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 Spettrofotometro: chiarezza su EyeOnePro

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I N I Z I O    T O P I C
VitOne Posted - 10/11/2010 : 11:07:12
Una domanda secca: ho letto che X-Rite sta aggiornando la gamma software proponendo dei pacchetti che sostituiranno i vari Xtreme e così via.
Ho anche letto che lo spettorofotometro è sempre lo stesso da anni ormai, vorrei quindi sapere se lo strumento che viene chiamato "i1Pro" è lo stesso sturmento che viene chiamato "Eye-One Pro". Ho letto qui: http://www.argyllcms.com/doc/instruments.html#i1p che ne esistono 3 revisioni, la D è la più veloce in lettura. Per il resto gli strumenti sono identici? Funzionano tutti con gli stessi software?
Grazie.
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Ale Posted - 08/01/2011 : 21:34:44
Qualche novità sullo strumento HP e la possibilità di upgrade ad iProfiler?
Ale Posted - 08/01/2011 : 21:20:26
Mi pare di aver capito che è meglio prendere la versione non UV-cut, vero? Cosa comporta in fase di profilazione la differenza di queste due versioni?
Grazie per la pazienza eh! :D
fabio maione Posted - 08/01/2011 : 18:47:36
No, non era quello
Fabio
Ale Posted - 08/01/2011 : 17:52:52
Mica era quello su eBay Annunci? :D
fabio maione Posted - 08/01/2011 : 17:43:08
La differenza sta solo nel software che, per il modello Basic, consente solo di lavorare col monitor; lo strumento è il medesimo.
Con altri profilatori ed in particolare con Argyll mon sussiste nessun problema.
Io l'ho preso il 23/12 (un'occasione d'oro, non UV cut, gentilmente segnalatami da Benedetto Macca) e in questi giorni ho lavorato parecchio, anche mettendolo a confronto con ColorMUnki.
Ciao
Fabio
Ale Posted - 08/01/2011 : 16:48:10
RIprendo la discussione anche io, per avere un po' più di chiarezza in testa... le differenze tra la versione Basic e la versione Photo solo soltanto nel software? Se volessi usare la versione Basic per profilare con Argyll, PM o Monaco non dovrei avere problemi, o sbaglio?

Grazie a tutti! :)
darkbasic Posted - 11/12/2010 : 19:59:37
Molto, molto interessante. A questi prezzi l'upgrade diventa interessante anche per me

Darkbasic
Michele Volpicella Posted - 09/12/2010 : 20:55:47
Io chiederei ad HP informazioni su questo "loro" prodotto.
Immagino sia stato fatto per la loro serie Z.
Quanto all'upgrade, il comunicato cita prodotti XRite e in particolare il kit Basic per l'upgrade B e Xtreme per l'upgrade A (o viceversa).
Dovresti chiamare di nuovo X-Rite Italia, chissà forse si può fare l'upgrade.
Infinw, il sw compreso deve essere l'iMatch

Rio de Janeiro-Venezia
VitOne Posted - 09/12/2010 : 20:13:52
Accettano 350 pound compresa spedizione in Italia (verificato). Lo strumento è in versione NON uv-cut (ed è quella che cercavo). Uno lo dovrei ricevere a breve, spero di poterlo avere in prestito per poter fare qualche test.

Cosa mi consigli di chiedere ad HP Italia? Cosa offre il loro software? Il venditore mi ha detto che si può usare con il software X-Rite, compresi una serie di moduli, escluso il modulo per la stampa RGB avanzata (che volendo si può comprare). Adesso vorrei capire se si riesce a far rientrare questo prodotto nella promozione che vede la possibilità di upgrade gratuito al nuovo software che sta per uscire, sarerbbe una cosa ottima e se così fosse avrei poche scuse per non prenderlo.
Michele Volpicella Posted - 09/12/2010 : 19:09:18
Wow Sembra ottimo!! anche se il prezzo è un po' più alto (dipende dall'offerta che accettano), ma siccome sembra un po' "troppo ottimo", io aspetterei di vedere quello del tuo amico se funziona tutto.
E proverei anche a chiamare la HP Italia, da mia esperienza sono i migliori come assistenza. Non ti danno subito la risposta ma ti richiamano e/o ti scrivono.


