Samsung T220
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No, non stiamo inaugurando un nuovo filone di articoli di test sui monitor per foto-ritocco. I test rigorosi richiedono costose attrezzature di misura, continua disponibilità di hardware da testare e tanto tempo da dedicare all’attività. Tutto ciò non rientra nei piani di sviluppo di Photoactivity. Allora perché questo articolo? Perché recensire un prodotto “generico” che costa appena ¼ dei monitor più economici dedicati alle applicazioni fotografiche ? Ebbene, ho deciso di presentare al pubblico questo Samsung per evidenziare i miglioramenti ed anche le residue lacune dei recenti prodotti 20-22" di prezzo contenuto entro i 250 euro. Ovviamente si tratta di un test focalizzato sull’utilizzo specifico del fotografo, e non si occupa di altri parametri. Non si tratta invece di un tutorial sulla calibrazione/profilazione di un monitor, argomenti per i quali rimando agli altri articoli ed al Forum di PhotoActivity.
Marca/modello: Samsung T220 Prezzo indicativo: 250 euro (IVA inclusa) Dimensione/Formato: 22”, 16:10 Finitura superficiale: di tipo opaco, indispensabile per applicazioni di foto-ritocco Risoluzione: 1680x1050 pixel, sufficiente per lavorare comodamente con le principali palette di Photoshop aperte. Ingressi: 1 analogico RGB, 1 digitale DVI Pannello: TFT a matrice attiva (tipo TN), con retroilluminazione classica Gestione interna dei dati: 8bit / canale LUT interna: NO
Si procede poi con la calibrazione e profilazione del monitor, passaggio irrinunciabile anche in funzione della valutazione del prodotto. La procedura è stata effettuata con X-Rite Eye-One e software di corredo EyeOne Match 3.6 per Windows 32bit. Questi i parametri di calibrazione scelti: - Intensità del bianco: 120 cd/m2 (nel range 100-140 cd/m2 consigliato per applicazioni fotografiche) - Gamma: 2.2 (valore consigliato per compatibilità con applicazioni Windows che non adottano un CMS)
Durante la fase di calibrazione ho utilizzato i comandi OSD del monitor per avvicinarmi ai parametri di calibrazione prescelti, grazie al prezioso supporto fornito dal software. Successivamente ha luogo la fase di misura delle tacche colorate (patches), che genera le tre curve RGB di calibrazione per la LUT e successivamente il profilo ICC. EyeOne Match permette anche la validazione del profilo ottenuto. Questi sono i risultati:
La matrice di primari individuati (profilo ICC a matrice) genera errori abbastanza contenuti (media = 1,26 DeltaE2000), anche in considerazione del fatto che ho utilizzato un target diverso da quello utilizzato per creare il profilo. Possiamo dunque accettare il profilo generato.
Da sottolineare anche la luminanza del nero, misurata a 0,5 cd/m2. Non si tratta certamente di un valore assoluto di rilievo, ma si tratta di un parametro molto migliorato rispetto alle prime generazioni di pannelli TFT. Infine viene mostrato anche il diagramma di cromaticità CIExy, sul quale è tracciato il triangolo che ha per vertici i tre primari RGB individuati. Per una migliore valutazione, ho confrontato il risultato del Samsung T220 con lo spazio sRGB:
In bianco è riportato il Samsung, in rosso abbiamo sRGB. Si può affermare che questo monitor ha praticamente gli stessi primari di sRGB, fatta eccezione per il primario Blu che è leggermente spostato rispetto a quello di sRGB. Si tratta di un buon risultato, specialmente se paragonato a quello delle prime generazioni di TFT che spesso erano ben lontani dal rappresentare per intero sRGB.
