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I N I Z I O    T O P I C
Speak to me Posted - 23/08/2010 : 18:27:54
Ciao a tutti "belli e brutti" allora arrivo immediatamente al dunque...
Siccome sono assai interessato al futuro utilizzo degli ink PA mi piacerebbe ovviamente tirarmi giù da me i profili per le varie carte quindi ovviamente mi tocca aquistare uno strumento adatto alla bisogna.
Avrei messo gli occhi sul Datacolor Spyder3PRINT SR xchè a un prezzo interessante ,secondo voi investire questi denari au un prodotto del genere a senso?
Oppure voi mi consigliate altro... Tenendo presente che dovrei già partire con la calibrazione di un Imac da 24.
Certo mi rendo benissimo conto del fatto che per forza di cose non può essere accurato come quelli che utilizzano i super\pro ... ovviamente.
Ringrazio anticipatamente tutti coloro abbiano voglia di dedicare un po' di tempo a rispondermi.
Cordialità Luciano
16   U L T I M E    R I S P O S T E    (Le più recenti in alto)
glacort Posted - 04/09/2010 : 23:30:59
Per "Speak to me":

Il problema è la differenza fra la luminosità del monitor (che può essere molto alta, anche se profilato) e l'illuminazione con cui si guardano le stampe.

Ho trovato finalmente cosa scrive Eric Chan sull'argomento:

If you have a LCD display, I recommend setting your display calibration options to Gamma 2.2, "native white point" for the color temperature, and 100 cd/m2 for the target luminance. This last point is very important: new LCDs are capable of emitting a lot of light (and often are extremely bright out of the box). If you edit images on a super-bright display, your print will appear too dark by comparison. Even if your calibration software recommends setting the target luminance to a higher value (e.g., 120 cd/m2), I still suggest using a lower value such as 100 cd/m2.

E ti assicuro: 100 cd/m2 è una luminosità molto bassa, almeno per i miei gusti.

I profili, compresi quelli fatti col Munki, assicurano la corrispondenza dei colori e dei toni. La curva di brightness che uso prima di lanciare una stampa, qualsiasi sia il profilo, è molto leggera (su Photoshop porto il punto centrale della curva RGB da 128 a 130/132).

GLC
csette Posted - 31/08/2010 : 21:50:47
Ciao a tutti,

volevo riportare anche la mia esperienza.
Ho iniziato con il Datacolor Spyder 3 Print, preso in UK a prezzo interessante. Dopo alcuni test del software e studio dell'attrezzo acquistato ho fatto alcuni profili per carte prese da Alberto. Subito ero felicissimo per i risultati ottenuti, dopo qualche mese di utilizzo scopro Argyll e le sue infinite potenzialità.....e già qui ho iniziato a deprimermi quando ho scoperto che il Datacolor non era supportato e dopo una mail all'autore scopro che mai lo sarà. Mi metto il cuore in pace, dopo qualche tempo aggiorno Mac OSX a Snow Leopard ed iniziano i casini, tutto quello che profilavo produceva stampe orribili....inizia la mia sequela di mail con il caro David Miller (che è colui che sviluppa il software a corredo e non il titolare), siccome di software me ne intendo abbastanza visto che si tratta della mia professione lo aiuto a trovare il bugs assistendolo nella realizzazione di una versione custom del software a corredo...insomma faccio da debugger. Niente da dire per l'assistenza, anzi tanto di cappello, rispondeva a tutte le ore ed in modo sempre disponibile e cordiale. Purtroppo il problema nonostante l'impegno di entrambi non è mai stato risolto.........su suggerimento di Michele Volpicella (che non finirò mai di ringraziare per la dritta e disponibilità) ho preso l'occasione al volo per prendere un Eye One Pro da usare con Argyll, è stata una manna! Le potenzialità di questi due strumenti usati assieme sono veramente enormi, ho iniziato a sperimentare, a profilare e mi si è aperto un mondo che con il Datacolor era "sepolto" dietro ad una interfaccia user friendly, che secondo me è appunto l'unico vantaggio del Datacolor, per il resto come obiettivo finale (precisione della misurazione, velocità di lettura e profilo finale) X-Rite/Argyll sono 3 spanne sopra.

