I N I Z I O T O P I C |
warburg |
Posted - 29/01/2010 : 11:21:01 Certe volte capita di tornare in "camera chiara" e davanti al monitor dire: dove #%*! sono i miei colori? Mi riferisco naturalmente a me stesso, non ad un professionista con magari vent'anni di esperienza! In sostanza, quando sono davanti alla scena da riprendere mi capita di ammirare una tonalità, una sfumatura, oppure anche una tinta piatta, e guardando dentro il mirino dire guarda com'è bella, ma, soprattutto, sul monitorino della macchina, vedi un pò come l'ha ripresa bene questo cavolo di fotocamera :-) Poi ti metti all'opera per sviluppare il file e spesso la memoria non ti aiuta a ritrovare quelle "sensazioni" coloristiche vissute al momento dello scatto: il monitor, e le regolazioni del bianco e dell'esposizione, ti presentano un'altra roba. Magari non lontanissima, però... Ora, è noto che: - si deve scattare con la tabella Gretag ora X-rite etc etc, e ce l'ho; - si deve scattare bilanciando il bianco sull'aggeggio Lastolite, e ce l'ho; - esistono i colorimetri, costicchiano, ma un professionista deve averli, e va male perchè non ce l'ho; - bisogna scattare con lenti buone, e qui almeno in ambito Nikon sono a posto; - bisogna esporre bene, e qui non me la cavo malaccio, anche se su pellicola avrei sprecato moltissimo materiale sensibile;
Noto tutto questo o quasi, il mio sogno un pò bambinesco sarebbe quello di avere uno strumento che, in quella e in quella sola scena determinata, a quell'ora, in quelle condizioni di luce, mi dice la temperatura colore non generale di tutta la scena, ma proprio di quella superficie viola, di quel tessuto azzurro cenere, di quel legno ebano lucido, e così via... Così, in camera chiara, forse lo ritrovo!
Sarebbe inutile?
Baggianate?
ciao Cristiano 030770.zenfolio.com |
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Maestrale |
Posted - 05/02/2010 : 10:24:44 Citazione: Postato da danipen
Sul tema "voglio il colore misurato sulla scena" consiglio a tutti gli ottimi video tutorial di Alessandro Bernardi pubblicati su vimeo che non affrontano le strategie di ripresa, ma quelle di fotoritocco sessione 1 http://www.vimeo.com/7885119 sessione 2 http://www.vimeo.com/8134403 sessione 3 http://www.vimeo.com/8134470
davvero notevoli per chiarezza e completezza!!!
Spettacolo Daniele, grazie per la segnalazione. Anch'io voglio l'astronave fucsia!!
Claudio
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warburg |
Posted - 04/02/2010 : 22:29:38 Molte grazie Daniele, me li guardo con attenzione. Per Andre: non c'è problema! Volevo solo dire che oltre alla mia professione sto inziando a svolgere anche lavori di fotografia su incarico. Quindi ambizioni professionali, ma ancora non una effettiva attività professionale con tutti i crismi della defeinizione.
ciao Cristiano 030770.zenfolio.com |
danipen |
Posted - 03/02/2010 : 18:43:38 Sul tema "voglio il colore misurato sulla scena" consiglio a tutti gli ottimi video tutorial di Alessandro Bernardi pubblicati su vimeo che non affrontano le strategie di ripresa, ma quelle di fotoritocco sessione 1 http://www.vimeo.com/7885119 sessione 2 http://www.vimeo.com/8134403 sessione 3 http://www.vimeo.com/8134470
davvero notevoli per chiarezza e completezza!!!
In particolare nella sessione 2 si parla anche del color munki, ma consiglio comunque di partire dal primo
ciao daniele |
andre_ |
Posted - 03/02/2010 : 18:08:46 Citazione: Postato da warburg
Ok grazie; no anch'io parlo di lavoro, non di hobby, nè ovviamente di corpi da 6mila euro e kit davanti :-)))
Mi aveva tratto in inganno il "non un professionista..." del primo post. Ma tanto non cambia nulla, nel discorso. Buona scelta. a_
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warburg |
Posted - 03/02/2010 : 16:46:58 Ok grazie; no anch'io parlo di lavoro, non di hobby, nè ovviamente di corpi da 6mila euro e kit davanti :-)))
ciao Cristiano 030770.zenfolio.com |
andre_ |
Posted - 03/02/2010 : 15:28:16 Citazione: Postato da warburg
Ti ringrazio, pensi possa essere utile anche per chi come me non stampa in proprio? thanks
Non saprei, sinceramente. Dipende da quanta importanza dai alla feature.
