuale iP4000 ha il vantaggio degli inks più economici (e solo 4) e di avere una ottima qualità che già conosco. Se comprassi una Canon nuova, potrei optare per una iP4300 (migliorata, 9600x4800 ipL contro 4800x1200 2pL) o addirittura una iP6700 (6 inks colore), entrambe con i nuovi inks ChromaLife100 di durata prolungata. Per la iP4000 e la iP4300 dovrebbero esistere dei pack con inchiostri e 50 fogli 10x15.
Le stampe a colori sono ottime sulla lucidissima PR-101, buone anche sulla semiglossy, ma la reperibilità delle varie carte Canon è difficoltosa (a parte la PR-101) e pure sono costosette. In bianco e nero, sulla PR-101 il nero ha una venatura bluastra e non è possibile il black-only (a quel che so). Ho provato una carta Kodak (la Ultima bla bla) ma i risultati sono scandalosi come glossy differentiation.
Le durate non sono ancora state certificate, per album e sottovetro non impegnativi secondo me non ci sono problemi con i ChromaLife100, ma se fossi un pò più serio, difficilmente venderei stampe con questi inks dye (ma questo vale per tutte le stampanti, i pigmenti sono obbligatori per un commercio serio di stampe).
Con gli inks della iP4000 (serie BCI-6) si sa ancora meno.


Epson.
Se passassi a Epson, ci sarebbe la solita R220 (economica a 59Euro), è certificata da Wilhelm, ha 6 cartuccie abbastanza economiche visto che si trova un pack a 70Euro, si può usare in black-only, si possono utilizzare gli inks MIS UT2 o UT3D e a colori anche i MIS PRO a pigmenti (e di questi inks si trovano i profili icc con varie carte). E' supportata da QuadTone RIP, e quindi si apre un mondo di prove e profili casalinghi con lo scanner.
Se avessi più soldi ma volessi una stampante A4 seria e quasi definitiva, c'è la R800, di cui tutti dicono un gran bene. Va a pigmenti quindi nessun patema per la durata delle stampe, che sono ottime sulle carte glossy grazie alla cartuccia glop. Bene anche sulle altre carte. Gli inks della Epson sono molto costosi, circa 16Euro a cartuccia, e sono 8. Le stampe sono molto resistenti anche all'umidità e all'acqua, ma ho sentito che si graffiano facilmente. Se si vogliono utilizzare altre carte di produttori indipendenti, di solito la R800 c'è sempre nella lista dei profili disponibili. C'è anche la sorellona R1800 in A3, che dovrebbe avere anche un gamut leggermente migliore.
In b&w non è eccezionale visto che mancano le cartuccie dei grigi, ma c'è il black-only e il prezioso supporto di QuadTone RIP. Eventualmente ci sono gli inks della MIS, sia a colori che in b&w: il massimo della comodità sono gli inks Piezography in b&w, facilmente scambiabili con le cartuccie colore di serie, ma sono costosetti.
La reperibilità di inchiostri e carte Epson è ottima. Basta pagare.
Di nuovissima introduzione è la R265 (R260 nel resto del mondo) con i nuovi inks Claria High Definition, che prometto maggiore durata, maggiore qualità e maggiore resistenza a graffi e a passate di dita. Sono comunque dei dye. Per adesso pochissimi l'hanno provata, e non ho visto ancora review o test su Wiilhelm.
La gente seria con soldi compra Epson.


HP.
Devo dire che l'ho sempre scartata, perchè è quella che ha le cartuccie che costano di più, avendo la testina integrata. Il che era un vantaggio una volta, visto che le Epson si turavano gli ugelli re volte a settimana, ma oggi non succede più e men che meno con Canon. Alcune stampanti hanno la cartuccia dei grigi e quindi i b&w sono ottimi e neutri. Le durate sono certificate da Wilhelm e sono molto interessanti, sulle loro carte. Le loro carte glossy non sono glossy come la Canon PR-101, e mi pare che abbiano un'offerta ristretta per le matte. Bassa resistenza all'umidità e all'acqua.
Mi dicono che la facilità di utilizzo di drivers e stampanti sono al massimo, ma io non sono una maestra di asilo che deve stampare le circolari. Devo stampare foto, che durano, al costo minore possibile.
Cartuccie e carte sono facilmente reperibili. Più di Epson, basta pagare.


Alcune note abbastanza condivise dalla comunità degli stampatori.

1. Utilizzare sempre inks e carte del produttore, sono quelle che assicurano risultati e durata. Moltissimi utilizzano cartuccie compatibili, ma la stampa delle foto mette al primo posto qualità e durata, poi i costi. Quindi sono ok per gli uffici, meno per le stampe di foto. Discorso diverso se passate a produttori tipo MIS che hanno un buon nome e hanno anche inks per il b&w, o per le carte di produttori prestigiosi.