Carlo
Gianluke Posted - 31/08/2010 : 21:15:26
da un amico che è rivenditore Epson e ne ha uno con lo scatolo rotto e me lo svende...tu che prezzo minimo hai trovato?
Io non so quanto abbia voglia di farmi i profili di stampa però certo se ti vuoi far profilare 3-4 carte già hai recuperato la spesa


Ciao
Gianluca

Mamiya 7 II - 43-80-150mm / Nikon Coolscan LS-9000ED / HP Photosmart B9180 / Epson Stylus Photo R1800
Speak to me Posted - 31/08/2010 : 18:23:11
Ciao Gianluke la risposta e si altre al monitor fa anche la stampante...
Sorry se non sono indiscreto dove lo becchi a 300? perdona l'impertinenza.
Cordialità Luciano
Gianluke Posted - 31/08/2010 : 16:44:10
Scusate in due parole cosa farebbe il Colormunki rispetto all'Eye One colorimetro? I profili stampante?

Ho la possibilità di prenderlo nuovo a 300 euro...e se ne vale la pena ne vorrei approfittare visto che mi pare costi sui 500.

Ciao
Gianluca

Mamiya 7 II - 43-80-150mm / Nikon Coolscan LS-9000ED / HP Photosmart B9180 / Epson Stylus Photo R1800
Speak to me Posted - 30/08/2010 : 22:22:25
Ciao scusa glacort tu stai dicendo se ho capito bene che ...profilato il monitor e tuttecose ottenuti i profili che ti interessano le stampe ti vengono mediamente più scure sia che tu abbia usato il tuo profilo che quello fatto dal produttore della carta e che quindi e meglio comunque crearsi una curva ad Oc! prima di andare in stampa.
Questo ti succede sia col colore che col b&w? Immagino di si ha questo punto...
Allora ti domando e vi domando :
Ok ci sto......... attrezzo per profilare il monitor , ma quello per profilare la stampante che senso ha se poi non ho comunque una rispondenza che posso ritenere attendibile almeno al 90%? Ok sto volutamente estremizzando il concetto "per capirci " insomma.
Se mi dici che la curva che crei ed applichi prima di andare in stampa e comunque minima la posso considerare ragionevole altrimenti... tanto vale profilare il solo monitor e poi profili canned e okkiometro strumento cmq indispensabile
Ciao e cordialità Luciano
AlbertoM Posted - 30/08/2010 : 22:03:24


AlbertoM
fabio maione Posted - 30/08/2010 : 21:55:07
Grazie Alberto per le interessanti precisazioni.
Vuol dire che attenderò con ansia che l'Olivotto pubblichi il suo articolo su Argyll (ovviamente citandoti).

Fabio

AlbertoM Posted - 30/08/2010 : 21:10:00
Ciao Fabio,

alcune note

Argyll supporta il colormunki, quindi puoi fare tutto quello che ho detto anche con il colormunki create, design, o photo (con Argyll non fa nessuna differenza)
Rimane il fatto che Argyll è un po' ostico

Secondo me l'unica differenza tra il colormunki e l'eye one pro a livello hardware, come dice Graem Gill, è solo la sorgente luminosa, che è ad incandescenza per l'eye one pro ed è a led per il colormunki

In più, il software a corredo è volutamente castrato: paghi meno-->hai meno, quello che diceva Mauro

Un'altra cosa. Nel confronto tra 2 profili non ti fermare alla valutazione dei gamut; la "buccia esterna" del gamut è la cosa che conta meno quando valuti 2 profili della stessa periferica.
Conta molto di più quello che c'è dentro.
Tu stesso dici che la soft proof è molto distante dalla stampa vera e propria, e questo è sintomo di profilo scarsino....

