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 Un Grande Fotografo...

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I N I Z I O    T O P I C
runtu Posted - 30/12/2011 : 14:02:42
...che per vivere fa il contabile:

http://www.flickr.com/photos/16536699@N07/

un lavoro stupendo.

carlo rondinelli
http://flickr.com/photos/carlorondinelli
....seconda grande passione:http://www.x-plane.it/index.php
....terzo grande vizio: http://www.maledettotoscano.it/
26   U L T I M E    R I S P O S T E    (Le più recenti in alto)
rbobo Posted - 05/01/2012 : 11:30:58
un grande fotografo...se se se... tutte le cose che avete già giustamente detto!
Comunque la tecnica di "Dragonizzazione" l'ha copiata molto bene, i soggetti si prestano al 100%, visto che è un argomento trito e ritrito dopo 5 min uno si stufa anche se le foto sono fatte bene.
Morale della favola, meglio non abusare dell'arte altrui, o ancor meglio acquisire tecniche ed adattarle al proprio stile, se uno ne ha uno proprio!

ciao
rob


www.robertobottazzo.it
www.robertobottazzo.com
Mosaic Posted - 03/01/2012 : 14:35:16
sicuramente c'è l'estetica del brutto, aggiungerei la forza, e poi quello che ti frega è il fattore emotivo, che parte senza che te ne accorgi ( penso che un po' di compassione la si abbia provata tutti per queste persone), senza togliere niente alle immagini che fin dal primo post ho affermato di apprezzare, e che solo ora vedo riunite in una raccolta di 137 scatti (scusatemi non sono esperto di flickr e di forum forse ora capite perchè parlavo di tanta roba e di disordine) rimango del parere che per dimostrare la sua abilità tutti questi scatti monotematici sono troppi bastavano meno della metà della metà, il tema poi poteva essere esteso alla loro vita sociale ( però qui c'è da faticare ) oppure spostarsi ad altre tematiche, che vedo accennate nelle 19 pagine del suo album ( cavalli, coppie in atteggiamenti affettivi, qulcuno che si buca, e via dicendo ) certo che se questi 137 scatti continueranno ad aumentare e tutto il resto rimane fermo, mi viene da pensare che stia cercando l'applauso senza faticare tanto.

Graziano
Maestrale Posted - 03/01/2012 : 10:15:45
Citazione:
Postato da Benni

Graziano c'è un'estetica anche nel brutto, e questo fotografo la sa lunga. non ci prendiamo in giro, le immagini sono di sicuro valore.
il mio dubbio espresso è la serialità ossessiva che casomai svela il trucco. ma prese singole sono immagini ben fatte. che sia un contabile peggio per lui, o meglio per lui... la mia commercialista sta molto meglio di me. ora sta sulla neve con la famiglia ed il camper.

Approvo parola per parola, e ancor di più l'ultima frase!

Claudio
Benni Posted - 03/01/2012 : 00:08:28
Graziano c'è un'estetica anche nel brutto, e questo fotografo la sa lunga. non ci prendiamo in giro, le immagini sono di sicuro valore.
il mio dubbio espresso è la serialità ossessiva che casomai svela il trucco. ma prese singole sono immagini ben fatte. che sia un contabile peggio per lui, o meglio per lui... la mia commercialista sta molto meglio di me. ora sta sulla neve con la famiglia ed il camper.
Mosaic Posted - 02/01/2012 : 18:45:27
Dopo la provocazione prima, e lo sfogo poi, un po' di analisi (ovviamente personale e sopratutto non condivisibile)

