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 Target per profilare la fotocamera

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I N I Z I O    T O P I C
girofoto.it Posted - 27/06/2011 : 14:21:40
Salve a tutti,
sono in procinto di acquistare un target per calibrare i miei scatti, e poichè utilizzo prevalentemente ottiche molto grandangolari pensavo di orientarmi sul classico Color Checker a 24 tacche 'belle grandi'.
Secondo voi a prezzi simili potrei propendere per qualcosa di meglio?
Inoltre, visto il costo di poco superiore, poptrebbe avere senso preferire il Colorchecker Passport o è troppo piccolo?

In fine, secondo voi, quanti anni può durare un simile strumento prima che i colori si sbiadiscano?

Roberto

www.girofoto.it
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Gianluke Posted - 03/12/2011 : 18:28:31
Rispolvero il topic visto che ho comprato pure io il Passport.

Ho due problemi. Oggi ho fatto degli scatti al target in luce diurna e poi in casa con luce al tungsteno.

Il software Color Checker non riesce a crearmi il profilo dagli scatti in luce diurna dicendo che qualche canale è in clipping. Ma controllando in ACR non c'è nulla in clipping nè sulle alte luci nè sui neri. Ho provato a sottoesporre il file ma la risposta è sempre la stessa.

Invece utilizzando lo scatto in interni il profilo lo crea ma non mi sembra tutta questa fedeltà di colori rispetto al profilo standard...cosa dovrei controllare nel processo?

Gianluca

andre_ Posted - 20/11/2011 : 11:52:57
Citazione:
Postato da marko82

grazie a tutti delle risposte, non uso lightroom ma camera raw per lavorare i miei file, immagino che quanto detto valga anche per quest' ultimo software.


Si, esatto.
Buone prove.
a_


www.andre-photo.org
marko82 Posted - 20/11/2011 : 01:31:37
grazie a tutti delle risposte, non uso lightroom ma camera raw per lavorare i miei file, immagino che quanto detto valga anche per quest' ultimo software.
Nei prossimi giorni cercherò , con la dovuta calma , di comprendere al meglio quanto mi avete suggerito. Un saluto
marco
gialandra Posted - 20/11/2011 : 00:25:17
Citazione:
Postato da marko82

inoltre non mi è chiara l' utilità di questo colocheker passport, l'esposizione corretta influisce sulla qualità del profilo...ma come facio a sapere quando il mio taget è stato fotografato nella maniera corretta?oppure se anche lo fotografo sottoesposto posso "fregarmene" perchè la resa del profilo sarà "lineare" anche ad un' "apertura" dei livelli in photoshop?


Ho voluto far una prova creando tre profili con tre esposizioni differenti, qui trovi i risultati: http://www.gialandra.it/archives/1475

Ciao
Marco
Michele Volpicella Posted - 19/11/2011 : 08:55:02
Sarò breve...
1. No
2. La funzione Import di ACR/LR ha bisogno di un profilo per lavorare, quindi tanto vale già specificare il tuo personalizzato nei settaggi.
Però se importi con un profilo generico e poi passi al tuo, il WB può cambiare un pochino quindi è meglio aggiustarlo dopo.
3. non è così critico, al limite fa due o tre prove e vedi, ma ripeto non è critico
andre_ Posted - 19/11/2011 : 08:48:09
Citazione:
Postato da marko82
1)il file raw va lavorato(bilanciamento del bianco, correzione livelli...)da camera raw prima di creare il file dng?


No, il software X-Rite ci pensa da solo.
O meglio... É completamente indifferente, perché i software lo regola in ogni caso a modo suo.

Citazione:
Postato da marko82
2)il bilanciamento in camera raw del bianco si regola DOPO aver caricato il profilo ottenuto con il passport oppure PRIMA di caricarlo?


Dopo, se c'é bisogno.
Il concetto é di applicare il profilo in fase di impostazione in Lightroom, per cui qualsiasi intervento lo si fa sulla foto dopo il profilo.

Citazione:
Postato da marko82
inoltre non mi è chiara l' utilità di questo colocheker passport, l'esposizione corretta influisce sulla qualità del profilo...ma come facio a sapere quando il mio taget è stato fotografato nella maniera corretta?oppure se anche lo fotografo sottoesposto posso "fregarmene" perchè la resa del profilo sarà "lineare" anche ad un' "apertura" dei livelli in photoshop?