Per quanto riguarda il profilo del monitor, il fatto che la validazione del profilo che esce dal colorimetro sia migliore, probabilmente è indice del fatto che il colormunki scaldando va ad introdurre un errore sulle misure
Però stai attento, perchè se il tuo colorimetro non è calibrato per il tuo monitor ma per sRGB (come credo), allora il profilo che tu reputi buono in realtà è sballato
In pratica, quando crei il profilo hai un errore dovuto alla misurazione sballata del colorimetro, quando fai la validazione replichi lo stesso errore e ti esce una validazione eccellente

Una nota per glacort
Quello che dici sull'intensità luminosa della sorgente dello spettrofotometro non ha senso
Con lo spettrofotometro misuri una riflettanza relativa
Per esempio: spari 1W di potenza e ne misuri 0,8, in uscita avrai 0,8
spari 100W di potenza e ne misuri 80, in uscita avrai sempre 0,8

Ciao

Vacanze finite

AlbertoM
glacort Posted - 30/08/2010 : 17:41:43
Non so molto nè di queste cose nè di tante altre, ma scatto diverse centinaio di foto alla settimana e ne stampo qualche decina (Epson P50 e Pro 3800), diciamo che sono un decente utilizzatore finale (non mi ricordo quando ho sentita questa definizione l'ultima volta ... non era un complimento).

Uso il Munki da due anni, ho calibrato molti monitors e tante ma tante carte. Per i monitor tutto OK anche se il risultato è un po' scuro. Anche i profili fatti col Munki producono stampe scure. Questo è stato già notato in altri post su PA, anche con altri profili, perfino coi profili di Alberto. Preciso che per controllare le stampe uso due Grafilite appaiate e che non ho problemi di vista.

Ho confrontato l'output dei miei profili "Munki" per la 3800 con quelli scaricati da varie parti e dai siti dei produttori di carte: in particolare Ilford per la Fibre Silk, e Harman per la Gloss Fb Al. I miei col Munki sono forse (forse e non sempre) un pelo migliori nella distinzione dei toni, ma la densità di stampa e il tono generale è lo stesso.

Ho letto qualcosa anche di Eric Chan sull'argomento, ora non trovo più il link, ma in sostanza Chan suggerisce di non modificare la luminosità del monitor dopo la profilazione e di tenerla bassa proprio per non uscire da PS con files che diano foto scure coi profili. Io credo che Chan abbia ragione solo in parte, penso che l'illuminazione sparata sul target dai vari strumenti, compreso il Munki, sia parecchio più alta di quella che io e la maggioranza di noi usiamo per guardare le foto. Ho letto che Alberto ha modificato di recente qualcosa col Barbieri proprio per evitare stampe scure dai suoi profili.

Perciò: il Munki va bene e, se le stampe vi vengono scurette, schiaritele un pelo prima di mandarle in stampa.

Quanto sopra salvo che qualcuno non abbia suggerimenti migliori.


GLC
fabio maione Posted - 30/08/2010 : 16:26:37
Caro Alberto,

tutto quel che dici è condivisibile ed infatti avevo subito fatto cenno al fatto che il tuo giudizio sulla maggiore "serietà" di ColorMunki era riconducibile alla sua caratteristica di essere uno spettrofotometro.
Tuttavia dal punto di vista pratico ed empirico, confrontando i risultati fornitimi dai due strumenti, ho sottolineato che questa caratteristica del Corlormunki non si traduce in realtà in un vantaggio concreto (almeno questa è la mia esperienza).

Tutto quel che scrivi, se guardi bene, non è applicabile al ColorMunki, ma solo ad EyeOne (ed affini)in quanto non si può impiegare questo spettrofotometro con un software adeguato (come ad es. PM5).
Ed infatti, nella pratica, i profili ICC di stampa forniti dai due strumenti in discussione (e ne ho fatti parecchi)sono risultati sempre pressoché equivalenti per volume e per estensione del gamut(li verifico con apposito software).

Non dubito, peraltro, che gran parte degli inconvenienti riscontrati dagli utenti del Datacolor siano riconducibili al suo software che, in effetti, richiede sempre una attenta taratura da fare caso per caso mediante prove di stampa (come ho già spiegato). Per questa ragione agli amici che vogliono un risultato "facile" e veloce, senza necessità di smanettare con cursori ecc., consiglio sempre ColorMunki.

Quanto al giudizio sulla profilazione del mio monitor (il Nec da 26 pollici che mi hai venduto tu stesso) io uso il software proprietario
che lavora sulla LUT della periferica e che consente l'utilizzo sia di Spyder 3 che di ColorMUnki (come da aggiornamento). I risultati del primo strumento finora sono stati migliori, come confermato dalla verifica del profilo consentita dal software.