Ok... apro il link, prima foto, un cartone pazzesco in mezzo agli occhi (ragazzi hanno forza questi), caspita che pacca rimango un po' stordito, guardo la seconda stessa forza ma il cartone mi prende di striscio, la terza percepisco la forza ma il cartone lo evito, vado avanti quanta forza, ma i cartoni li evito.
Mi faccio una domanda... ma dove li fanno i "workshop di ritratto sui socialmente disagiati?"
magari ci vado anch'io.
" Avete presente quei workshop dove, il ritrattista di turno spiega ad un gruppo di neofiti le basi del ritratto poi fa apparire la splendida fanciulla ed al suo via! senti gli otturatori che ti sembra di essere in prima linea di una sanguinosa battaglia? e poi tutti soddisfatti delle delle foto ottenute.... ma come fai a fare delle brutte foto, se ti trovi davanti uno splendore di ragazza, è chiaro che la sua bellezza ti entra dentro anche se non vuoi, per evitarlo devi solo mettere il tappo davanti all'obbiettivo.
Ok sostituiamo il ritrattista e mettiamo il guru del reportage sociale, che distribuisce regole e consigli, e sostituiamo la bella fanciulla con uno di quei personaggi che abbiamo visto..... come si possono ottenere immagini fiacche quando hai davanti un soggetto così forte che nel momento in cui lo vedi nell'inquadratura ti ha già spaccato gli occhi solo per essere lì e senza aver fatto niente?"

Spero di aver reso l'idea e sopratutto di aver chiarito la mia espressione " ti piace vincere facile" ( scusate se insisto ma ho la netta sensazione che qualcuno sia sobbalzato nella sedia quando ha letto la frase, commentando che di fotografia non capivo niente )

E adesso mi collego alla scintilla, finora tralasciata, che ha acceso la miccia, ovvero il commento iniziane.
......Che per vivere fa il contabile
Ma cosa vogliamo fargli fare a questo? Il reporter sociale... così come si è presentato io non me la sento, il ritrattista.. e cosa succede quando i volti da riprendere mancano di quella forza? magari ti arriva l'assessore che vuole la foto per mettere nel manifesto della campagna elettorale..... l'agente di polizia con la mansione di scattare le foto segnaletiche... questo potrebbe starci.

Certo che se oltre a limitarsi ai volti ( c'è anche dell'altro ma poco o perlomeno sembra poco ma in quel disordine è anche difficile orientarsi) avesse ritratto un po' di vita sociale, del tipo " mentre frugano in un cassonetto, mentre condividono un po' di cibo o il giaciglio per riposare, o la compagnia del cane fedele... e chi più ne ha più ne metta, (penso che se si osserva la loro vita il materiale venga fuori)" allora sarebbe un'altra musica, sarei il primo, davanti ad un "fotoracconto" ben realizzato anche e sopratutto con l'aiuto della postproduzione ( bastano poche foto) a dire butta la calcolatrice e scendi per strada con la tua fotocamera.

Il web è grande, il materiale da vedere pure, di valido e di meno valido.

ATTENZIONE ALLE TRAPPOLE PER OSSERVATORI DISTRATTI

La mia preferita:
i volti quando hanno cominciato ad essere troppi li ho scartati, mi piace quella in ultima pagina 19 prima in alto a destra LE MANI SUL SELCIATO ( ovviamente da una visione veloce e anche poco attenta perchè il materiale è tanto il disordine pure ed il tempo sempre poco)


Graziano



Benni Posted - 02/01/2012 : 15:09:01
nell'arte, nella fotografia, nella musica ed in altri campi impariamo a conoscere ed apprezzare artisti, i quali dopo un po' non fanno che copiare se stessi. Mi viene in mente Rotella, coi decollages, oppure De Chirico. Nella musica si è solito sentire "mi sono piaciuti i primi due dischi" ecc. e' interessante quando questi artisti hanno una evoluzione rimanendeo sempre ad un livello alto, di arte non di artigianato. (con tutto il rispetto per gli artigiani).
Maestrale Posted - 02/01/2012 : 14:31:26
Citazione:
Postato da Benni

conoscevo già il lavoro di questo fotografo.
ha un grosso impatto e le immagini sono accattivanti. rendo onore al merito. tuttavia la ripetizione all'infinito di un modulo su molti soggetti alla lunga stanca, relegando l'illuminazione creativa a gesto sapiente artigianale. aspetto di vedere se ci sarà una evoluzione. oppure ci proporrà negli anni le stesse imamgini. altri artisti lasciato il loro modulo si sono afflosciati.

Buona osservazione, infatti un modulo così ripetuto per ripresa e illuminazione può contribuire a dare maggior coesione interna ad un singolo portfolio, che a mio parere non dovrebbe superare le venti/venticinque immagini. Perseverare ad oltranza soltanto su quest'impostazione sarebbe certamente deleterio, ma non sappiamo quanto Jeffries potrebbe ancora offrire, al di fuori del suo collaudato copione...