Rio de Janeiro-Venezia
VitOne Posted - 09/12/2010 : 17:07:47
Cosa ne pensate dell'EyeOne rimarchiato da HP: http://cgi.ebay.it/ws/eBayISAPI.dll?ViewItem&item=150530686600
meno di 420 euro spedito in Italia e dovrerbbe funzionare come se fosse il modello X-Rite.
Un collega mi ha chiesto di prendergliene uno, io onestamente sono indeciso (magari vedo questo quando arriva come si comporta e se mai lo prendo pure per me) più che altro per via del software: qualcuno sa qualcosa ?
AlbertoM Posted - 25/11/2010 : 21:45:51
Dovrebbe suggerirlo anche alla X-Rite

AlbertoM
darkbasic Posted - 25/11/2010 : 21:19:12
Devo dire che con l'ultima versione di argyll che permette di aumentare i tempi di integrazione per le patch scure e di compensare la deriva termica dello spettrofotometro sono rimasto veramente impressionato.

Questo è il risultato della profilazione del mio Nec 3090 con 3000 patches e il Colormunki:
Profile check complete, peak err = 0.226112, avg err = 0.027651, RMS = 0.035537

Darkbasic
AlbertoM Posted - 25/11/2010 : 16:24:54
Citazione:
Postato da darkbasic
La matrice di correzione presente nelle ultime versioni di Argyll è un'ottima cosa, anche i produttori di monitor wide gamut stanno prendendo la buona abitudine di embedderla nei firmware dei colorimetri che vendono in bundle con i monitor.



Quello lo facevano già da prima
Il punto a favore di Argyll, a mio avviso, è che si possa creare via SW, per il proprio monitor, nelle condizioni di utilizzo preferite (punto del bianco, luminanza del bianco)
Quindi, a patto di avere uno spettrofotometro ben calibrato, il profilo dovrebbe essere ancora più preciso
E sparisce anche l'errore della deriva termica dell' iOPRO



AlbertoM
darkbasic Posted - 25/11/2010 : 15:53:34
Citazione:
Postato da Michele Volpicella
scusa ma ma perchè travisi le mie parole?
io ho scritto che non mi ritengo soddisfatto da un profilo con dEmedio di 1 e dEmax di 3, non 0,4 e 1 rispettivamente.


Pensavo fossero quelli gli errori del profilo di VitOne, ricordavo male a quanto pare.

@Alberto
La matrice di correzione presente nelle ultime versioni di Argyll è un'ottima cosa, anche i produttori di monitor wide gamut stanno prendendo la buona abitudine di embedderla nei firmware dei colorimetri che vendono in bundle con i monitor.

Darkbasic
AlbertoM Posted - 23/11/2010 : 22:04:22
Io invece non do una grande importanza a questi valori

Se c'è un errore max o medio molto grande, allora probabilmente qualcosa è andato storto

Se l'errore è piccolo, non sono in grado di dire granchè....

Se l'errore nella validazione è piccolo, posso solo dire che le misure hanno avuto una buona ripetibilità e il profilatore ha trovato una buona interpolazione, ma non posso dire nulla sulla bontà del profilo

Per es. ho provato a fare un profilo del monitor con un eye-one display2 (colorimetro) su di un monitor wide gamut
L'ho fatto in due modi, uno con una matrice di calibrazione creata da argyll con l'Eye-One PRO (lo spettrofotometro) e uno senza la matrice di calibrazione

In entrambi i casi l'errore nella validazione era molto piccolo, però con il profilo creato senza matrice di calibrazione, cioè creato con i valori XYZ usciti dal colorimetro e non corretti dalla matrice di calibrazione, ottenevo dei colori visibilmente sballati
Quindi questo profilo era evidentemente sbagliato nonostante la validazione fosse ottima

Per tornare al discorso stampe, anche in questo caso l'errore medio nella validazione di un profilo a colori mi dice troppo poco per valutare la bontà del B/N

In genere gli errori più grandi li trovo vicino a bordo gamut, come si può intravedere dalla figura