In realtà, sono convinto che sia vero quanto ha già scritto in questo forum il Boscarol, e cioè che il Colormunki è sì uno spettrofotometro, ma non vanta la medesima precisione di EyeOne.
Di qui i miei dubbi sulla maggior "serietà" del ColorMunki rispetto ai due strumenti del kit Datacolor (che consente anch'esso, comunque, la taratura dei proiettori).

Ciao e bentornato

Fabio
AlbertoM Posted - 30/08/2010 : 14:29:20
Ciao Fabio,

il fatto che uno sia uno spettrofotometro e l'altro uno spettrocolorimetro non è cosa da poco

A parte la difficoltà costruttiva di uno spettrofotometro che ne giustifica di più la spesa, ci sono dei reali vantaggi

Per esempio con uno spettrofotometro puoi fare delle previsioni di metamerismo, misurando direttamente le fonti luminose che ti interessano

Puoi fare profili ICC utilizzando le misure delle sorgenti luminose, sia per profili di stampa, che per profili di fotocamere digitali

Se hai come sorgente luminosa dei LED, che stanno diventando sempre più presenti nella mondo della fotografia, puoi buttare via il tuo spettrocolorimetro
Guarda la brochure dei Light Panel PRO in basso a destra

Quando i vari convertitori raw si evolveranno e accetteranno direttamente le misure spettrali della luce incidente sulla scena, la gestione del colore per le fotocamere digitali sarà molto più semplice, e non serviranno più i vari target da mettere davanti al soggetto

Uno spettrofotometro lo puoi utilizzare tranquillamente per fare profili di monitor wide-gamut
Un colorimetro ti darà delle misure molto falsate se non è calibrato sui primari di quel monitor

E infine il software abbinato al datacolor: io non l'ho mai utilizzato, ma ho esperienze di miei clienti che lo utilizzavano e che mi hanno fattto fare un profilo con il Barbieri: hanno trovato differenze abissali tra i due profili

Per questo credo che per il B/N non ci siano grosse differenze ma per il colore sì....

E poi il colormunki consente di fare profili anche per proiettori digitali: magari non ti può interessare direttamente, ma quando c'è un proiettore digitale da calibrare non si trova mai uno col colormunki....

Quindi, visto che la differenza di prezzo è modesta, io non ci penserei nemmeno un secondo...

Ciao


AlbertoM
andre_ Posted - 27/08/2010 : 11:37:42
Ho esperienza solo col Munki, ed é senz'altro positiva.
Ma, appunto, non mi é possibile alcun confronto.

Vorrei solo segnalare che l'ultima versione di Argyll supporta il Munki tra gli strumenti.

Anch'io, per il onitor, mi affido ad uno strumento diverso, ma la mia esigenza é dovuta alla necessitá di usare il software LaCie, che mi permette di programmare la LUT del monitor (cosa che Argyll non fa, purtroppo).
a_


www.andre-photo.org
Michele Volpicella Posted - 27/08/2010 : 10:55:00
Anch'io vorrei riportare la mia esperienza.
Io ho avuto lo SpyderPrint per un certo periodo di tempo. L'ho studiato a fondo e usato su carte e stampanti diverse, ma non ne sono rimasto soddisfatto. I profili erano approssimati e il software per quanto sia user-friendly non consente una corretta differenziazione tra i vari intenti. Basta pensare che la stessa Datacolor raccomanda l'intento saturazione per i suoi profili...è vero che con lo Spyderprint è l'unico che funziona discretamente, ma non dovrebbe essere così. Ho anche avuto una lunga corrispondenza con il titolare della Datacolor, David Miller (se ricordo bene il suo nome) per risolvere le mie difficoltà, ma senza successo nonostante la sua buona volontà.
Senza contare che non si può usare coi software professionali come PM5, Monaco e credo neppure Argyll.
Alla fine l'ho venduto e mi sono preso l'Eye-One Pro, una spesa non indifferente ma che mi ha "cambiato la vita". E' difficile spiegare la differenza, ma è come passare da una Fiat 127 a una moderna Audi. La sensazione è quella. Tutto funziona, i vari intenti danno quello che devono dare, si conosce l'errore medio del profilo, si possono fare profili a 16bit e naturalmente si possono fare profili per qualsiasi illuminante.