Prova a fare diverse esposizioni, e prendi la prima che non brucia nessun colore.
In alternativa, se hai la possibilitá di avere la lettura spot, regolati sul secondo grigio (che é il famoso 18% di Kokakiana memoria che veniva usato per l'esposizione).
a_


www.andre-photo.org
marko82 Posted - 19/11/2011 : 02:01:29
ho letto il topic... passionale il racconto di digeiset...rispetto.
Non vorrei rovinare tutto con la mia solita domanda da babbeo. quando creo un profilo con il passport :
1)il file raw va lavorato(bilanciamento del bianco, correzione livelli...)da camera raw prima di creare il file dng?
2)il bilanciamento in camera raw del bianco si regola DOPO aver caricato il profilo ottenuto con il passport oppure PRIMA di caricarlo?
3)il bilanciamento del bianco non va toccato?

inoltre non mi è chiara l' utilità di questo colocheker passport, l'esposizione corretta influisce sulla qualità del profilo...ma come facio a sapere quando il mio taget è stato fotografato nella maniera corretta?oppure se anche lo fotografo sottoesposto posso "fregarmene" perchè la resa del profilo sarà "lineare" anche ad un' "apertura" dei livelli in photoshop?

non so se mi sono spiegato....al solito ho diversi problemi a farlo anche perchè la materia è ostica, per me più che per la maggior parte di voi mi sa!
un saluto a tutti e grazie a chi vorrà /saprà rispondermi!
andre_ Posted - 07/07/2011 : 20:05:58
Io sono relativamente giovane del mestiere (anche se non in senso anagrafico), avendo iniziato una dozzina di anni fa.
Praticamente da subito mi sono proposto come uno che "fa tutto da solo", dalla fotografia al PDF/X per lo stampatore.
Prima in pellicola, con scanner Minolta e Nikon per passare il prima possibile dal "lato digitale", e solo dopo diverso tempo con un workflow tutto digitale.
Il fatto di fare tutto da me é stato vincente, o meglio é stato l'unico modo per sopravvivere e propormi, mentre moltissimi bravi fotografi "classici" hanno dovuto chiudere, ogni volta non si sapevano rinnovare e stare al passo con le nuove tecnologie (o non volevano).

Ma....
Tre anni fa ho mollato tutto. Non ho voluto "stare al passo con le nuove modalitá del mercato".
In altre parole... Mi sono rifiutato di svendermi.
Era giá un po' che di fatto lavoravo di piú con clienti esteri, e poco con italiani.
Quando é capitato che un progetto su cui stavo investendo é fallito, ed ho scoperto che le persone con cui stavo portando avanti il progetto aspettavano solo dei finanziamenti pubblici (senza i quali non avevano nessun interesse al progetto stesso - che delusione!)...
Quando é capitato quel fallimento, e contemporaneamente la mia compagna ha finito l'universitá....

...Semplicemente, ce ne siamo andati.
Un po' mi spiace, ma oggi nonn tornerei piú indietro, per una serie di motivi.
Con l'Italia ho chiuso, con buona pace di tutti gli amici che parlano di emigrare da anni e non lo fa(ra)nno mai.
Noi non l'abbiamo mai detto, ed un giorno semplicemente abbiamo annunciato che ci saremmo trasferiti.

Lungi da me consigliare a tutti di emigrare, come ho fatto io.
Ma credo che molte considerazioni amare siano purtroppo molto italiane.
Non che qui sia tutto rose e fiori, anzi.... Ma il rispetto per la persona, e per il lavoro che fa, é un altro mondo.
Sigh.
a_


www.andre-photo.org
rosario_ge Posted - 07/07/2011 : 17:10:07
...Migliorarmi fino a che posso.