Essendo disposti sulle patches in cui c'è una maggiore inchiostrazione, secondo me questi errori sono dovuti alla diversa resa dell'inchiostro sul coating della carta
Quindi errori medi bassi per me sono indice di buon accoppiata inchiostro/coating, e di ottima limitazione degli ink più che di buon profilo

Per esempio, queste solo le validazioni di due profili fatti per il Canon 6300

Felix Glacier
Profile check complete, errors(CIEDE2000): max. = 1.293719, avg. = 0.258797, RMS = 0.295762

H. PhotoRag Pearl
Profile check complete, errors(CIEDE2000): max. = 4.133554, avg. = 0.244208, RMS = 0.304627

Gli errori massimi nel caso della photorag pearl sono proprio nelle zone periferiche del gamut, quindi forse non è stato scelto il valore di limitazione appropriato

Per valutare la resa dell'asse del grigio, farei un'analisi diversa, tipo stampare patches neutre e misurarle per vedere quanto queste si discostano dal valore atteso dal profilo

Insomma, questo tipo di validazione del profilo per me non ha tutto questo valore che in genere gli si attribuisce







AlbertoM
Michele Volpicella Posted - 23/11/2010 : 20:36:19
Citazione:
Postato da darkbasic

Sono perfettamente daccordo con Michele tranne che per una cosa: mi sembra alquanto strano che un profilo con dE medio 0,4 e dE massimo 1 possa avere delle dominanti visibili ad occhio nudo. Un dE 1 dovrebbe essere difficilissimo da valutare ad occhio nudo, e come dice VitOne basta stampare la stessa patch in fogli diversi o in punti diversi dello stesso foglio per avere variazioni di qualche decimo di dE.
Per non parlare del fatto che lo stesso monitor presenta discrepanze ben più grosse fra un punto e l'altro.

La presenza di dominanti mi sembra difficilmente imputabile ad un dE di "solo" 0,4.

Darkbasic



scusa ma ma perchè travisi le mie parole?
io ho scritto che non mi ritengo soddisfatto da un profilo con dEmedio di 1 e dEmax di 3, non 0,4 e 1 rispettivamente.
Normalmente si dice che la massima differenza apprezzabile ad occhio sia di dE=1, ma sul BN questa soglia scende a circa la metà. Sul BN deviazioni di dE pari a 2 sono molto antiestetiche.
In ogni caso un profilo con dE medio di 0,4 mi va benissimo.

Rio de Janeiro-Venezia
darkbasic Posted - 23/11/2010 : 19:50:00
Sono perfettamente daccordo con Michele tranne che per una cosa: mi sembra alquanto strano che un profilo con dE medio 0,4 e dE massimo 1 possa avere delle dominanti visibili ad occhio nudo. Un dE 1 dovrebbe essere difficilissimo da valutare ad occhio nudo, e come dice VitOne basta stampare la stessa patch in fogli diversi o in punti diversi dello stesso foglio per avere variazioni di qualche decimo di dE.
Per non parlare del fatto che lo stesso monitor presenta discrepanze ben più grosse fra un punto e l'altro.

La presenza di dominanti mi sembra difficilmente imputabile ad un dE di "solo" 0,4.

Darkbasic
VitOne Posted - 23/11/2010 : 01:00:09
Michele prima di tutto un ringraziamento per il tempo che mi hai dedicato. Ci tengo a precisare che per me è un piacere leggerti, sopratutto quando critichi quanto ho scritto, perché lo fai sempre in modo costruttivo, e se posso imparare lo faccio volentieri. Per me è un piacere leggere i tuoi interventi, anche se, per miei limiti, posso non riuscire a comprendere del tutto quanto scrivi.
Sostanzialmente il discorso che viene fatto in alcune sedi (che non reputo affidabili al 100%, come d'altronde non può essere affidabile al 100% quello che si legge su internet) è che vale la pena impegnarsi a fare un buon profilo senza però pretendere di andare oltre i limiti dello strumento che si usa.