Claudio
Benni Posted - 02/01/2012 : 09:57:04
conoscevo già il lavoro di questo fotografo.
ha un grosso impatto e le immagini sono accattivanti. rendo onore al merito. tuttavia la ripetizione all'infinito di un modulo su molti soggetti alla lunga stanca, relegando l'illuminazione creativa a gesto sapiente artigianale. aspetto di vedere se ci sarà una evoluzione. oppure ci proporrà negli anni le stesse imamgini. altri artisti lasciato il loro modulo si sono afflosciati.
Maestrale Posted - 01/01/2012 : 19:47:49
Citazione:
Postato da MOSAIC
FINALMENTE E' SCOMPARSO IL VOCABOLO POSTPRODUZIONE......... alleluia!!!!!

Graziano, non me ne volere ma qui se c'è qualcuno che ha introdotto per primo e prepotentemente il vocabolo post-produzione, questo è proprio l'autore delle immagini!

Io mi occupo talvolta di post-produzione professionale e parlo nel merito di quelli che sono il mio gusto e la mia sensibilità personali in quel campo. Da una parte c'è il lavoro ben fatto del "fotografo Jeffries", dall'altra invece quello più discutibile del "fotosciopparo Jeffries". Perché il secondo aspetto non possiamo prenderlo in considerazione? a mio parere è proprio il punto debole in molte di queste immagini, e lo dico non avendo io modo di cogliere tutte le influenze fotografiche più o meno dichiarate (o malamente nascoste) dall'autore... Lo "stile Dragan" in queste immagini c'è indubbiamente, così come una strizzatina d'occhio allo "stile HDR" (impropria definizione per quegli interventi di tonemapping troppo ingombranti che abbiamo ormai visto ovunque nel web)... entrambi sono cliché molto abusati e sicuramente più attinenti alla post-produzione digitale che non alla ripresa fotografica (intesa come scelta dei modelli, regia, luce, scelta di focale e distanza).

Io preferisco di gran lunga una ragazza naturalmente bella quando è acqua e sapone, invece che pesantemente truccata per sembrare "più bella", non so se ho reso l'idea... se invece la stessa ragazza è truccata per precise ragioni espressive, da mimo ad esempio, ne capisco la motivazione scenica e sto al gioco.

Insomma, da una parte sono molto favorevole alla post-produzione creativa intesa come arte figurativa a sé stante, ma allo stesso tempo "m'infastidisce" quando viene utilizzata per truccare le carte, con la pretesa di spacciarmi artificiosamente il "neorealismo". Nella fotografia/illustrazione pubblicitaria per me quasi tutto è permesso, ma nel reportage sociale pretendo maggiore sincerità... Salgado o Nachtwey non hanno bisogno di applicare alle loro immagini una sfocatura dozzinale allo sfondo con le maschere di fotosciòp! Se sei Jeffries, con tutta la tua compassione umana e le tue capacità fotografiche, devi ripeterti che non stai fotografando Cassano per una copertina trendy, ma stai fotografando un povero homeless disgraziato che affida il bilancio della sua vita nelle tue mani, perché tu lo porti alla conoscenza di quel mondo che solitamente lo ignora...

A mio parere, per l'empatia instaurata con i soggetti e per la qualità delle riprese il lavoro di Jeffries è comunque degno di nota, ma proprio per questo motivo non ritengo giustificato il suo bisogno di truccare le carte davanti ad un monitor.

Buona luce a tutti!

Claudio
jacopastorius Posted - 01/01/2012 : 19:09:24
concordo con chi dice che sono immagini un pò stucchevoli..
Mi chiedo però come abbia fatto a coinvolgere i soggetti fotografati. Penso che li abbia fatti mettere in posa..Per quanto mi riguarda uno degli scogli più grandi da superare per fare ritratti (che poi è la tipologia di foto che più mi appassiona) è quello di approcciare alla persona, soprattutto quando mi trovo in un paese straniero e non parlo la lingua madre..
Mosaic Posted - 01/01/2012 : 18:18:57
Ciao Ragazzi! primo gennaio..... che mal di schiena!.... ossa rotte!.... ma d'altra parte me l'aspettavo.... vediamo se riesco a ricostruirne qualcuna...