Caro Dig, i tempi cambiano e non ci possiamo fare nulla; i cicli sono micidiali ed oggi in generale, stiamo vivendo il difficile passaggio tra due mondi diversi, il vecchio che conosciamo bene noi di una certa generazione ed il nuovo, che in realtà ancora nessuno conosce veramente...
Senza andare troppo fuori dal seminato, mi pare che la tua chiusa sia forse la chiave (l'unica?) per continuare: migliorare know-how, efficienza e qualità per restare su un mercato che comunque è tutto sommato livellato. I 'concorrenti' non sempre hanno voglia di studiare, sperimentare e in definitiva sgobbare e si affidano agli stessi strumenti ; reflex evolute, Sw e ritocchi ultrafast e servicing esterni. L'alternativa è fare da sè, fare bene, dalla ripresa alle stampe con i controfiocchi. Far uscire la differenza... Non facile ma possibile, il mercato è affollato ma riconosce i meriti e credo che unire la robusta esperienza di fotografo all' expertise nella post produzione e - se occorre - nella stampa fineprint, sia l' approccio giusto.
Un carissimo saluto, ro
digeiset Posted - 07/07/2011 : 14:23:04
Le mie luci vanno da i 4700°K di vecchi generatori Bowens, che correggo con 1/4 di blu, secondo il gergo dei cinematografari di Roma, fino ai 5500°K degli ultimi entrati, dei piccoli flash a slitta completamente manuali che uso come i flash da studio di una volta quando le foto non si vendevano ad un euro.
Praticamente fino a tre quattro anni fa guadagnavo molto, diciamo abbastanza ed ora come un cassasintegrato, ma non mi lamento, piuttosto ho cercato di faticare di meno e di uscire per le riprese con attrezzature leggere. Se uno guadagna molto meno vorrebbe anche faticare di meno e i generatori con gli stativi e tutto il resto pesano. Addirittura vado al lavoro con un trolley con dentro stativi due flash "ombrellini" e fotocamera. Giro in bus o in metro ed esco anche per 70 euro. Ma ci tengo a consegnare i lavori con un certo standard. Fino al 2008 lavoravamo in tre e giravamo col camper, dentro il camper tenevo tutte le attrezzature, poi un ragazzo, uno studente universitario faceva d aautista e ci lasciava davanti o vicino ai luoghi delle riprese. lui andava a parcheggiare o si metteva in una piazza dove non dava fastidio e noi a scattare per i musei. se ci serviva qualcosa lo chiamavamo al telefono. Poi è cambiata la giunta, il governo. mi hanno segato, anche se oggettivamente non ero un raccomandato, nel senso che non conoscevo NESSUNO di quelli che mi avevano dato lavoro, forse mi avevano chiamato perché siamo in pochi, o forse sono bravo. Comunque segato, pochi giorni dopo l'elezione di Alemanno, quando decine di ragazzi fecero il saluto romano sul campidoglio (altro che i cavalli dello zar a bere nelle fontane di S. Pietro).
Ora lavoro da solo. sopravvivo. ma amo questo lavoro. a volte penso che sia finita, quando mi dicono che vendere una foto ad un euro può essere un affare e sei un VECCHIO se non lo capisci.
Ieri su un articolo di Repubblica online c'erano sette otto foto mie, una tagliata e con il nome tagliato, ho protestato neanche mi hanno risposto.
Si a volte penso che è finita. Non c'è posto chi intende la foto come servizio agli altri, eticamente sostenibile. Ma vorrei uscire con onore. Migliorarmi fino a che posso.
Grazie e mi scuso per il fuori tema.
rosario_ge Posted - 07/07/2011 : 14:11:54
Andre , chiaro e pragmatico !
andre_ Posted - 07/07/2011 : 13:39:01
Citazione:
Postato da digeiset
...


Nel tuo discorso mi sembrano fondamentali due aspetti:
- Il tuo sistema attuale é "sufficiente", nel senso che il risultato del tuo lavoro é apprezzato dai clienti. Parti quindi da una situazione giá collaudata ed apprezzata.

- Il sistema di illuminazione cambia spesso. Immaginando che i clienti non ti coprano d'oro per ogni lavoro (), non mi sentirei mai di consigliare un approccio che faccia perdere troppo tempo (anche se fosse ultrapreciso). Non sarebbe conveniente.

Io non userei profili ICC creati ad hoc da target con moltissime tacche.
Precisissimi, costosi ed al lato pratico come minimo scomodi da usare (un profilo per ogni foto - o poche foto - é un invito all'errore...).

Io fossi in te mi creerei un profiloo "secondo Adobe" per la conversione del RAW il piú corretta possibile.
Magari leggendo il tuo target in modo da usare i valori "veri" delle patches (o facendolo leggere da qualcuno che ha uno spettrofotometro, se non ne hai uno).

Per crearlo, non uscirei da questo sito, e seguirei l'ottimo articolo di Marco Noldin su queste pagine (http://www.photoactivity.com/Pagine/Articoli/047CalibDNG/CalibDNG.asp).
Con una avvertenza, peró: il profilo lo creerei con il software di X-Rite Passport, per poi migliorarlo in DNG Profile Editor di Adobe per i colori che ti interessano di piú (citavi il rosso attuale, ad esempio).