L'obbiettivo nel mio caso è uno: ottenere la massima qualità possibile dalle stampanti che utilizzo (per la verità fondamentalmente 2, la 4880 e la 7900, raramente la R2400) abbinate alle varie carte. Il discorso fondamentale è questo: se c'è possibilità di migliorare la resa su carta spendo volentieri i 1000 euro necessari ad acquistare un kit con l'EyeOne.

Ti ringrazio per la tua spiegazione sulla pericolosità dell'adottare un limite inferiore per l'errore medio (l'ho capita perfettamente e la condivido) e soprattutto il punto in cui mi hai chiarito che l'errore massimo dello strumento può riferisi ad una singola patch, per cui non ha senso adottarlo come riferimento.

Il discrso della variabilità della carta e degli inchiostri si intendeva riferito alla stessa carta (ho visto da alcune prove da me NON fatte, per cui anche qui prendo con le pinze e procederò con una mia analisi, che leggendo lo stesso foglio in più punti le coordinate L*a*b* variano leggermente); stesso discorso viene fatto per gli inschiostri: i pigmenti che li compongono non consentono (anche qui da provare) di avere una ripetibilità perfetta. Qui chiedo ancora una volta il tuo parere: a te è capitato di valutare la carta in più punti e di leggere le stesse patch stampate più volte misurando valori diversi oppure è una "legenda"? Si parla sempre di valori simili, magari con deltaE 2000 sotto 0,5, ma appunto non identici.

Le tue considerazioni pratiche sono molto interessanti: il mio "mestiere" è quello di soddisfare chi mi richiede le stampe e l'unico cliente che fa problemi generalmente sono io. Nella mia seppur non grande esperienza non ho mai avuto crtiche rigurdanti l'accuratezza dei colori o la neutralità del BN e non ho mai notato problemi gravi come quelli da te descritti alla prova visiva. Il discorso sul deltaE medio che riflette la qualità della stampante è molto interessante ed è un netto punto a favore di quello che hai scritto.

Il tuo intervento mi ha sostanzialmente chiarito la questione dell'errore medio e massimo, mi resta però un dubbio chiave. ColorMunki contro EyeOne in termini strettamente qualitativi. Hai mai avuto modo di provare il ColorMunki e confrontarlo con l'EyeOne? Chi l'ha fatto continua a sostenere che le differenze qualitative tra gli strumenti sono basse e per un profilo stampante non c'è nulla che l'occhio possa distinguere. Tu cosa ne pensi?
Michele Volpicella Posted - 22/11/2010 : 20:46:31
Ciao Vittorio,
risposta corta: valori di dE medi=1 e max =3 mi danno risultati scadenti a livello visivo sul colore e pessimi sul BN. Ho bisogno di dEmax<1 per essere soddisfatto.

Risposta completa hemmm:
Ciao Vittorio,
premetto che io non sono uno specialista di colorimetria, però ho un po' di esperienza sviluppo di modelli matematici in altri campi. Purtroppo la risposta è venuta lunghetta quindi ne sconsiglio la lettura a tutti i sani di mente...

Trovo strano che ci sia in rete un'opinione affidabile (nota bene) per cui la media di un profilo ICC non serva che sia sotto il valore di dE medio=1. Per me è una corbelleria. Il solo fatto di dare un limite INFERIORE all'errore MEDIO mi fa rabbrividire (non ce l'ho con te anzi ti posso solo ringraziare per tutte le volte che mi hai aiutato senza saperlo coi tuoi post e articoli).

La questione è complessa. La precisione dello strumento va divisa tra ripetibilità, riproducibilità, riproducibilità inter-strumentale e "accuracy". Dove possibile questi valori devono essere forniti in modo statistico e non medio, quindi bisogna conoscerne il sigma che noi non sappiamo.
Dobbiamo essere in grado di dare la % di accettabilità di ogni lettura per ogni set di limite superiore e inferiore di errore, ossia la descrizione statistica dell'errore, anzi degli errori.
Dopodichè dobbiamo dire con che sigma di affidabilità vogliamo lavorare. E' molto complesso e non abbiamo assolutamente i dati per fare questa analisi.