2. I pigmenti durano, i dye meno. Cosa voglia dere quel "meno" è difficile dire. Se guardo Wilhelm, mi pare di capire che se si conservano le stampe in album non ci siano particolari problemi, anzi, i dye sono più luminosi e contrastati. Nelle altre condizioni di esposizione (aria libera o sotto vetro) soffrono parecchio.

3. Non pensate di risparmiare stampando in casa. Assolutamente no. Stampare al minilab del centro commerciale costa mooolto meno. Figurarsi se si mette in conto il tempo e gli scarti dovuti alle innumerevoli prove.

4. La qualità di una stampa (in condizioni di carta fotografica e inks del produttore) in casa è nettamente migliore di quella del centro commerciale. Ma di molto, anche con la mia iP4000.

5. Non si pensi che le foto tradizionali (tipo minilab e foto da pellicola) durino in eterno: da quel che ho capito, sono a metà strada tra pigmenti e dye, a volte peggio.

6. Per sfrutta a fondo la stampa fai-da-te, che è cosa buona e giusta, quindi incrementare la qualità di quel 10% che tanta gente normale neanche noterà, bisogna impegnarsi a fondo e spoendere altri soldini. La chiave sono i profili ICC e il mondo del color management.

7. La situazione è molto dinamica, nel senso che i progressi sono stati enormi e lo saranno anche in futuro. Da migliorare sono soprattuo la durata delle foto e il loro costo. La qualità è già oggi molto buona, secondo me superiore alle aspettative della gente comune. Quindi, stay tuned!


Ciao a tutti!


Andrea
5   U L T I M E    R I S P O S T E    (Le più recenti in alto)
vtube Posted - 03/11/2006 : 09:47:46
Aggiornamento: su Wilhelm sono usciti i risultati dei test sugli inks Claria di Epson, per la nuova stampante R260/R265:

http://www.wilhelm-research.com/epson/R260.html

I risultati sono ottimi: oltre ad essere molto resistenti a graffi e umidità, i nuovi inks dye sono anche molto longevi!
Si parla addirittura di circa 100 anni se esposti sotto vetro (non UV, che addirittura peggiora!), e circa il doppi in album, sia per la carta glossy che per la matte.

E' stata testata anche la sorella 4x6 Picture MAte 280, che dovrebbe avere gli stessi inks, con risultati diversi (migliori, visto che ha 4 inks al posto dei 6 della R260/R265):

http://www.wilhelm-research.com/epson/PM280.html

Viva il progresso della tecnologia ink-jet!

Andrea

vtube Posted - 13/10/2006 : 09:49:31
Grazie Enrico per le risposte!

Visto che ci sei vivo presente e vegeto, ti faccio altre domande.

Profili: se non ho capito male, se voglio farmi fare da Photoactivity dei profili personalizzati per la mia stampante devo mandarvi una stampa di un target, fatta in condizioni controllatissime (settaggi di PS e del driver, carata, inks) e voi mi mandate un profile per tali condizioni.
Domanda forse stupida: se io col profilo canned per la carta PR-101 vedo le tacche più scure di una scala di grigi tutte nere, voi come fate a "distanziarle", visto che i vostri strumenti in tali tacche vedranno solo "nero"? E come fate a regolare anche il "flusso" di inchiostro sulla stampa, senza avere la stampante sotto mano?

Seconda domanda: se carico i profili di varie stampanti (es: iP4000 su PR-101 contro R220 su Premium Glossy) su un programma tipo ColorThink che mi fa i grafici tridimensionali di tali profili, e li confronto per vedere quanto uno sia più esteso di un altro, tale confronto è sensato?

Grazie ad Enrico e a chiunque altro mi risponderà!

Ciao!

Andrea
Enrico Posted - 12/10/2006 : 11:55:33
1- Il discorso è un po' complicato. Se ci poniamo il target di fascia bassa, è impensabile l'acquisto di spettrofotometri, RIP, ecc, dunque per ottenere buoni risultati si tende ad utilizzare il materiale originale. Comunque è necessario un profilo ICC realizzato ad hoc perchè, come è facile verificare, difficilmente i profili canned sono validi (spesso non per colpa dei profili stessi, ma per la variabilità delle condizioni d'uso).
Ciò non toglie che con queste stampantine si possano sperimentare soluzioni diverse: ci sono ad esempio gli ink MIS (colori e b/n), Piezography (B/N), ecc.. la cui validità è provata.
Ci sono poi carte fine-art favolose (Hahnemuhle, Crane, Innova, Moab, Magnani,ecc..) che hanno proprietà fotografiche ed archival spesso superiori alle carte originali.
Le scelte non mancano, i soldi magari si .... La qualità c'è, eccome, ma i prezzi sono spesso superiori agli originali (carte). Dovresti vedere la tenuta dei pigmenti su Hahn.Pearl, roba mai vista prima, superiore a qualsiasi stampa chimica!
La verità è che il 99% di coloro che sostituiscono carte ed ink originali lo fanno solo per spendere meno, rivolgendosi a prodotti sconosciuti senza guardare alla qualità.... poi i risultati si vedono, anzi non si vedono! (Wilhelm parla chiaro...)