Io userei il software di X-Rite perché a mio parere con il tipo di lavori che fai non ha molto senso partire da un range di illuminazioni ampio come quello imposto dal Adobe (da "A" - circa 2800K - fino a D65).
Prenderei i due casi estremi dell'illuminazione che usi tu per i tuoi lavori, e fotograferei il target in quelle condizioni.

Il software X-Rite accetta qualsiasi tipo di illuminante, lo integra in maniera corretta nel profilo .dcp ed il software di Adobe lo gestisce perfettamente, riconoscendocorrettamente le illuminanti usate.

Se i risultati non ti soddisfano, ma a questo punto sono abbastanza certo di si, vai a provare altre coppie di illuminazioni, o a modificare in maniera diversa il profilo.

Naturalmente, per gli scatti al profilo segui le indicazioni del capitolo "Accorgimenti" dell'altro ottimo articolo del "solito" Noldin, sempre su questi lidi (http://www.photoactivity.com/Pagine/Articoli/030CalibrazioneACR/CalibrazioneACR.asp).

A quel punto, ricordati di ignorare il fatto che i valori del Bilanciamento del Bianco indicati in Camera Raw possono essere diversi da quelli impostati on-camera (piú spesso il valore del Tint, ma a volte anche la temperatura colore puó differire di un poco).
Non te ne preoccupare, perché fa parte del processo di calibrazione della fotocamera.
Il WB resta quello impostato in fase di scatto, e viene correttamente riconosciuto ed interpretato dal software di conversione.

Se non hai un ColorChecker, quindi, la spesa totale é inferiore ai 100€ (i softwares sono gratuiti entrambi).
Partendo dalla descrizione che hai fatto del tuo lavoro attuale, secondo me quello che ho scritto é ampiamente sufficiente a soddisfare te (prima di tutto) ed i tuoi clienti.
a_

P.S. Tutte le volte che ho scritto "io farei", va letto come "io faccio cosí", visto che mi capita di avere bisogno della migliore corrispondenza dei colori possibile, quando faccio riproduzioni.
Di solito cambio poco lo schema di illuminazione, per cui "mi posso permettere" di creare un profilo ad hoc per ogni schema, ad una sola illuminante (ma che di fatto non vado mai a correggere).
Ma in un range ristretto, credo proprio che un profilo a due illuminanti non lontane e che "contengono" tutte le illuminazioni che usi, sia piú che sufficiente.

P.P.S. Lo so che per la creazione dei profili a due illuminanti di solito si consiglia una coppia di illuminanti la piú ampia possibile.
Ma di solito il profilo a due iluminanti deve servire per qualsiasi tipo di foto, non solo per degli schemi specifici (e con poche fonti di luce).
In questo caso specifico, una taratura con le illuminanti il piú vicine possibile dovrebbe essere di gran lunga piú precisa di una con altre condizioni che mai si verificheranno nelle foto a cui si applica il profilo.
Ogni strumento analitico che richiede una taratura (come ad esempio uno spettrofotometro da laboratorio) é piú preciso se gli estremi dell'intervallo di taratura sono rafficinati.
In questo modo ci si garantisce una risposta lineare nell'intervallo considerato.
Lo stesso dovrebbe accadere con un profilo del tipo di quello di Adobe: ogni illuminante che non coincide con quelle usate nel profilo viene interpolato matematicamente partendo dalle due matrici "estreme".
Se le matrici sono abbastanza vicine, la risposta del sensore a quelle illuminanti dovrebbe essere ancora piú lineare, matematicamente parlando.


www.andre-photo.org
Michele Volpicella Posted - 07/07/2011 : 13:29:26
...una bella storia, mi sono commosso un po'. Tanta purezza e semplicità. Bravo digeiset!