Io, che appunto lo uso per lavoro, non sono sicuro l'avrei preso non avessi avuto la necessitá "iniziale" di calibrare un minimo di quattro carte diverse (che fanno 200€, piú IVA, che avrei dovuto spendere comunque).
Poi, effettivamente, sto scoprendo una serie di utilizzi a cui non avevo pensato prima (e per questo sono molto felice del consiglio sul Munki, e non sul Datacolor).
Ma per il tipo di foto che mi piace fare (cioé street, paesaggi, macro e birdwatching) non ne avrei assolutamente necessitá. Piuttosto, mi diventa strumento importantissimo sul lavoro, dove per fare prodotti destinati alla pubblicitá in senso lato, mi trovo nella necessitá sia di dover riprodurre fedelmente un colore (non ti dico se ad un produttore sbagli il colore del vino sul catalogo! si arrabbia ed ha anche tutte le ragioni!). Ma anche piú semplicemente in associazione a quella splendida idea di Adobe che é Kuler. Creare una paletta di colori "che vanno d'accordo" per la grafica di una brochure, partendo da uno o piú colori reali del prodotto... mi pare un lavoro fatto bene.
Ma per qualsiasi utilizzo diverso, io ti posso solo dire che la fedeltá dei colori campionati é molto buona, quando anche il riferimento oggettivo magari si discosta dall'impressione e dal ricordo che si ha (o magari dalla semplice percezione, perché l'ogetto é sotto le luci piú improbabili). Quindi, come base di partenza per "ricostruire" una scena (a mano, comunque, come aggiustamenti mirati di un profilo di qualsiasi tipo costruito su uno standard come puó essere la ColorChecker) é utile, e precisa.
Poi, che valore dargli e che importanza puó avere all'interno del tuo hobby (mi pare di capire sia cosí) e, soprattutto, che ruolo gioca all'interno della tua attrezzatura (come al solito é inutile avere un corpo macchina da seimila Euro con davanti un obbiettivo del kit base, e lo stesso vale per l'attrezzatura informatica)... Che valore darli, appunto, devi deciderlo tu.
a_
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warburg |
Posted - 03/02/2010 : 13:54:16 Ti ringrazio, pensi possa essere utile anche per chi come me non stampa in proprio? thanks
ciao Cristiano 030770.zenfolio.com |
andre_ |
Posted - 03/02/2010 : 07:52:04 Io ho la versione "Design" (quella bianca, mentre quella nera é la "Photo"). Le caratteristiche degli strumenti sono le stesse, ed anche le possibilitá offerte dal software sono praticamente uguali (cambia un po' l'impostazione generale del software).
Una differenza abbastanza sostanziale (non fondamentale, comunque) sta nella possibilitá di ottimizzazione del profilo di stampa creato. Nella versione nera il profilo é ottimizzato su una paletta ricavata automaticamente da un'immagine, mentre nella mia l'ottimizzazione viene fatta su colori spot, selezionati manualmente dall'operatore.
Per l'uso che ne faccio io, pur essendo prettamente fotografico, mi pareva piú utile la seconda. Ma per il resto, trovare l'offerta di uno o dell'altro é assolutamente indifferente.
L'interfaccia é tremendamente intuitiva, e tutto sommato si inserisce bene in un qualsiasi flusso di lavoro, considerata la possibilitá di esportare le palette dei colori misurati verso tutti i programmi di grafica e design management (piú il solito "comma separated" buono per tutte le stagioni).
Devo dire che, facendo cataloghi e pubblicazioni pubblicitarie, sto trovando questo cosino piuttosto utile. L'avevo preso principalmente per la necessitá di dover rifare tutti i profili per la stampante che uso come hard proof (e devo dire di essere soddisfatto, di quello che produce il Munki), ma alla fine mi trovo ad usarlo piú di quato non sospettassi, proprio per controllare tinte specifiche che voglio salvaguardare. a_
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warburg |
Posted - 02/02/2010 : 23:59:39 Beh allora hai visto che mi vengono delle ideuzze che... sono state già pensate dai guru del color management? Non è tanto, ma qualcosa è :-) Scherzi a parte, 'sto Color Munki è questo? http://www.italsystem.com/mall/zoom.asp?ida=CMUNPH&from=advgoogle Costicchia; molto interessante anche l'opzione DigitalPouch™ per fare in modo di attutire la differenza in visualizzazione fra te e il cliente. Forse per le mie attuali competenze (ed esigenze) meglio andare su un classico Color Checker Passport. ciao grazie
ciao Cristiano 030770.zenfolio.com |
andre_ |
Posted - 02/02/2010 : 22:13:10 Citazione: Postato da warburg ...misurando direttamente alcuni colori sulla scena in fase di ripresa. ???