Comunque sia, è vero che i modelli matematici che descrivono un fenomeno fisico tramite interpolazione, come è un profilo ICC nella direzione A2B, non devono avere l'unico obiettivo di minimizzare l'errore medio (di solito l'errore quadratico medio), ma cercare di interpretare la realtà fisica che descrivono (immagina un processo che sia "fisicamente" lineare con punti sperimentali non lineari: chiaro che vanno interpretati).

Però non concordo assolutamente che un modello matematico non debba avere un'approssimazione migliore dell'errore max dello strumento, visto che di questo tu parli e cioè dE=1. E perchè mai accontentarci dell'errore max dello strumento che è dE=1, ma non sappiamo su quale patch, e neanche se c'è una patch che avrà 1 e neanche se il mio strumento ha 1, visto che "1" racchiude in sè tutti i "worst cases" cioè il peggior strumento prodotto, sulla peggior carta, con la peggior patch e sicuramente col peggiore operatore?
In linea di massima direi che il livello di utilità pratica della precisione di un modello sia dato dalla precisione massima dello strumento e cioè dal suo errore minimo e non dal suo errore massimo per il semplice fatto che non sappiamo dove e se avvengono tali errori e quindi dobbiamo lavorare per il "best case" non il "worst case". Secondo me questa è una considerazione molto importante. Se so che la accuracy su un numero significativo di colori diversi non sarà mai <1 allora dico va bene, ma ciò non è chiaramente il nostro caso.

Inoltre la ripetibilità viene aiutata moltissimo dalle patch ripetute e da quelle costruite in intorni piccoli dove il modello può testare l'affidabilità della patch ed eventualmente scartarla.
Un "ragno sperimentale" costruito a regola d'arte può alzare incredibilmente la precisione del modello ben aldilà dell'errore max dello strumento usato. Nel nostro caso il "ragno sperimentale" è il target.

La variabilità della carta non c'entra con quello di cui parliamo, essendo una variabile che non può entrare nel modello, se cambia la carta...cambia la carta... e cambia il profilo! Quando cambio lotto, stampo il mio riferimento, lo misuro e se è "fuori" rifaccio il profilo.

Per finire due considerazioni pratiche:
1. la mia esperienza pratica è che un dE medio di 1 con punte di 3 per il mio lavoro è insufficiente, non dal punto di vista strumentale, ma proprio da quello visivo, per esempio sul BN tali deviazioni producono stampe con evidenti dominanti sparse qua e là al variare di L.

2. il dE medio che ottengo varia molto col livello della stampante usata, dallo 0,1-0.2 della IPFx300 allo 0,5 di una HP pro B9180 allo 0,7-0,8 della piccole A4 a parità di strumento e di carta. Questo riflette la maggiore precisione complessiva di alcune stampanti e il fatto fondamentale che il nostro "sistema" è in grado di discernerle. Se il modelling di PM5 fosse una cieca caccia al numero tutte le stampanti verrebbero descritte da PM5 con la stessa precisione, non ti pare?

Ciao e grazie ancora per i tuoi contributi.

Rio de Janeiro-Venezia
VitOne Posted - 22/11/2010 : 17:16:59
Ciao Michele, grazie per la preziosa risposta.

Per la dimensione delle patch non mi pare di aver scritto altro che il ColorMunki può leggere patch anche piccole, che l'eye one ne legga di ancora più piccole non è in discussione.

Una domanda mi viene spontanea nel leggere le specifiche dell'EyeOne, spero tu possa rispondermi, e dalla risposta potrebbe dipendere l'acquisto dell'EyeOne.

Concordanza interstrumentale: 0.4 DE*94 media, 1.0 DE*94 massimo (1.0 deltaE 94, non 2000)
Non capisco: ha veramente senso parlare di deltaE così piccoli come quelli da te riportati? Non siamo fuori dalle specifiche dello strumento?

Quello che ho letto sui forum internazionali è che, per limiti strumentali degli spettrofotometri che abbiamo mensionato, è inutile "accanirsi" sotto i valori di deltaE 2000 che ho già indicato (ovvero 1 di media e 3 di massimo) dato che ci si scontra con le tolleranze dello strumento. Non escludo di aver capito male, per cui attendo un tuo parere.