Ho letto i post a seguire, e finalmente! ripeto finalmente! è successo qualcosa.......
Andate a rileggere...notato niente?
rileggete ancora...notato niente? spero di sì
per sicurezza ancora una letta.... adesso sicuramente avete notato e sarete tutti concordi con me.
FINALMENTE E' SCOMPARSO IL VOCABOLO POSTPRODUZIONE......... alleluia!!!!!
(notare che nella prima parte del mio post si poteva intuire qualcosa, ma in merito neanche una virgola)
Ma! dico io... serve veramente una sana e robusta PROVOCAZIONE per portare la discussione nella giusta via?.... è possibile che davanti a quei volti che sprizzano energia a 360° emanano una forza tale che se ti soffermi a lungo con lo sguardo ti bucano il cristallino, ti fanno vibrare il nervo ottico e spappolano il cervello (io personalmente non riesco a guardare più di 20-30 secondi uno di quei volti, non so voi) e ci si soffermi su "uso della stessa postproduzione su soggetti diversi......... oppure si noti che, l'immagine può essere fatta a pellicola...... oppure che la post è eccessiva e può essere fastidiosa......." certo che se il modo di analizzare le foto è questo, non mi stupisce affatto l'idignazione per qualche mia affermazione ( ti piace vincere facile) mi stupirei se avvenisse il contrario.
Penso tra me ...... è possibile che non si riesca a staccare la spina del computer che c'è in noi, almeno quando ci viene chiesto di osservare delle immagini? Non stiamo parlando di lettura dei target, delle stampe con le dominanti che non si riesce sa togliere, del bianco del monitor che in realtà è rosso......ecc stiamo visionando delle foto, e se proprio si vuol parlare della tecnica ( non è vietato ) sarebbe giusto partire dalla "anteproduzione" (esiste ancora) ottiche, ambientazione, in alcuni casi vengono utilizzati sfondi il che presuppone anche luci di illuminazione, o anche naturale adeguatamente gestita ecc. possibile che queste cose sfuggano all'osservatore che si presume attento?
Ok mi fermo.
Siti segnalati, francamente volevo vedere se ripartivano i commenti sulla Post.... ecc,
purtroppo la mia inesperienza in fatto di forum mi ha fatto seguire un percorso sbagliato, ho capito che avrei dovuto aprire un nuovo topic, in merito ai segnalati uno era volutamente di paesaggio che tutto sommato mi sembra un tema abbastanza vicino a molti aderenti al forum sottoforma di FOTO PANO.
Tutto sommato meglio così ( vedo che per queste poche righe sto pigiando sulla tastiera da più di un'ora e francamente non dispongo di moltissimo tempo libero).

Un ringraziamento a tarkowsky che mi ha permesso di conoscere Robert and Shana Parkeharrison che non conoscevo.

Vi chiedo cortesia... se dovete andar giù di brutto, aspettate qualche giorno che risistemo le ossa e mi preparo psicologicamente alle emorragie interne.

un cordiale saluto a tutti voi e considerata la giornata un ottimo 2012

Graziano





Maestrale Posted - 01/01/2012 : 15:25:50
Citazione:
Postato da Michele Volpicella
Definizione di "italiota"? vedere questo divertentissimo e ahimè corretto link
http://www.bruttastoria.it/dictionary/Italiota.html

Vabbè, OT per OT allora ci sta pure questo, ma stiamo un tantino degenerando, ghgh...

Claudio
Michele Volpicella Posted - 31/12/2011 : 22:53:39
Citazione:
Postato da tarkowsky



....
Rivisitazione in chiave italota?
....


OT

Definizione di "italiota"? vedere questo divertentissimo e ahimè corretto link
http://www.bruttastoria.it/dictionary/Italiota.html

OT
Maestrale Posted - 31/12/2011 : 19:22:49
Citazione:
Postato da tarkowsky
Quando in una foto il rimando ad una certa iconografia e' sin troppo esplicito e non vi si coglie niente di nuovo il tutto sa di aria fritta.

