| I N I Z I O T O P I C |
| luiman |
Posted - 10/12/2011 : 11:44:35
Salve,
mi sono appena iscritto al forum e sono praticamente alle prime armi con la stampa digitale. Ho appena acquistato una Epson R3000 e ho cominciato a studiare l'approccio alla stampa (calibrazione monitor, profili, risoluzione e formati, scelta della carta, etc.). Ammetto che non è una materia da prendere alla leggera... Mi piacerebbe provare diversi tipi di carta, ma nella città in cui vivo è difficile trovare un vasto assortimento. Così per iniziare, pensavo di utilizzare la Schoeller Glacier per il bianconero e la Glossy per il colore, magari prendendo un pacco A3 della prima e uno A4 della seconda, visto che lavoro prevalentemente in bn.
E' una buona scelta?
Grazie per eventuali consigli.
Ciao,
Luigi |
| 10 U L T I M E R I S P O S T E (Le più recenti in alto) |
| Michele Volpicella |
Posted - 11/12/2011 : 12:43:17
Dopo aver provato quasi tutte le carte baritate disponibili, sono tornato alla Canson Baryta (o il clone Ilford) perchè per me ha la superficie più attraente di tutte con la classica "pelle di elefante" irregolare.
La Harman è bellissima ma è troppo lucida e non ha quasi nessuna goffratura.
Tra le Hahnmuhle la FineArt Baryta è la più bella, veramente "mozzafiato" al primo impatto, ma è un po' troppo lucida e la goffratura è orientata nel senso normale al rotolo sicché le foto in Portrait hanno un aspetto diverso da quelle in Landscape.
Il GD è ridotto, ma presente e visibile. Secondo me, alla lunga la goffratura della Canson si rivela più appagante. Però la HM ha anche la consistenza al tatto più bella, da cartoncino. Se costasse come la Canson/Ilford e non quasi il doppio sarebbe per me alla pari con le suddette.
L'unico problema della Canson/Ilford è il Gloss Differential discreto che però si elimina (diciamo al 90%) con una semplice passata di bomboletta HM. Provare per credere.
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| luiman |
Posted - 11/12/2011 : 11:06:36
Grazie a tutti per i consigli. Prendo nota accuratamente delle vostre segnalazioni. In particolare mi incuriosisce la Prestige Baryta indicata da Fabio e la Ilford Fiber Silk. Adesso attendo l'arrivo della Schoeller Glacier e dei campioni per vedere le differenze rispetto alla Epson Premium Glossy e per imparare qualcosa di più sulla gestione della stampa.
Intanto ieri - ma forse qui vado OT - mi si è presentato il problema della risoluzione per la stampa: adattare una scansione TIFF da negativo 6x6 in bn a 3200 ppi per la stampa in formato 13x13 (massima dimensione attualmente disponibile se... non voglio riprendere i pacchi di Ilford FB :) Leggendo sul manuale di Martin Evening su CS5 mi pare di capire che occorre effettuare il ricampionamento, lasciando la spunta nell'apposita casella (in "Dimensione immagine"). Così, con interpolazione bicubica (per sfumature, se non erro), ho ridimensionato l'immagine a 13x13 a 300 ppi, ottenendo un file di circa 6 Mb. Giusto o sbagliato? Questo mi sembra il primo passo necessario, e non vorrei cominciare a fare errori...
Grazie e buona domenica,
Luigi |
| glacort |
Posted - 11/12/2011 : 10:33:14
Faccio di nuovo inorridire i puristi:
Con la 3800 e ABW su lucido uso la HP Advanced per lavori non critici su max A4 (alrimenti la Harman Gloss FB, ma è delicata e costa, o la Ilford Fibre Silk).
Molto economica, gloss differential quasi nullo, buon lucido, ottimi neri, rende bene sia a tono neutro che tono appena caldo. E' leggerina e va bene su album o in cornice, non è adatta a formati maggiori, ma per cominciare e sperimentare va benone.
GLC
www.glcphoto.com |
| fabio maione |
Posted - 11/12/2011 : 10:21:30
Concordo con il giudizio di Daniele sulla carta che ha indicato. Attualmente, tra le tante che ho sperimentato,è quella che soffre meno il problema del differenziale di lucidezza (almeno con i K3 di Epson; per Canon non saprei dire nulla). Oltretutto ne esiste anche la versione a toni caldi (che ricorda molto l'aspetto e la resa della Ilford Warmtone, pregiata carta per gli amanti della C.O.).
A Luiman (luigi) consiglierei anche di provare la nuova carta Photoactivity, la Prestige Baryta, carta dal fondo giallognolo che presenta neri molto profondi, brillantezza elevata e un ottimo rapporto qualità/prezzo.
Fabio |
| danipen |
Posted - 11/12/2011 : 09:32:41
Citazione:
Postato da fabio maione
Ilford, con la sua GoldFiberSilk ha addirittura dato alla sua carta anche l'odore che emanava la apprezzata Galerie, tanto cara agli stampatori della C.O..
ricordo ancora la prima volta che ho aperto un pacco della ilford proprio a causa dell'odore ho pensato "ca..o la luce!" l'odore è davvero quello della carta chimica.
per il resto mi interessa poco che lo strato a bario sia utile o no al fine della stampa inkjet, quello che mi interesa è che le carte baritate siano quelle che più si avvicinano al look che voglio da una stampa. poi se per avere quel look devo pagare il pegno al marketing ed al bario va bene lo stesso :-) l'importante è saperlo!
per rientrare dall'OT consiglio anche l'ottima harman gloss barita http://harman.hahnemuehle.com/site/us/918/gloss-baryta.html l'unica carta lucida che per mia esperienza abbatte completamente il problema del gloss differential. un po' cara ma magnifica!
ciao
daniele (che ha appeno dotato la sua camera oscura del terzo ingranditore :-) )
www.danielepennati.com
www.miciap.com |
| fabio maione |
Posted - 10/12/2011 : 18:02:00
Solo per precisare quanto detto da Michele.