Ma è proprio quello che chiedevo ingenuamente nel post di apertura! Misurare il colore e portarsi a casa il "numero"... Si fa con il ColorMunki?
Ehm.... Non volermi male.... mi sono perso per strada durante il topic....
Comunque si, se "leggi" un colore direttamente con ColorMuki, il software ti restituisce una cosa del genere:
Questo é il colore del divano in pelle che ho in sala....
Quindi coordinate Lab, sRGB e volendo proofing sulla base di un profilo a scelta e visualizzazione a monitor sotto illuminante D50, D65, Tungsten and Fluorescent. a_
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warburg |
Posted - 02/02/2010 : 18:12:08 Citazione: Devo dire che, da quando ho il ColorMunki, ho iniziato ad usare un bel po' lo strumento, misurando direttamente alcuni colori sulla scena in fase di ripresa. Almeno ho dei riferimenti oggettivi sui colori reali e non solo sule ventiquattro tacche della CC. a_
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...misurando direttamente alcuni colori sulla scena in fase di ripresa. ???
Ma è proprio quello che chiedevo ingenuamente nel post di apertura! Misurare il colore e portarsi a casa il "numero"... Si fa con il ColorMunki?
ciao Cristiano 030770.zenfolio.com |
andre_ |
Posted - 02/02/2010 : 09:23:37 Citazione: Postato da Enrico Non vado oltre, la materia è estremamente complessa, ma per ora mi limito ad invitare tutti a non sottovalutare l'importanza del nuovo tool di Adobe.
Temo di essermi spiegato male io. Non intendo affatto sminuire l'importanza di quel tool, che anzi considero fondamentale (con migliaia di Euro di camera e lenti, un investimento di cento per una CC e poche decine di minuti per una calibrazione é davvero il minimo che si possa fare).
Forse per limite mio, continuo semplicemente a considerarlo piú un tool per la regolazione del colore piú "generale" della creazione di un profilo ICC (pensata ed applicata ad una sola condizione).
Ma, appunto, per mio limite. Non uso la "calibrazione secondo Adobe" per una singola illuminante, se non per alcuni casi particolari, ma ho capito che dovrei cominciare a provarla in maniera piú intensiva per apprezzarne adeguatamente l'efficacia. a_
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Enrico |
Posted - 02/02/2010 : 09:12:29 Citazione: Postato da andre_
Io ti consiglio anche una lettura a questo: http://www.photoactivity.com/Pagine/Articoli/047CalibDNG/CalibDNG.asp
Ovviamente é una procedura meno precisa della creazione di un profilo ICC, ma ha l'enorme vantaggio di essere flessibile, cioé applicabile a qualsiasi foto, anche non scattata in condizioni controllate. E poi... una cosa non esclude l'altra.
La precisione di un profilo è determinabile dalla verifica con i valori colorimetrici originali, così come proposto nell'articolo dall'ottimo Noldin, e anche dalla sua valutazione "sul campo" nel gestire immagini reali. Io non credo che il DNG profile editor sia solo un sistema più o meno sbrigativo per "aggiustare" un profilo a matrice Adobe. Credo invece che quel tool nasconda una grande verità, e cioè che con i profili a matrice non si riesce a costruire un ottimo matching tra i colori visti dalla fotocamera e quelli visti dall'osservatore standard CIE. Non vado oltre, la materia è estremamente complessa, ma per ora mi limito ad invitare tutti a non sottovalutare l'importanza del nuovo tool di Adobe.
Ciao Enrico |
andre_ |
Posted - 30/01/2010 : 15:14:43 Citazione: Postato da massimiliano Voi come impostate il bilanciamento del bianco?
Cercando quasi sempre la "suggestione" piú che la verosimiglianza (come spiegavo nel mio primo post, fraintendendo le esigenze di Cristiano), io di fatto bilancio il bianco "ad occhio".
Nelle foto all'aperto, tengo il WB on camera settato su "Sun", valore che varia a seconda della fotocamera e della calibrazione, ma che viene letto ed applicato da LightRoom. Poi, in fase di sviluppo del RAW, eventualmente correggo a seconda del risultato cercato.
Stessa cosa per le foto in interni, ma qui di solito scatto in Auto.
Se invece devo fare delle riproduzioni o comunque mi serve avere una certa corrispondenza dei colori (quasi tutte le foto per lavoro), allora ho sempre con me la ColorChecker, e tutte le cosine indispensabili in PP.