2- Uhm, secondo me la differenza è superiore al 10%. Sono di parte, lo so , tuttavia credo che la profilazione della stampante (tantopiù se di fascia economica, perchè le tollereanze costruttive sono maggiori) apporti un significativo aumento della qualità di stampa, non solo in termini di coerenza colore ma anche sulla qualità delle transizioni tonali più critiche (ombre e luci).
Provare per credere!

Ciao
Enrico
vtube Posted - 12/10/2006 : 11:04:41
Hai ragione Enrico, non ho tenuto conto delle ultime uscite di Canon e HP nel settore di fascia medio alta (ipf5000 e B9180 rispettivamente).
Certo è che devono ancora imporsi, anche se molti cominciano ad acquistarle, da quel che vedo nei vari forums in giro.

1- Hai ragione, è comunque vero che se uno vuole utilizzare una carta o inchiostro diverso, può farsi fare un profilo (da Photoactivity, per esempio) o farselo, se ha gli strumenti (forse buoni risultati si hanno anche con uno scanner e un target IT-8).
Ma quali sono le carte e gli inks al di fuori del produttore che ti garantiscono durata e qualità? Ben pochi esempi in questo senso.

6 - Intendevo dire che "di serie" (stampa senza troppe capriole, magari con i profili canned del produttore) si arriva al 90% delle possibilità della stampante. Per sfruttare a fondo il rimanente 10%, bisogna spendere e spandere, sia in termini di tempo che di strumentazione che di carta e inks per le prove.
Purtroppo è sempre così nella vita.


Ciao!

Andrea
Enrico Posted - 12/10/2006 : 10:48:05
Beh,
il nostro Andrea ha tirato fuori proprio un bell'articolone!!!

Tenuto conto che l'articolo è riferito esclusivamente alle stampanti di fascia medio-bassa, direi che mi trovi generalemente d'accordo.
Non sono d'accordo invece sulla frase "La gente seria con soldi compra Epson"..... Epson è stata la pioniera del mercato, ma è inutile negare che ormai siamo di fronte ad un livellamento generale dell'offerta, sia in fascia bassa che in fascia professionale.
Epson fornisce gratuitamente il codice di programmazione di tutti i propri modelli, questo può essere il vero "plus".

Sui vari punti in elenco ti rispondo:

1- Per i migliori risultati sicuramente si, tenuto anche presente che in fascia bassa nessuno utilizza i RIP (con i quali si può calibrare la stampante con supporti diversi da quelli di "serie")

2 - Si, i pigmenti durano di più perchè sono molto più resistenti all'ozono presente nell'aria ed agli UV. Dimenticarsi un'esposizione "al vivo" con i dye, mentre per una conservazione in album la durata è praticamente identica.
Sotto vetro preferiso ancora i pigmenti, ma la diferenza è meno eclatante.
Secondo me le stampe dye-based si possono tranquillamente vendere: bisogna però avere la correttezza di verificarne l'utilizzo da parte del cliente. Non tutto va esposto al vivo , non tutto nasce per durare in eterno...
.... e le stampe dye-based su carta glossy sono tremendamente belle, con gamut maggiore dei pigmenti!

3- OK

4- OK, se si effettua una corretta gestione colore.

5- Assolutamente d'accordo! Questa mania della durata è nata con la stampa ink-jet (i pessimi dye degli anni '90), ma quelli della mia generazione hanno la fotografia con i compagni di classe completamente verde e/o magenta, pur essendo stata riposta in album!!! E non era gratis!!
Ergo: conosciamo i limiti deimateriali ma non ce ne facciamo una malattia. Sia pigmenti che gli attuali dye "originali" garantiscono durate multi-genreazionali, se conservati in maniera decente.

6- Non capisco quel 10%....

7- OK. In effetti un problema non indifferente è quello dei costi (soprattutto degli ink) e quello del tempo da dedicare. Per molto tempo ancora la stampa casalinga rimarrà all'insegna della qualità, non dell'economia (in senso assoluto, costi+manodopera).


Ciao
Enrico

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