Il termine "simil baritate" fu usato per la prima volta quando Hahnemule immise sul mercato la carta Fine Art Pearl, una semilucida, non politenata, che fece pensare alle tradizionali carte baritate usate in camera oscura. Questa carta non usava solfato di bario, così come non lo usano diverse altre carte semilucide che tuttavia si fanno rientrare ugualmente nella categoria delle simil-baritate (nel senso sopra specificato), come ad es. la Photo Rag Pearl, sempre di Hahnemule o la splendida Innova Fibaprint IFA39. I produttori sono poi arrivati, sempre nel tentativo di imitare l'aspetto delle carte tradizionali di C.O., ad introdurre il solfato di bario; in tali casi si sono quasi sempre preoccupati di ricordare ai loro clienti questa circostanza usando nomi significativi (v. il termine Baryta ripetuto nel catalogo di diversi produttori).
Ilford, con la sua GoldFiberSilk ha addirittura dato alla sua carta anche l'odore che emanava la apprezzata Galerie, tanto cara agli stampatori della C.O..
Oscar Ghedina (chi trafficava con chimici e bilancino sa ben di chi parlo) sosteneva l'utilità del solfato di bario quale legante, poco solubile in acqua, della gelatina, in modo da rendere consistente ed omogeneo lo strato sul quale viene stesa l'emulsione, destinata poi ad essere trattata nello sviluppatore liquido contenuto nella bacinella.
Ricordo che da parte di molti stampatori della camera chiara (v. blog americani) l'utilizzo del solfato di bario nella carta inkjet è stata visto come una semplice trovata pubblicitaria, inutile ai fini del miglioramento della resa qualitativa degli inchiostri: infatti il solfato di bario dovrebbe trovarsi sotto lo strato destinato a ricevere l'inchiostro, così come prima era sotto l'emulsione ai sali d'argento.
Fabio Maione |
| luiman |
Posted - 10/12/2011 : 17:36:00
Grazie per le ulteriori informazioni e dritte. Alla primissima esperienza, qualche prova fatta su Epson Premium Glossy di piccolo formato non è ancora sufficiente per valutare, anche se la qualità di stampa si vede (per me che sono nuovo alla stampa digitale). Avendo come riferimento la classica Ilford Multigrade FB, la superficie lucida della carta Epson mi sembra un po' innaturale (per il bn). Per adesso, dovendo anche contenere le spese, proverò la Felix glacier e un pacco campione sempre di Schoeller. Immagino già che si tratterà di provare e riprovare. Dopo passerò alle altre marche che mi hai consigliato. Mi hanno parlato bene anche della Ilford Fiber Silk per il bn...
Saluti,
Luigi |
| Michele Volpicella |
Posted - 10/12/2011 : 15:55:00
Non è che non sia adatta in termini assoluti, anzi otterresti un ottimo gamut e punto di nero, il problema è che la superficie non sarà...lucida e avrai del GD (Gloss Differential). Si può ovviare con l'uso della bomboletta spray come quella della Hahnemuhle che fa veramente miracoli.
Oppure opta per le baritate (non sono "simil-baritate", sono proprio dotate di uno strato di solfato di bario, quindi sono baritate a tutti gli effetti), ma anche qui devi stare attento perchè alcune carte sono così opache che danno un GD invertito (ma anche qui lo spray si dimostra eccellente).
Per i pacchi campioni della Canson e Hahnemuhle prova da onnik per quelli della Harman da Apromastore, tutto via web. E' veramente un'ottima idea farlo all'inizio così poi non usi la stessa carta per anni per scoprire poi che ce n'era un'altra che ti piaceva di più...il metodo si applica solo alle carte! 
Saluti. |
| luiman |
Posted - 10/12/2011 : 14:19:05
Grazie molte per la risposta e il consiglio. Non sapevo che la R3000 non è adatta per la stampa su superfici lucide. Per il colore, quindi la glossy non sarebbe indicata?
In questo caso, prenderei per iniziare la Felix glacier per bn e colore, magari un pacco A3 per poter avere anche i formati minori.. Ma mi piacerebbe anche provare un pacco campione (sia matt, che simil baritata un po' più lucida). Quali marche e tipi? Chi vende queste confezioni campione?
Ciao,
Luigi |
| fabio maione |
Posted - 10/12/2011 : 13:03:02
Benvenuto nel forum; comunque no, la tua non è una buona scelta.
La tua stampante usa inchiostri ai pigmenti i quali, per loro natura, non si sposano felicemente con le carte glossy.
La felix glacier, invece, va bene sia per il colore che per il BW.
Se vuoi una seconda carta, ti conviene sperimentarne una di tipo matte, da usare per le stampe in BW:ottima la HPR 308 gr., discrata la Felix schoeller matte. Se non ami le cartre opache puoi allora sperimentare quelle "simil baritate".
Una buona idea sarebbe quella di acquistare dei pacchi campione (contengono fogli per ogni tipo di superficie).
Buone stampe
Fabio |
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