Vi piace questa: ?
"Wir liefern Ware nach Italien und Russland, aber es dauert vielleicht länger als andere Länder"
digeiset Posted - 07/07/2011 : 12:52:16
A me interessa riprodurre il più fedelmente possibile le opere d'arte pittoriche che fotografo.
A livello fotografico uso di tutto, per le luci uso flash bowens, poi ho dei kit portatili a seconda del lavoro.
comunque cambio disposizione delle luci anche ad ogni dipinto, per esempio su uno uso gli ombrelli, magari l'opera dopo uso luce di ffusa oppure di rimbalzo da pannelli che sono dei rotoloni in PVC tipo stendardo che mi sono costruito, al posto dei soliti polistiroli, scomodi da portare in giro. Quindi ad ogni opera o quasi cambia la temperatura colore, perché ombrelli pannelli bank o luci dirette mi danno dominanti diverse. (un ombrello rimane bianco puro solo per pochi mesi, un bank ingiallisc o tende al crema in un anno) Vorrei sapere se profilando ottica e fotocamera mi basta farlo una volta visto che le loro variabili non cambiano con la luce e se è sufficente una volta profilata bilanciare il bianco e basta. Non trovo tutorial che mi spieghino passo passo, oppure informazioni su cosa acquistare, se ho bisogno di applicativi specifici.
Come programma lavoro con ACR CS3. Raramente con Capture NX2.
Lavoro in spazio colore adobe rgb, TIF 8 o 16 bit, ma mi viene contestato dai clienti che hanno difficoltà date le dimensioni dei file. Molti per la pubblicazione sui cataloghi o riviste mi chiedono direttamente il jpeg, che converto dal TIF.
Attualmente effettuo per ogni cambiamento di luci un bilanciamento dle bianco specifico ad ogni opera che fotografo, uso il cartone certificato grigio della silvestri. Non ho contestazioni, e lavoro per clienti di tutto il mondo, dal Brasile agli stati uniti, in europa per le principali istituzioni pubbliche e private. nessuno si lamenta, anzi... ma noto che ci sono degli errori sulla banda dei rossi. Vorrei migliorare lì. Avevo intuito che c'era un problema di equalizzazione derivata dagli strumenti che uso, ma non riuscivo a risolverla bilanciando solo il bianco.
Attualmente ritengo che le mie foto siano giuste come tonalità per il 95% dei casi. Uso un monitor tarato con spider 3 pro, ma non ritengo attendibile la visualizzazione, il mio fine è quello di lavorare anche con un monitor non tarato, mi fido solo dei numeri che misuro, non di quello che edo, non vorrei una mediazione dell'occhio umano, non mi sento un artista, cerco l'oggettività.
Lavoro da sempre con tutti i formati, uso molto la pellicola ed il banco ottico, negli ultimi anni sono stato obbligato ad amliare la mia esperienza in digitale. Lavoro ocn Nikon ho una D300 ed un muletto D3100, in attesa che Nikon sforni la macchina dopo la D700.
Uso moltissimo il 50mm 1.4, poi il 17/55 2.8. raramente 80/200 f2.8.
Per gli ambienti il Tokina 12/24 f4. Uso esposimetro digitale e termocolorimetro, che ormai è quasi inutile, ma se posso le filtrature le effettuo in ripresa. Anche se ormai.......
Ma più che altro uso Hasselblad, a volte con un suo dorso vecchio one shot tipo che prendo in prestito, ma quasi mai il compenso è sostenibile per perderci tempo, tipo chiedere il dorso aspettare, usarlo e poi riconsegnarlo, faccio prima ad usare la Nikon. opto quasi sempre per il 35mm digitale.
grazie per l'attenzione.
rosario_ge Posted - 07/07/2011 : 08:51:41
Dipende da come sei attrezzato ora (digitalmente parlando, perchè fotograficamente mi sembri assai scafato) e cosa vorresti fare... Per restare nei confini di questa discussione serve relativamente poco, un colorchecker o un C.C Passport (costo sotto i € 100) oltre ovviamente ad un adeguato 'ambiente digitale' . Se posti qualche informazione in più avrai suggerimenti utilissimi dai nostri autorevoli amici e colleghi...
Ciao
digeiset Posted - 06/07/2011 : 22:07:56
mi scuso di nuovo, restando affascinato dai vostri discorsi...
se uno volesse iniziare a fare le cose sul serio da dove comincia? Cioè cosa mi compro? che passi ci sono da fare? di quali applicativi e di quali attrezzature ho bisogno? qual'è la spesa media?.
Grazie ancora.
girofoto.it Posted - 06/07/2011 : 21:03:44
Citazione:
Scusatemi se vi ho fatto perdere tempo


Se qualcuno dovesse pensare di perdere del tempo leggendo quello che scrivi gli basterebbe passare oltre... ma credo che non lo pensi nessuno.