Devo dire che, da quando ho il ColorMunki, ho iniziato ad usare un bel po' lo strumento, misurando direttamente alcuni colori sulla scena in fase di ripresa. Almeno ho dei riferimenti oggettivi sui colori reali e non solo sule ventiquattro tacche della CC. a_
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massimiliano |
Posted - 30/01/2010 : 13:40:46 Mi pare di capire che Warburg vuole mantenere nello scatto le dominanti di colore che vede (dominante calda del tramonto ad esempio). In questo caso, se bilancia il bianco misurandolo sul foglietto di grigio medio al 18%, non va a compensare la dominante, ottenendo una foto con colori neutri (e quindi "reali", ma meno suggestivi e perdendo l'effetto del tramonto)? Voi come impostate il bilanciamento del bianco? |
warburg |
Posted - 29/01/2010 : 20:06:24 Grazie mille, alla prossima (cioè quando ci proverò) buona serata
ciao Cristiano 030770.zenfolio.com |
andre_ |
Posted - 29/01/2010 : 19:06:37 Citazione: Postato da warburg Comunque educatamente volete (anche) dirmi che la fedeltà dei colori è un qualcosa che non si "misura" sulla scena, ma si ricava a posteriori durante lo sviluppo, per mezzo del software che "impone" i giusti valori all'immagine stessa etc etc.... Giusto?
Fai conto sia un po' come la calibrazione e la profilazione di un monitor. Prima calibri, che con la macchina fotografica vuole dire avere dei riferimenti certi sulla scena con una data illuminazione (mi sto riferendo alla profilazione ICC). A posteriori, "ricostruisci" quei riferimenti all'interno del software di profilazione, in modo che i colori (di cui conosci le caratteristiche) vengano riportati il piú fedelmente possilbe nell'immagine.
Sono, come sempre, due momenti distinti e complementari: prima porti il sistema ad uno stato conosciuto e stabile, poi applichi le correzioni necessarie perché i risultati fotografati in quello stato siano il piú vicino possibile alla realtá.
Con il profilo "alla Adobe", la cosa é meno complessa (e meno fedele, ma a meno non si facciano riproduzioni spesso é sufficiente), nel senso che non si "bloccano" i riferimenti ad un solo stato specifico, ma si leggono due stati differenti e si "riscostruisce" per interpolazione ogni stato che sta in mezzo tra i due. a_
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warburg |
Posted - 29/01/2010 : 18:30:42 Grazie a tutti per gli ottimi link, simpatica anche la modella che spiega il ColorCheker Passport Comunque educatamente volete (anche) dirmi che la fedeltà dei colori è un qualcosa che non si "misura" sulla scena, ma si ricava a posteriori durante lo sviluppo, per mezzo del software che "impone" i giusti valori all'immagine stessa etc etc.... Giusto?
ciao Cristiano 030770.zenfolio.com |
danipen |
Posted - 29/01/2010 : 17:42:53 sempre sul fronte camera raw ci sono gli ottimi post di boscarol che spiegano bene la procedura anche con il software della x-rite http://www.boscarol.com/blog/?page_id=5025
c'è anche la serie sulla creazione di profili icc per fotocamera http://www.boscarol.com/blog/?page_id=7868
ciao daniele |
andre_ |
Posted - 29/01/2010 : 17:21:14 Io ti consiglio anche una lettura a questo: http://www.photoactivity.com/Pagine/Articoli/047CalibDNG/CalibDNG.asp
Ovviamente é una procedura meno precisa della creazione di un profilo ICC, ma ha l'enorme vantaggio di essere flessibile, cioé applicabile a qualsiasi foto, anche non scattata in condizioni controllate. E poi... una cosa non esclude l'altra. a_
P.S. Io ti consiglio di provare anche a creare il pfofilo con il softwaqre di X-Rite (http://www.xritephoto.com/ph_product_overview.aspx?action=support&id=1257), piú elastico in termini di illuinazione richiesta. Puoi tranquillamente seguire le indicazioni di Marco passo passo, con la sola differenza del file .dcp creato con un software diverso (ma che si apre tranquillamente nel software di Adobe).