I profili che ho creato con 1500 patch ed il ColorMunki, confrontati con il file che li ha generati, mi danno circa un errore medio in termini di deltaE sotto 0.6. Quello che mi è stato fatto notare in varie sedi è che la ricerca di un'ulteriore perfezione va a cozzare con i limiti non solo dello spettrofotometro ma anche della stampante, della carta, delle condizioni di illuminazione, del monitor e così via.

Fondamentalmente viene detto (per esempio sui testi dedicati alla gestione del colore che ho letto) che, ancora, sotto 1 di media è "inutile andare" come errore su un profilo, tanto il monitor ha un deltaE più alto da una parte all'altra dello schermo, l'inchisotro e la carta non sono mai idendici al lotto precedente, e così via. Cioè: si deve fare di tutto per ridurre al minimo l'errore, perché ogni errore nella catena amplifica gli altri, però pretendere di scendere sotto un certo valore è inutile.
Michele Volpicella Posted - 22/11/2010 : 16:49:58
Citazione:
Postato da VitOne

Per la dimensione delle patch c'è chi è riuscito a leggere quelle del i1Pro con il ColorMunki (si trova anche scritto nella documentazione ufficiale di Argyll relativa al CM: http://www.argyllcms.com/doc/instruments.html#ColorMunki).

...

in ogni caso il DeltaE 2000 dei profili da circa 1500 patch che ho realizzato con il ColorMunki, andando ad esprimere l'errore massimo e medio del profilo rispetto ai target di partenza, è sostanzialmente allo stesso livello dell'EyeOne Pro (sotto 3 il massimo e sotto 1 la media).




1. Dimensione delle patch. la questione è che l'EyE-One ha una specifica di circa 1cm min, in realtà io ci leggo le patch dell'iO e arrivo a patch di 4x5mm! cioè o si confrontano le specifiche di entrambi gli strumenti oppure si confrontano le reali capacità, ma non si possono confrontare le reali capacità del Munky con le specifiche dell'Eye-One

2. io mi trovo nella necessità di realizzare profili quotidianamente e non ritengo che dE medi di 1 con dE max di 3, ottenuti da 1500 patch siano particolarmente buoni, anzi ...
A titolo di esempio riporto qui il test di un profilo fatto con Eye-One Pro+PM5 sulla IPF6300 e carta Canson Matte Etching. Nota bene, il profilo è stato fatto senza i metodi di ottimizzazione via iterativa per PM5, sui quali sto preparando un articoletto che vedrete presto...

dE Report

Number of Samples: 1728

Delta-E Formula dE2000

Overall - (1728 colors)
--------------------------------------------------
Average dE: 0,12
Max dE: 0,62
Min dE: 0,01
StdDev dE: 0,09

Best 90% - (1554 colors)
--------------------------------------------------
Average dE: 0,10
Max dE: 0,26
Min dE: 0,01
StdDev dE: 0,06

Worst 10% - (174 colors)
--------------------------------------------------
Average dE: 0,34
Max dE: 0,62
Min dE: 0,26
StdDev dE: 0,08




Rio de Janeiro-Venezia
VitOne Posted - 22/11/2010 : 12:26:02
Per la dimensione delle patch c'è chi è riuscito a leggere quelle del i1Pro con il ColorMunki (si trova anche scritto nella documentazione ufficiale di Argyll relativa al CM: http://www.argyllcms.com/doc/instruments.html#ColorMunki).

Personalmente il mio scopo è quello di creare un profilo che abbia una qualità maggiore e per questo ho scelto di usare (prima di tutto per provare) il ColorMunki con Argyll. I risultati pratici sono stati ottimi: i profili che ho creato sono qualitativamente superiori a quelli che creavo con il ColorMunki e su carta ho notato delle differenze, piccole ma importanti, soprattutto dove i profili del CM mi facevano penare.