Roberto

www.girofoto.it
gialandra Posted - 06/07/2011 : 20:52:02
A proposito, m'è venuto in mente un anneddoto che potrebbe far capire l'importanza di impegnarsi nel riprendere il target correttamente.

Ve lo racconto e poi prometto che non vi tormento più.

Nel 2005/06 collaboravo con Rags Gardner allo sviluppo del suo script di calibrazione. Tra gli argomenti di discussione c'era la ripresa ideale del target, io sostenevo una cosa e lui un'altra. Allora gli ho inviato un raw che avvicinava il mio concetto di ripresa ideale per vedere se su questa immagine era in grado di ottenere risultati migliori di quelli che otteneva sulle sue. Beh, quella foto la usa ancora oggi sul suo sito per mostrare il potenziale del suo script, e di immagini credo che ne avesse parecchie.

Questo per dire che se si vuole arrivare ad un prodotto di qualità bisogna usare gli ingredienti giusti.

Qualcuno dirà che tanta precisione va oltre la sensibilità del nostro occhio e ha ragione, ma credo che il grosso vantaggio non sia quello di avere un profilo con un dE eccezionale, ma la possibilità di poter usare con successo questo profilo anche in condizioni di luce (non troppo) diverse.

Scusatemi se vi ho fatto perdere tempo

Marco
girofoto.it Posted - 06/07/2011 : 20:18:16
Citazione:
Non so se alla fine ti ho risposto ...


...direi di si, grazie.

Roberto

www.girofoto.it
gialandra Posted - 06/07/2011 : 16:30:00
La differenza di tinta rilevata sul blu del nuovo file di riferimento in casi come il mio è importante ma non ho ancora provato fino a che punto influisce sul profilo.

Se usi il software del ColorChecker Passport questo problema può essere sminuito dal suo funzionamento. In un post precedente ho visto che funziona con lo stesso metodo ottimale che avevo descritto a suo tempo su questo sito, ma partendo da zero: prima calcola la/le matrici usando tutte le tacche (equivale ad usare gli script di calibrazione) e dopo applica una leggera LUT di rifimento. Dunque l'errore di una tacca può essere parzialmente corretto dalla bontà delle altre tacche.

Usare dati che sono una via di mezzo fra le misurazioni disponibili è come usare il profilo sRGB per immagini su internet: hai la più alta possibilità che la maggior parte delle persone che non hanno i dati certi delle tacche abbia un risultato buono.

Il file di BabelColor è disponibile cliccando sul link nell'articolo, per quello di ProfileMaker devi scaricarti la demo e cercare nella cartella reference file/scanner se ricordo bene.

Per quanto riguarda le mie misurazioni quello che deve passare è che esistono target che si differenziano parecchio da questi nuovi dati, e molto meno da quelli citati sopra, non che le mie misurazioni vadano bene per te o che senza spettrofotometro non puoi far niente. In questi casi ritorna a maggior ragione la necessità di usare un file bilanciato.

Per il resto io sono perfettamente d'accordo con chi ha detto che la vera differenza la si fa in fase di acquisizione del target, lasciando perdere le pubblicità di X-Rite fatte per vendere(come ho scritto in un post):



Avere le misurazioni precise del CC è solo un piccolo passettino in più.

Non so se alla fine ti ho risposto ...

Ciao
Marco
girofoto.it Posted - 06/07/2011 : 14:41:59
Citazione:
A quali conclusioni ti riferisci? ...Comunque le conclusioni dell'articolo sono quelle di misurare il target se si ha la possibilità e se non la si ha di usare misurazioni testate come quelle di ProfileMaker e di BabelColor. Di qui non riesco a capire a cosa ti riferisci.


Mi riferisco alle differenze marcate che hai trovato sulle tacche del rosso e del blu: non sono un esperto di colorimetria quindi non so quanto questo possa infuire sul risultato finale.

Le mie preoccupazioni derivano dal fatto che non ho la possibilità di misurare la corrispondenza del CC e inoltre dal fatto che i software a cui fai riferimento, ProfileMaker e BabelColor (il primo lo conosco di nome, il secondo proprio no) credo siano commerciali e non tanto economici, anche se forse basterebbe trovare 'le misurazioni' incluse in questi software.

In altri termini, la mia preoccupazione è quella di avere un CC e non ottenere dei buoni risultati se dovessi utilizzare, senza impazzire troppo, il software Passport di X-Rite.