Evidentemente per chi no sa comprendere il rimando e la geanologia sottostante al tema della foto, il tutto sembrera' nuovo e creativo.

Sono pienamente d'accordo, infatti non posso affermare di possedere una cultura fotografica particolarmente ricca. Ovviamente non conoscevo né Kusterle né la coppia ParkeHarrison...

Claudio
tarkowsky Posted - 31/12/2011 : 15:23:54
Maestrale ha colto in pieno il problema.
Evidentemente ogni fotografia evoca, suggerisce altre fotorgrafie in un rimando infinito di citazioni che possono essere colte oppure no dal pubblico.
Molto dipende dalla cultura fotografica di ciascuno.

Quando in una foto il rimando ad una certa iconografia e' sin troppo esplicito e non vi si coglie niente di nuovo il tutto sa di aria fritta.

Evidentemente per chi no sa comprendere il rimando e la geanologia sottostante al tema della foto, il tutto sembrera' nuovo e creativo.

Esempio: le foto di Roberto Kusterle nella sezione( ana chronos ) proposte da Mosaic si rifanno evidentemente al lavoro The Architect's Brother della copia di fotografi Robert and Shana Parkeharrison che e' stato esibito in moltissimi musei prima del 2004 (anno dei lavori di Kusterle).
Nel 2002 The Architect's Brother e' stato presentato alla George Eastman House, International Museum of Photography
and Film, Rochester.(Insomma il museo della Kodak per chi non lo sapesse).

Quale il senso delle opere di Kusterle create successivamente?

Citazione subliminale?Appropriazione? Plagio artistico?Rivisitazione in chiave italota?
Lascio a voi le capriole interpretative.

Saluti
Maestrale Posted - 31/12/2011 : 12:28:38
Citazione:
Postato da MOSAIC
Se con dei soggetti come quelli, uno che si reputa non dico fotografo, ma semplice fotoamatore, avesse ottenuto brutte immagini, l'avrei consigliato a prendere un paio di gomitoli di lana e ferri da calza, magari anche uncinetto, ed utilizzare il suo tempo libero in quel modo.

Graziano, sono abbastanza d'accordo sul fatto che le immagini di Jeffries non aggiungano alcunché di significativo alla storia della fotografia, come sono d'accordo con tarkowsky che l'influenza di Dragan sia pesante in questo lavoro e di riflesso (direi quasi purtroppo) in quello di molti altri, ma da qui a dire che un semplice fotoamatore potrebbe fare altrettanto o meglio con questi soggetti mi pare che ce ne corra. Fotografare gli sconosciuti, entrare in empatia con il loro vissuto e riassumerlo nei loro sguardi cogliendoli in attimi significativi non è poi così semplice e immediato. Vorrei che mi si dimostrasse il contrario, nei fatti... A mio parere Jeffries riesce a raccontare spesso efficacemente la loro condizione di esclusi, rinunciando però totalmente a qualsiasi contestualizzazione ambientale; si compiace però un po' troppo nell'artificio tecnico e questo talvolta m'infastidisce... Quanto al fatto che gli piace vincere facile sono d'accordo, il fotografo in questione cerca soggetti fotogenici, ma non vedo una sola ragione per non farlo... non lo conosco personalmente, ma credo che la sua attenzione per gli emarginati non sia testimonianza di un semplice atto predatorio, ma piuttosto un modo per ricercare una sintonia con una parte di umanità che prima di essere al di fuori di noi cova già al nostro interno: realizzazione o sconfitta? questa è la domanda che colgo negli sguardi del fotografo e dei suoi soggetti... La fotografia può rappresentare un valido canale per stabilire un intenso coinvolgimento personale nei confronti di chi ci sta attorno; mi spiace ma io non riesco a vederla soltanto come una mera battuta di caccia, finalizzata all'inclusione dell'autore nella "fotografia che conta"...