Ora andado a leggere i parareri di varie persone e confrontando i profili con software come ColorThink (quindi a livello di curve e di gamut) emerge che il ColorMunki è sostanzialmente allo stesso livello qualitativo dell'Eye-One Pro, parlando di profili generati con un numero sufficiente di patch (più di 1000). Personalmente prima di dare conclusioni affrettate vorrei provare con un profilo realizzato da me; in ogni caso il DeltaE 2000 dei profili da circa 1500 patch che ho realizzato con il ColorMunki, andando ad esprimere l'errore massimo e medio del profilo rispetto ai target di partenza, è sostanzialmente allo stesso livello dell'EyeOne Pro (sotto 3 il massimo e sotto 1 la media).

I limiti del ColorMunki a questo punto restano collegati all'uso che si deve fare dello strumento. Il discorso della fonte luminosa che taglia gli UV è uno dei punti da prendere in esame (ho notato che anche carte che non dovrebbero avere OBA li hanno, basta provare con una lampada a luce nera sul foglio, si trovano varie informazioni in merito cercando su internet). Altri limiti sono rappresentati dal fatto che lo strumento non può essere ricertificato (ho chiesto direttamente ad X-Rite) e non è pensato per un uso intensivo (è più fragile).

Personalmente il mio momentaneo parere (fino alla prova di un eye one) è questo: qualitativamente non ci sono differenze per quello che devo fare io (escludendo il discorso sbiancanti ottici, da verificare quanto possano influire); "operativamente" ci sono differenze in termini di sicurezza nella velocità di lettura, possibilità di ricalibrare, solidità del prodotto, software in dotazione, tipo di supporto (soprattutto per la possibilità di ricertificare lo strumento).
darkbasic Posted - 21/11/2010 : 23:59:03
No che non è grado, basta guardare la documentazione di argyll per rendersi conto che l'i1 è in grado di leggere patch più piccole, ma basta stampare un foglio in più o ci si accontenta di un profilo con meno patches. A questo punto perché non prendere direttamente anche un braccio robotizzato?
E' chiaro che se si valuta l'acquisto del colormunki si è disposti a scendere a compromessi, si valuta il rapporto qualità prezzo in base alle proprie esigenze.

Darkbasic
Michele Volpicella Posted - 21/11/2010 : 16:23:23
Il Munky è in grado di leggere patch piccole come l'Eye-One Pro, con quest'ultimo leggo le 1728 patch di Bill Atkinson su un foglio A3+, si può fare lo stesso col Munky? sono patch grandi circa 5x7 mm. Le leggo tutte in pochi minuti e volendo posso accoppiarvi il sistema iO per la lettura automatizzata.
Inoltre la compatibilità del sw non è un argomento secondario visto che il Munky non è supportato da PM5 nè da Monaco che sono gli standard di riferimento nella profilazione. Argyll è un'alternativa che può non andar bene a tutti.
Per l'uso limitato a carte Fine-Art e quindi non industriale, X-Rite raccomanda la versione non-UV

Rio de Janeiro-Venezia
darkbasic Posted - 21/11/2010 : 15:32:54
Visto che il mio precedente messaggio poteva facilmente essere fraintenso mi spiego meglio. Come ha detto Fabio le specifiche del colormunki non sono note e senza strumentazione da laboratorio è veramente dura valutare le differenze. Quello che so è che a livello hardware il munki e l'i1 sono molto simili, con la differenza che il colormunki ha un firmware riscritto da zero e illuminazione a led (quindi UV-CUT).
Vista la differenza di prezzo è logico aspettarsi qualcosa di simile a quanto avviene con gli Spectraview della NEC che sono identici alla versione più economica ma con pannelli selezionati, certificazione e un miglior supporto software.

Il miglior supporto software è diventata una cosa secondaria ora che argyll supporta il colormunki, la certificazione e una migliore accuratezza di cui non si sa nulla in rapporto al colormunki sono soggettivi. Se si ha bisogno di prestazioni certificate il colormunki non andrebbe nemmeno preso in considerazione, se si vuole uno strumento che non sia uv-cut idem (e se non ho capito male tu stai cercando entrambe queste cose giusto?). In caso contrario bisogna valutare se vale la pena spendere dalle 3 alle 5 volte in più, di test comparativi sfortunatamente ne ho visti pochi.