Una diversa rappresentazione, riferita allo spazio CIE Lab, ci conferma il buon comportamento del Samsung. I tre diagrammi mostrano il Gamut riprodotto a tre livelli di chiarezza (ombre L=20, mezzitoni L=50 e luci L=80): L=20
Si tratta di verificare se la riproduzione è uniforme in tutte le aree dello schermo, un parametro importante per applicazioni di foto-ritocco. Trattandosi di un sistema retro-illuminato, è molto difficile mantenere costante l'illuminazione di tutte le aree di uno schermo così ampio. Per la verifica ho visualizzato in full-screen un'immagine bianca uniforme, ed ho effettuato alcune misure con l’Eye-One. Le aree misurate ed i relativi valori di chiarezza (L) rapportati all'area centrale (100) sono indicati in figura:
Le misure confermano le difficoltà previste. Soffrono in particolare le due aree nei pressi degli spigoli alto/dx e basso/sx, in misura assolutamente non trascurabile per il tipo di applicazione in esame. 5. Qualità dei gradienti Con questo test si verifica la corretta riproduzione di un gradiente acromatico, che deve risultare senza transizioni brusche (“scalini”) e con valori di cromaticità costanti e tendenzialmente nulli. Si tratta di una prova molto difficile anche per i migliori LCD presenti sul mercato. Non potendo contare sulla strumentazione necessaria per un test rigorso, riporterò le mie valutazioni soggettive.
Il gradiente riprodotto dal Samsung è di qualità accettabile, con transizioni abbastanza fluide, anche se un'analisi ravvicinata evidenzia una certa colorazione vicino agli estremi della scala.
6. Angolo di visuale Un buon angolo di visuale ammesso (sia orizzontale che verticale) è una prerogativa imprescindibile per un utilizzo “serioso” come il foto-ritocco. Come condizione ideale, la percezione dei colori visualizzati a monitor dovrebbe risultare immutata al variare dell’angolo dal quale si osserva il monitor stesso. Non si tratta -come molti pensano- di una necessità di potersi muovere liberamente di fronte al monitor, bensì di garantire omogeneità tra le varie zone del monitor che vengono necessariamente osservate con angoli diversi. La tecnologia dei monitor LCD ha storicamente il tallone d'Achille nella scarsa stabilità al variare dell’angolo di visuale, ma nel corso degli anni sono stati messi a punto sistemi che hanno drasticamente migliorato i risultati. Anche in questo caso dovrete affidarvi alle mie rilevazioni soggettive, effettuate osservando due target autocostruiti come quelli mostrati sotto:
I target sono composti da aree concentriche con valori di grigio molto prossimi (differenza RGB =2) . Nel primo caso si verifica la capacità dell'osservatore nel distinguere le deboli variazioni di chiarezza in prossimità del bianco (range L=97 - L=100), mentre nel secondo caso in prossimità del nero (range L=0 - L=3). Purtroppo, nonostante i miglioramenti apportati, ho rilevato un comportamento del monitor in prova insufficiente rispetto alle necessità del foto-ritocco, anche di livello "amatoriale". Dalla distanza normale di visione (60-80cm) non esiste una inclinazione del monitor che permetta la corretta leggibilità di tutti i riferimenti, sia del target nero che di quello bianco. Il alcune aree le variazioni di grigio appaiono amplificate, mentre allo stesso tempo in altre aree letteralmente scompaiono. La foto scattata al target bianco fornisce un'idea della situazione:
L'immagine è stata ripresa da una distanza di 60cm, perfettamente in asse rispetto al centro del monitor. L'effetto è stato enfatizzato per maggiore visibilità sul web. Il test dell'area centrale è quello riprodotto in modo migliore.
Ventidue pollici formato wide 16:10, ottima finitura superficiale opaca, risoluzione più che sufficiente in relazione al formato, gamut quasi coincidente con sRGB, luminanza del nero apprezzabilmente contenuta, riproduzione dei gradienti con qualità sufficiente... eravamo davvero vicini al colpaccio ! E invece no, il nostro T220 cade sul test di uniformità e, cosa ancor più grave, sul test dell'angolo di visuale. Sono due motivi sufficienti per sconsigliare un prodotto del genere nell'ambito delle applicazioni fotografiche. Peccato. Presumibilmente in questa fascia di prezzo non sono ancora "approdate" le efficaci soluzioni presenti nei monitor di fasce superiori.
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