Quanto ai due link segnalati, li trovo poco pertinenti nel contesto: Kusterle fa forse ritrattistica di stampo sociale partendo da un contesto di street photography? vedo nella sua opera un'interessante ricerca artistica e tecnica, ma non vedo un'attinenza particolare con il lavoro di Jeffries. Indrigo fa del buon paesaggio classico attingendo a piene mani da consolidati cliché del genere, ma a parte la non pertinenza rispetto al topic, dove sta l'innovazione? lo vedo perfettamente allineato alla produzione di tanti altri pro o fotoamatori evoluti. E' un limite? non direi, è un genere...

Claudio (che torna a fare la calza)...
Mosaic Posted - 31/12/2011 : 03:35:44
Posso dire la mia?
So che posso farlo però prima vorrei presentarmi, inteso fotograficamente, ho 56 anni fotografo con reflex da 31, se considero anche la comet bencini, la instamatic e l'agfa optima, allora risalgo all'eta di 10 anni.
Ho guardato con curiosità le foto segnalate, ed ho apprezzato molto la firma dell'autore, ovvero la modalità "Low key" utilizzata nelle foto (non è l'unico che si firma così) francamente vedere intavolata una discussione su fattori puramente tecnici mette un po' di tristezza, è come andare in una mostra fotografica e vedere tutti i visitatori con il naso appiccicato alla foto per vedere se e dove si è intervenuti con strumento clona oppure a cercare la macchiolina presente nel sensore ecc.
Mi rendo conto che i forum sono prevalentemente impostati su discussioni tecniche, però almeno per una vola vorrei provare ad evitarle, visto che l'interesse che ci accomuna non è solo tecnica, o meglio è tecnica con lo scopo di rendere un' IMMAGINE.
Ritorno alle foto.
Nel mio "itinere" fotografico ho avuto modo di incontrare diversi "livelli di difficoltà" per ottenere immagini soddisfacenti, e non sempre ci sono riuscito, questo perchè ci sono delle situazioni in cui è facile ottenere belle immagini, ed altre in cui lo è meno, in questo modo sono arrivato a delle conclusioni personali, tanto che nell'ambito dei fotoclub locali vengo considerato un po' "filosofo della fotografia" una di queste, che considero valida in questa situazione, parafrasando uno spot pubblicitario, dice così!
Ti piace vincere facile? che tradadotto in fotografese diventa ti piace fare belle foto facilmente?
Risposta (personale):
Basta fotografare Vecchi, bambini, belle ragazze (per non usare termini volgari) e miseria inteso come favelas, india, africa, paese dell'est ( forse tra non molto basterà rimanere in Italia), e chi più ne ha più ne metta.
Tornando nuovamente sulle foto, l'impatto visivo su quei ritratti c'è! ma quanti ne abbiamo visti come questi? Se con dei soggetti come quelli, uno che si reputa non dico fotografo, ma semplice fotoamatore, avesse ottenuto brutte immagini, l'avrei consigliato a prendere un paio di gomitoli di lana e ferri da calza, magari anche uncinetto, ed utilizzare il suo tempo libero in quel modo.
Senza togliere niente alle foto, che comunque sono apprezzate anche da parte mia, voglio solo dire che tutto sommato non c'è niente di nuovo sono foto che si sommano a cose viste e riviste.
Mi permetto di segnalarvi 2 siti di fotografi con i quali, oltre alla stima nei loro confronti, sono legato anche da rapporti di amicizia, uno lo considero un "genio" della fotografia (magari penserete quanto photoshop, in realtà medio formato, banco ottico e ingranditore), l'altro un paessaggista (in fase di mutamento) e chissà che guardando le foto di Daniele (portfolio Regno unito) qualcuno non dica " questa l'ho già vista" e poi vede che nella confezione della Harman Baryta c'è proprio quella foto.


http://www.robertokusterle.it/
http://www.danieleindrigo.com/

Con questo, il mio augurio per un ottimo 2012, sotto ogni aspetto,a tutti voi.

Graziano





Gianluke Posted - 31/12/2011 : 00:10:26
L'effetto d'impatto è sicuramente di un certo rilievo. Più che altro...a trovarli questi soggetti...però sicuramente diventa più un giudizio sulla qualità della post-elaborazione

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tarkowsky Posted - 30/12/2011 : 23:56:42
Concordo ancora una volta con il giudizio di Danipen.
Effetto macabro da postproduzione poco bilanciato e che dopo poche foto purtroppo annoia mortalmente.
Quel che rimane dell'umanita' di questi poveri umani viene soverchiata dal look zombie-HDR.
Insomma Andrzej Dragan e' sulla scena da molti anni e questo non e' nient'altro che uno dei tanti epigoni.