Darkbasic
fabio maione Posted - 20/11/2010 : 09:56:28
Con la cifra necessaria all'acquisto di EyeOne Basic (ha il software idoneo solo a profilare il monitor, ma lo strumento può essere usato con Argyll per profilare le stampanti) compri quasi 3 colormunki; dubito molto che l'unica differenza sia la lentezza nella risposta (come ebbe modo di sottolineare tempo fa anche il bolzanino guru della gestione colore che onora con la sua pur saltuaria presenza questo Forum).


EyeOne (che si può aquistare anche in versione UV-Cut) ha specifiche note rese pubbliche da X-Rite (a differenza di ColorMunki):
Analizzatore spettrale: Reticolo a diffrazione olografica con matrice di fotodiodi 128 pixel
Risoluzione ottica: 10 nm
Intervallo di campionamento: 3,5 nm
Dati spettrali: Intervallo: 380 ... 730 nm in passi di 10 nm
Apertura di Misurazione: diametro 4,5 nm
Sorgente di luce: lampada al tungsteno con gas inerte (tipo A)
Filtri fisici: senza (NoFilter) o con (UVcut) filtro di UV (filtri non scambiabili)
Concordanza interstrumentale: 0.4 DE*94 media, 1.0 DE*94 massimo (deviazione dal standard di fabbricazione X-Rite a 23 °C per la modalità misurazione singola su 12 ceramiche BCRA (D50, 2°)
Ripetibilità a breve termine: <= 0.1 DE*94 (D50, 2°), rispetto al valore medio CIELab di 10 misurazioni ogni 3 secondi su bianco
Formato dati: radianza spettrale (mW/nm/m2/sr); luminanza Y (cd/m2)
Portata di misurazione: 0.2 ... 300 cd/m2
Ripetibilità a breve termine: x,y: +/- 0.002 tipico (CRT 5000 K, 80 cd/m2)
Tipo: testina di misurazione dell'illuminazione diffusa corretta dal coseno
Diametro: 6,0 mm
Formato dati: irradianza spettrale (mw/nm/m2); luminanza Y (lux)
Alimentazione elettrica: dispositivo alimentato da USB. Non ha bisogno di caricabatterie o batterie supplementari. Dispositivo ad alta potenza USB 1.1.

Possiedo sia ColorMunki che Datacolor e non mi sento di dire che uno sia un giocattolo e l'altro sia al pari di EyeOne (l'argomento è già stato discusso su questo forum).
Ho usato anche EyeOne (di Benedetto) con PM.
Secondo me, si può arrivare a fare ottimi profili con tutti e tre gli strumenti (verifico strumentalmente con Profile Editor e con ColorThink e, empiricamente, mediante 2 foto campione che uso da anni); quel che cambia è il percorso da fare per arrivare a buoni risultati (Datacolor, per il fatto di avere un software molto aperto alle regolazioni, richiede un'estrema attenzione e quasi sempre delle correzioni; ColorMunki usa poche tacche ed esige quasi sempre il perfezionamento del primo profilo (caricando almeno due immagini di cui una in scala di grigi); EyeOne (+ Pm o Monaco) va immediatamentente dritto allo scopo e rappresenta una scelta sicura per precisione ed affidabilità).
Fabio
darkbasic Posted - 19/11/2010 : 18:42:33
Essendo UV-cut l'intervallo è più piccolo per forza di cose ;)
Per il resto è qualitativamente pari all'i1-Pro, le differenze sono minime. Valuta tu se ti serve o meno uno strumento in grado di leggere gli ultravioletti, la mia esperienza in merito non è sufficiente per dirti se il gioco vale la candela.

Darkbasic
VitOne Posted - 13/11/2010 : 01:37:18
Grazie Niccolò. A livello qualitativo ci sono delle differenze? Sul ColorMunki si trova poco, dovrebbe leggere un'intervallo più piccolo di lunghezze d'onda, che a livello qualitativo dovrebbe cambiare. Oltre a questo sai altro?
darkbasic Posted - 12/11/2010 : 02:08:46
Se devi prendere lo spyder tieniti stretto il colormunki che è molto meglio. E' a tutti gli effetti un i1Pro, ma uv cut e più lento.

Darkbasic

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