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warburg |
Posted - 29/01/2010 : 16:39:32 Grazie mille a entrambi; e a Daniele per la segnalazione dell'articolo: non solo non conosco DCraw, ma sono ancora molto indietro nella comprensione di quanto scrive Alberto! Diciamo che ho la Color Checker, ma la procedura per ricavare i profili non l'ho mai studiata, nè posseggo il sw Profile Maker... Insomma, in teoria so cosa dovrei fare per ottenere una affidabile corrispondenza o fedeltà dei colori, in pratica devo mettermi a studiare. :-)
ciao Cristiano 030770.zenfolio.com |
jbrembat |
Posted - 29/01/2010 : 16:28:35 Citazione: l'unico modo per avere dei colori corretti non è scattare in jpg (perchè dovrebbero venire corrretti?)
Non mi sembra che warburg sia alla disperata ricerca dei "colori corretti",ma dei colori così come prodotti dalla fotocamera:
Citazione: ma, soprattutto, sul monitorino della macchina, vedi un pò come l'ha ripresa bene questo cavolo di fotocamera
Jacopo |
danipen |
Posted - 29/01/2010 : 16:06:39 l'unico modo per avere dei colori corretti non è scattare in jpg (perchè dovrebbero venire corrretti?) ma crearsi un profilo costum per la propria fotocamera/ottica/illuminazione
scattare alla test chart della gretag non serve a gran che se poi non ci si fa nulla dello scatto :-) invece usare lo scatto per creare un profilo può essere decisamente pù produttivo! :-)
qui sul sito c'è l'ottimo articolo di alberto che spiega tutto passo passo http://www.photoactivity.com/Pagine/Articoli/012%20ProfiliFotocamere/ProfiliFotocamere.asp
io uso questo procedimento quando faccio riproduzione di quadri e i risultati sono perfetti.
ciao daniele |
jbrembat |
Posted - 29/01/2010 : 15:39:04 Citazione: ma, soprattutto, sul monitorino della macchina, vedi un pò come l'ha ripresa bene questo cavolo di fotocamera
La sola strada che hai per riottenere gli stessi colori è usare il convertitore raw del produttore della fotocamera o scattare in jpg. Ottimi risultati puoi ottenerli con dcraw, ma le eventuali curve addizionali applicate dal produttore della fotocamera le devi ritrovare tu.
Jacopo |
warburg |
Posted - 29/01/2010 : 11:52:23 Ti ringrazio, in effetti però dal mio testo non si capisce bene che volevo riferirmi maggiormente alla fedeltà dei colori, più che all'impatto. Questo almeno nelle situazioni diciamo così di assignment: se devo fotografare un mobile in legno, magari particolare, con lavorazioni sopraffine e venature stupende, oppure laccature, vernici scelte spaccando il capello, ecco che ho bisogno di una certa fedeltà. Da come l'ho descritta io invece sembrava, hai ragione, una esigenza più da National Geographic... Nelle'elenco poi ho dimenticato di scrivere dei monitor calibrati, d'accordo, del tipo di luce in camera chiara, sino ad arrivare al camice grigio o bianco :-)
ciao Cristiano 030770.zenfolio.com |
andre_ |
Posted - 29/01/2010 : 11:44:21 No baggianate, ma un mescolone di due cose differenti.
Una é la fedeltá dei colori, ma é ben diversa da l'impatto dei colori e della scena.
Per ritrovare nella fotografia l'emozione che avevi di fronte al soggetto, ColorChart, Lastolite e colorimetri non solo servono a poco, ma probabilmente servono a quasi nulla....
Se il National Geographic avesse scelto di accettare solo foto catte con la neutralissima (e colorimetricamente corretta) Kodak Repro, sarebbe stata la rivista piú noiosa del mondo. Probabilmente apprezzatissima solo dai piú noiosi tra i grafici professionisti.
Invece pubblicavano solo servizi scattati su Kodachrome, universalmente riconosciuta come la pellicola dai colori piú falsi della storia (e la piú recente Velvia non é da meno). Ma quella é stata la loro cifra, e ció che ne ha decretato il successo.
Per cui, teniamo distinte fedeltá ed impatto. Prima di tutto perché solo per alcuni la prima é indice di una buona foto (ed anche lí, non con tutti i soggetti).
E poi perché dal tono che usi, per ricercare il colore che ti ha emozionato mi pare piú fondamentale acquisire una buona esperienza nel trattamento delle immagini, piú che nella resa "fedele".
Trattamento che puó partire benissimo dalla possibilitá di un perfetto bilanciamento, ma per poi spostarsi verso effetti legati alle emozioni.
Un po' (anzi, "esattamente come") come quando si sceglie di uscire a fotografare con una pellicola piuttosto che un'altra. La pellicola determinerá la resa generale della sessione di foto, ed anche il colore scelto emozionerá piú o meno a seconda di come viene reso sul film. Ma quasi mai sará "corretto". a_
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