Per quanto riguarda poi la validità delle tue misurazioni, sono convinto che siano esatte, però sarebbe bello che la misurazione la effettuasse anche qualcun'altro per capire se la differenza sul rosso e sul blu è data dalla 'partita' del tuo CC (e di quello relativo alla misurazione che hai trovato in rete) o se è una costante di tutti i CC.

Roberto

www.girofoto.it
digeiset Posted - 06/07/2011 : 14:31:35
Grazie di nuovo a tutti per la vostra cortesia.
Ho visto alcuni articoli riguardo a questa problematica di Marco Noldin in questo sito. Posso seguire quel tipo di approccio per profilare la fotocamera?
dove trovo altre informazioni?.
Grazie.
runtu Posted - 06/07/2011 : 11:37:17
Concordo con Andre. Anche io ormai uso fare uno scatto al Color Checker prima di ogni serie di immagini e utilizzo in fase di conversione la lettura sulla seconda tacca dei grigi per bilanciare praticamente al 90% l'immagine e le successive per quel dato set. Partire da uno scatto neutro ti permette, appunto di andare poi in qualsiasi direzione cromatica ti suggeriscono esperienza e gusto. Se lavoro con calma uso il formato grande del CC altrimenti al volo uno scatto al mini ci vogliono due secondi. Digeiset, tieni presente che, da quello che so, il grigio neutro essendo troppo scuro, introduce maggior rumore di fondo nell'immagine.

carlo rondinelli
http://flickr.com/photos/carlorondinelli
....seconda grande passione:http://www.x-plane.it/index.php
....terzo grande vizio: http://www.maledettotoscano.it/
andre_ Posted - 06/07/2011 : 11:08:00
Citazione:
Postato da digeiset

Grazie anche a te Rosario.
Io mi trovo a fare riprese ogni giorno in un posto differente, come detto in precedenza ogni luogo a parità di luci ha la sua dominante. quindi dovrei ricreare un profilo per le luci ad ogni uscita?


Solo per quelle che senti piú "critiche".
E comunque fare una foto alla CoorChecker ogni volta (uno scatto da tenere per ogni evenienza).

Io mi trovo spesso a fotografare luoghi diversi (hotel, ristoranti, negozi etc.).
Per l'85% delle uscite uso il profilo a due illuminanti che mi sono creato, e che uso anche per tutte le mie foto all'aperto.
Mi basta, e trovo di avere un visibile miglioramento rispetto al pur buono profilo standard fornito da Adobe per le mie Nikon.
Per luci critiche, ci sono volte in cui li profilo fatto ad hoc fa la differenza.
Intendiamoci, non sono tante le volte, ma anche quelle poche ripagano ampiamente il lavoro che prima facevo con il Channel Mixer di Photoshop, e con l'ochiometro (che come giustamente sottolinei, ha dei limiti enormi).

Poi, come ho giá detto altrove, io considero il profilo generale come una sorta di "buon punto di partenza", e basta.
Se non faccio riproduzioni (per quelle il profilo ad hoc é d'obbligo, ed a volte non basta), mi piace cambiare le cose ad occhio, secondo il mio gusto ed il mio stile (o quello che vuole il cliente....).

Ma avere o meno il profilo trovo che sia comunque d'aiuto.
Un punto di partenza "neutro" significa poter giocare con il WB, o aggiungendo dominanti intenzionali (proprio perché anche a me non piace il "freddo WB perfett"), senza che i colori prendano una direzione eccessiva, e quindi senza dover intervenire poi in seconda battuta per rimettere le cose in una situazione che appaghi l'occhio.

Questo é il mio modo di lavorare.
Ce ne sono altri, e non intendo affatto dire che il mio sia necessariamente migliore.
A me va bene, l'ho affinato per il mio gusto e mi ci trovo bene....
a_


