| I N I Z I O T O P I C |
| Maestrale |
Posted - 08/01/2010 : 12:31:26
Ripropongo qui uno spunto nato nel topic di Alfredo sulla perdita di dati.
Per comodità, mi autocito:
Citazione:
Postato da Maestrale
Per conto mio, sono colpevolmente indietro con il backup: mesi fa sotto l'effetto di una benefica paranoia ho investito in un buon UPS ad onda sinusoidale perfetta (Socomec 1500VA) ed in un capiente HD esterno LaCie di quelli in alluminio, settato in raid1. Forse illusoriamente, con questi accorgimenti ho raggiunto una parvenza di tranquillità, almeno per quel che riguarda la gestione degli sbalzi di corrente durante la copia...
Il mio problema principale è però che trovo molto complicato eseguire frequentemente il backup, perché preferisco archiviare cartelle d'immagini già opportunamente sfoltite. Il risultato è che rimando spesso gli "sfoltimenti" e di conseguenza i backup: quel che si dice scelleratezza...
Pongo una domandina al forum che mi si ripresenta ciclicamente nella testa: voi come vi organizzate nell'ordinare i dati? archiviate in doppia copia solo quelli realmente importanti oppure sversate su HD esterno tutto ciò che esce generosamente fuori dalle vostre capienti Compact Flash? insomma, che rapporto avete con il cestino del pc, ovvero con la necessità di selezionare il materiale ed eliminare il superfluo? io ho un rapporto particolarmente conflittuale con la selezione delle immagini purtroppo, e questo nodo irrisolto propaga la sua influenza anche al backup... si può gestire la cosa in modo razionale, ci sono criteri oggettivi di selezione? conosco molti validi fotografi ed informatici che reputano il tempo destinato allo "sfoltimento" una mera perdita di energie ed ore di lavoro: le motivazioni? gli HD costano relativamente poco e sono sempre più capienti, e via dicendo...
...
Altra domanda: copiare e rimuovere frequentemente files dall'HD d'archivio porta ad eccessiva frammentazione? si rischia di esporsi maggiormente alle perdite di dati?
Insomma, come vi organizzate nella selezione e backup? contribuite numerosi, inizia il sondaggio! 
Claudio 
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| Maestrale |
Posted - 09/01/2010 : 22:16:01
Enrico, Andre, vi ringrazio per i preziosi interventi. A quanto risulta in modo inconfutabile, mi piace vivere l'informatica molto pericolosamente, o meglio in modo esageratamente ottimista! Insomma, devo proprio dare una bella risistemata al mio flusso di lavoro d'archivio...
Claudio
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| andre_ |
Posted - 08/01/2010 : 20:24:48
Premetto di essere uno che scatta piuttosto poco.
Tralasciando ovviamente in tutto il discorso gli scatti fatti per lavoro (che seguono un destino completamente differente), ho chiuso il 2009 con appena 5400 scatti tenuti.
Di queli scartati, la stragrande maggioranza sono ucelli, dove scatto a raffiche brevi e non a scatto singolo.
Comunque, la mia selezione inizia subito dopo lo scaricamento (che avviene normalmente su un PowerMac G5 con O.S. e dati su due HDD in RAID1).
Selezione degli scatti da tenere, gli altri vengono immediatamente cestinati.
Sono organizzato per "cartelle evento" all'interno di una folder annuale.
Circa un centinaio di cartelle per ogni anno, negli ultimi tre o quattro.
Dal PowerMac vengono subito backuppati su un HD esterno (attaccato all'AirPort, via WiFi), e poi trasferiti nell'HD di lavoro (un esterno LaCie FW800 in RAID1).
Ogni anno ha poi un Catalog in LR, dove importo tutti i NEF. Il 95% dello sviluppo avviene in LR, e se in Photoshop faccio solo il ridimensionamento per la stampa e la conversione dello spazio colore, non tengo quel file in archivio.
Generalmente lo sviluppo del NEF é unico, o al limite con una o due copie virtuali, ed una volta sviluppato salvo sul file XMP.
I Catalog degli anni sono residenti nell'HD dell'O.S. (attualmente uso un MacBook Pro, con monitor esterno LaCie).
Settimanalmente faccio il backup dei Catalog su un secondo HD esterno (sempre attaccato, come il RAID1 di lavoro), ma spesso backuppo piú frequentemente, quando ho lavorato molto sul Catalog.
Sempre piú o meno settimanalmente (a volte di piú, a volte di meno) faccio copia dei NEF lavorati (con i relativi XMP).
Le copie sono due: una su un RAID1 e la seconda sun un HD semplice.
Entrambi gli HD sono sempre staccati dall'alimentazione, tranne mentre faccio il backup (ma é uno per volta).
Per l'organizzazione delle cartelle che ho, il backup viene fatto velocemente a mano (basta aggiungere le cartelle delle ultime sessioni fotografiche).
Insieme alle foto, faccio anche il backup degli altri dati e dei Catalog.
In totale, le foto (che sono gli originali, nonché le uniche copie che ho) sono lavorate su due HDD gemelli in RAID1, e sono backuppate su altri tre HDD (di cui uno RAID1, quindi quattro HDD in totale), ed i Catalog anche.
Computer, monitor e i due dischi esterni di lavoro sono sotto stabilizzatore di tensione (non UPS), quindi se salta la luce dovrei perdere solo il lavoro dell'ultima sessione.
che in realtá si riduce a poche cose, visto che mano a amano che sviluppo una foto ne salvo (a mano) l'XMP.
In realtá... Piú lungo da descrivere che da fare.
a_
www.andre-photo.org |
| Enrico |
Posted - 08/01/2010 : 19:42:27
Selezione iniziale durissima, lavorazione in LR quando possibile, tutto il resto in PS.
Salvo i DNG originali (getto i NEF) e i TIFF degli stitch a 16 bit/colore.
Tutto viene catalogato in LR, salvando i metadati direttamente nei DNG e nei TIFF (odio i files XMP!  )
Alle immagini aggiungo i tag necessari per una rapida ricerca successiva.
Durante la fase di "lavorazione" il backup avviene su un disco di rete, usando il sofware ViceVersa Pro.
I files .lrcat sono anch'essi copiati su tale disco, ma con metodo incrementale.
Finita la lavorazione, in LR sposto la cartella su un disco esterno "archivio" (normalmente spento), del quale aggiorno backup su un disco esterno USB, sempre con ViceVersa.
In questo modo ho un backup sempre agiornato delle cartelle "in lavorazione" e di quelle "archivio", su unità distinte.
Di tutto ciò ho poi una terza copia (ancora gestita da Viceversa) su un un HD da 1 Tera riposto normalmente non nella mia abitazione. Questa copia viene però aggornata su base mensile (talvolta trimestrale...)
Lungo a spiegarsi, facilissimo da eseguire grazie anche al prezioso lavoro di Viceversa!
Ciao
Enrico |
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