Ora ...il Munky...non l'ho avuto, ma sulla base di quello che ho letto, è uno strumento con grandi potenzialità tenuto a freno da un sw non eccelso. Per cui credo che anch'esso non dia le risposte che cerchi, purtroppo non ci sono soluzioni semplici.
Le uniche soluzioni sono, o comprare l'Eye-One pro "nudo" e usarlo con Argyll oppure attendere che il Munky venga "unlocked" e che si possa usare coi sw professionali della Gretag/X-Rite. Forse ci saranno novità in autunno, ma per ora consiglierei di sicuro la prima soluzione e cioè L'Eye-One Pro con Argyll.

Oppure... concentrarsi su poche carte e farsi fare i profili da Alberto. Onestamente, se non fosse per il divertimento personale che uno può trarre dal farsi i profili in casa e se potessi tornare indietro, farei così.



Rio de Janeiro-Venezia
fabio maione Posted - 26/08/2010 : 22:28:28
Non so sulla base di che si possa dire che Colormunki è uno strumento "più serio" rispetto a SpyderPrint, almeno nel campo del colore.
Forse perché è uno spettrofotometro e non uno spettrocolorimentro?

Non so, però, se questa differenza abbia una sua valenza pratica.
Io posso dire di possedere entrambi gli strumenti (e prima dello SpyderPrint ho avuto anche il precedente PrintFix) e che non sono per nulla convinto, empiricamente, della superiorità del ColorMunki, anche se mi consta che molti utenti hanno evidenziato una certa imprecisione del Datacolor e la frequente necessità di correggere il profilo con i molteplici strumenti che offre il suo specifico software.
Posso dire anzitutto che entrambi gli strumenti vanno usati con attenzione con le carte che usano OBA. Infatti sono ciechi all'UV (ma molti acquistano il ben più costoso EyeOne nella versione Cut, cieca agli UV, proprio per evitare di affidarsi alla presumibile imprecisione del software di profilazione nel correggere le letture quando da esse si deduce la presenza degli azzurranti).

Detto questo, vorrei spezzare una lancia per il software di Datacolor, enormemente più aperto alle scelte dell'utente rispetto al ColorMunki, sin dal primo approccio (quando fornisce gli strumenti per verificare la piena funzionalità della stampante o per effettuare scelte consapevoli nella fase di calibrazione della stampante, quali l'individuazione del supporto più adatto o della migliore risoluzione per la carta che si sta usando). Ma anche nelle fasi successive l'utente conserva sempre la possibilità di personalizzare il profilo e di adattarlo alle sue esigenze, creandone anche a distanza di tempo differenti versioni.

Quanto alle misure concrete, a parte i bianchi (Colomunki taglia di più gli UV), non vi è una differenza rilevante tra i due strumenti; i valori "L" sono quasi sempre pressoché identici, mentre quelli "A" e "B" sono quasi sempre molto simili. Insomma, la superiorità dello spettrofotometro non mi sembra così evidente come si dice, almeno in questo caso specifico.

A mio avviso il tallone d'Achille del software Datacolor sta nella softproof che è alquanto diversa da quella che con lo stesso profilo offre Photoshop (non chiedetemi perché) e spesso e volentieri induce a delle correzioni che poi si rivelano perniciose. Non è consigliabile, a mio avviso, operare le modifiche sulla base di essa, ma è molto meglio verificare le proprie personalizzazioni stampando, cosa che il software offre praticamente in ogni fase operativa,i targets messi a disposizione e regolare i vari cursori di conseguenza.

Infine, ma non ultima per importanza (almeno per chi come me stampa molto in BW), SpyderPrint interagisce con Quadtone Rip, mentre con ColorMunki tocca tribolare ben di più.
Ciao a tutti, Fabio
PS: Quanto alla lettura del monitor invece non ho dubbi: lo Spyder 3 che è venduto unitamente allo SpyderPrint nel kit con valigetta è decisamente superiore a ColorMunki.
AlbertoM Posted - 25/08/2010 : 20:00:41
Ciao,

io in genere consiglio un Colormunki, come minima attrezzatura per fare tutto

Non so quale sia la differenza di prezzo tra i due, però il Colormunki è uno strumento più serio

Se è solo per fare curve/profili con QTR, allora va bene anche il datacolor, però se vai a fare qualcosa sul colore, è meglio il Colormunki

Ciao


AlbertoM

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