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digeiset Posted - 06/07/2011 : 10:39:18
Grazie anche a te Rosario.
Io mi trovo a fare riprese ogni giorno in un posto differente, come detto in precedenza ogni luogo a parità di luci ha la sua dominante. quindi dovrei ricreare un profilo per le luci ad ogni uscita?
rosario_ge Posted - 06/07/2011 : 10:28:24
Ciao Dig, non è una gran perdita di tempo in effetti, in Lightroom usando Passport creare il profilo è molto veloce e pratico; per gli scatti in studio peraltro, a parità di condizioni ovviamente, usi poi sempre lo stesso.
Nella mia beata ignoranza ringrazio invece Andre per la nota sul bilanciamento del bianco.....
Un saluto, ro
digeiset Posted - 06/07/2011 : 09:50:19
Grazie di cuore.
Avevo capito che il bilanciamento del bianco esula dal profilo, poiché non tiene conto di alcuni fattori. La comparazione dei risultati della ripresa dei target viene fatta ad occhio? Nel senso la corrispondenza sul monitor del colore ripreso rispetto a quello del target è valutata dal fattore umano?
Sulle valutazioni cromatiche non mi fido molto della precisone dell'occhio umano, per taluni soggetti umani è eccellente, per altri di meno. Auspico sempre un sistema di valutazione più oggettivo possibile.
Per esempio quando uso il termocolorimetro noto che secondo me le correzioni che mi dà sono troppo fredde, in realtà sono quelle giuste ma in questo caso entra troppo in gioco il gusto personale. e poi non è facile andare a misurare nel posto giusto poichè la filtratura varia anche con l'intensità. Mi piacerebbe approfondire la tecnica che descrivete. Attualmente lavoro in modo grezzo, ma con ottimi risultati. Gli unici scostamenti che noto nelle riprese di arte e che mi danno problemi che valga la pena di correggere e sulla banda dei rossi caldi che tendono al rosso mattone. Per il resto la resa del sistema che uso la valuterei ottima. Ma se si può migliorare è il massimo per me.

grazie ancora.
andre_ Posted - 06/07/2011 : 09:24:18
Citazione:
Postato da digeiset
Quanto tempo ci mettete a profilare ogni volta un set nuovo? Cosa diversa se ci fosse la possibilità di standardizzare alcune variabili.


Due minuti, al massimo.

Se si usa un profilo ad hoc per un set, lo si crea ad un solo illuminante, esattamente nelle condizioni del set stesso.
Quindi uno scatto, trenta secondi di elaborazione e conseguente applicazione una volta per tutte (zero secondi) all'apertura dei files RAW.

Il processo a due illuminanti é un pochino piú lungo, ma il profilo creato é generico, cioé vale per qualsiasi illuminante (ed ovviamente ha una "precisione" inferiore, essendo piú flessibile).

Mi pare peró che si continui a fare confusione tra un "profilo secondo Adobe" ed il bilanciamento del bianco.
Sono due cose differenti, completamente.
Un profilo cambia la resa di ogni singolo colore fotografato, prendendo i 24 colori della CC come riferimenti ed applicando una correzione specifica ad ognuno dei 24 colori.
Il bilanciamento del bianco prende un solo riferimento grigio, ed applica le correzioni a tutti i colori secondo un algoritmo fisso.

I due processi hanno poco o nulla a che fare uno con l'altro, tanto che vengono applicati entrambi, in successione, sempre.
Se faccio un profilo, devo sempre e comunque fare anche il bilanciamento del bianco.
Se il profilo é ad una sola illuminante (nel caso di un set con illuminazione specifica), i due processi vengono fatti contemporaneamente, ma vengono comunque fatti entrambi.
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digeiset Posted - 06/07/2011 : 09:13:02
Nella mia esperienza ho notato che gli scostamenti di oclore dipendono da tantissimi fattori, il principale la sorgente di illuinazione, ma a parità di sorgente l'ambiente dove si scatta può creare delle differenze di resa enormi. Cabiando ottica poi il discorso non migliora di molto, la resa specialmente sulla banda dei rossi può variare visibilmente. Ed ovviamente anche cambiando fotocamera, ma gli ultimi due delta dovrebbero essere una costante e quindi tabellabili.
Confesso che uso ancora il grigio neutro silvestri per tarare il punto grigio ad ogni ripresa, ho l'impressione che utilizzare questa tecnica che descrivete per ogni set di scatti per quanto dia risulti ottimi non sia commercialmente sostenibile. Quanto tempo ci mettete a profilare ogni volta un set nuovo? Cosa diversa se ci fosse la possibilità di standardizzare alcune variabili.
Grazie.
digeiset Posted - 06/07/2011 : 09:05:58
mi scuso per la domanda troppo elementare:
ma non c'è nessuno che ha codificato il comportamento delle principali fotocamere coi principali obiettivi e stilato una tabella dove è possibile portare manualmente le correzioni in ACR?
per esempio la D3x o la D700 col 50 1.4?

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