Saluti
jobbe Posted - 30/12/2011 : 22:25:37
Bellissime l'ho guardate tutte dun fiato
danipen Posted - 30/12/2011 : 21:29:21
per me la post è talmente eccessiva da essere fastidiosa e da distrarre da una composizone ed intesità dei ritratti degna di Evens
essendo però la psot il piatto forte delle foto... per me non val la pena di guardarle tutto
peccato
ciao
daniele

www.danielepennati.com
www.miciap.com
runtu Posted - 30/12/2011 : 17:42:36
Ho parlato di ripresa analogica perché in alcune immagini mi è sembrato di scorgere a sinistra l'inconfondibile doppia V di Hasselblad.

carlo rondinelli
http://flickr.com/photos/carlorondinelli
....seconda grande passione:http://www.x-plane.it/index.php
....terzo grande vizio: http://www.maledettotoscano.it/
Maestrale Posted - 30/12/2011 : 16:10:46
Citazione:
Postato da danipen
oppure della serie "come usare la stessa postproduzione e lo stesso effetto su persone completamente diverse in modo da annoiare a morte l'osservatore e dare un risultato assolutamente sereotipato..."

Sì, l'artificio è molto presente ma l'uniformità stilistica non mi dispiace. Ci sono immagini poco in linea nel progetto in cui lo sforzo di omogeneità è davvero troppo insistito, certamente ne toglierei diverse ma tutto sommato il lavoro mi piace, anche se la post-produzione è fin troppo "muscolare"... ci sono però dei ritratti molto intensi: in effetti lo preferisco più nella ripresa che nella post-produzione.

Citazione:
Postato da runtu
ha un'impronta riconoscibile data quasi certamente dall'uso costante di un determinato tipo di pellicola

Ripresa digitale...

In effetti, osservando le immagini in formati un po' più generosi noto che la post è spesso inutilmente forzata e fine a se stessa (vedi foto 6)... ad ogni modo, espressione del soggetto, luce e prospettiva mi sembrano quasi sempre sapientemente gestite, parere personale ovviamente...

Claudio
runtu Posted - 30/12/2011 : 16:07:56
Non sono molto daccordo Daniele, mi sembra che la post sia differente tra i soggetti homeless, alcuni ritratti "normali" e le foto contestualizzate architettonicamente. Sicuramente ha un'impronta riconoscibile data quasi certamente dall'uso costante di un determinato tipo di pellicola, ma questo non mi sembra penalizzante.

carlo rondinelli
http://flickr.com/photos/carlorondinelli
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danipen Posted - 30/12/2011 : 15:38:03
oppure della serie "come usare la stessa postproduzione e lo stesso effetto su persone completamente diverse in modo da annoiare a morte l'osservatore e dare un risultato assolutamente sereotipato..."
dopo l'iniziale effetto wow c'è davvero poco.
penso che i ritratti sarebbero davvero molto più belli e piacevoli ripuiti da tutta la sovrastruttura creata dalla postproduzione
a quel punto resterebbe (se qualcosa effettivamente restasse) una piacevole serie di ritratti classici alla Evans

ciao
daniele

www.danielepennati.com
www.miciap.com
Maestrale Posted - 30/12/2011 : 14:34:57
Citazione:
Postato da runtu

...che per vivere fa il contabile:

http://www.flickr.com/photos/16536699@N07/

un lavoro stupendo.

Della serie: come farci incollare lo sguardo su persone che nel nostro cammino frettoloso quasi non vediamo, o forse non vogliamo vedere... Magistrale lezione di ritrattistica, che non teme di approfondire la conoscenza personale dei soggetti che ritrae e anzi restituisce loro una dignità agli occhi del mondo. Un approccio molto simile l'ho riscontrato anche nel lavoro di un eccellente disegnatore dal vero. Perdonate l'OT...

Claudio


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