Un monitor così... all'improvviso !
Samsung T220

20 Novembre 2008

Sei il visitatore numero 21721


1. Premessa

No, non stiamo inaugurando un nuovo filone di articoli di test sui monitor per foto-ritocco. I test rigorosi richiedono costose attrezzature di misura, continua disponibilità di hardware da testare e tanto tempo da dedicare all’attività. Tutto ciò non rientra nei piani di sviluppo di Photoactivity.

Allora perché questo articolo? Perché recensire un prodotto “generico” che costa appena ¼ dei monitor più economici dedicati alle applicazioni fotografiche ?

Ebbene, ho deciso di presentare al pubblico questo Samsung per evidenziare i miglioramenti ed anche le residue lacune dei recenti prodotti 20-22" di prezzo contenuto entro i 250 euro.

Ovviamente si tratta di un test focalizzato sull’utilizzo specifico del fotografo, e non si occupa di altri parametri. Non si tratta invece di un tutorial sulla calibrazione/profilazione di un monitor, argomenti per i quali rimando agli altri articoli ed al Forum di PhotoActivity.




2. Caratteristiche principali del prodotto



Marca/modello: Samsung T220

Prezzo indicativo: 250 euro (IVA inclusa)

Dimensione/Formato: 22”, 16:10

Finitura superficiale: di tipo opaco, indispensabile per applicazioni di foto-ritocco

Risoluzione: 1680x1050 pixel, sufficiente per lavorare comodamente con le principali palette di Photoshop aperte.

Ingressi: 1 analogico RGB, 1 digitale DVI

Pannello: TFT a matrice attiva (tipo TN), con retroilluminazione classica

Gestione interna dei dati: 8bit / canale

LUT interna: NO


Le ultime tre caratteristiche ci fanno immediatamente capire che non siamo di fronte ad un prodotto di classe professionale: vedremo al termine quanto pregiudicheranno il risultato complessivo.



3. Calibrazione e profilazione

Si procede poi con la calibrazione e profilazione del monitor, passaggio irrinunciabile anche in funzione della valutazione del prodotto.

La procedura è stata effettuata con X-Rite Eye-One e software di corredo EyeOne Match 3.6 per Windows 32bit.

Questi i parametri di calibrazione scelti:

- Temperatura del bianco: 6500°K (standard europeo)

- Intensità del bianco: 120 cd/m2 (nel range 100-140 cd/m2 consigliato per applicazioni fotografiche)

- Gamma: 2.2 (valore consigliato per compatibilità con applicazioni Windows che non adottano un CMS)

Importante: prima di inziare è necessario disabilitare la funzione DC Dynamic Contrast del monitor, che regola in tempo reale la l'emissione luminosa della lampada in funzione dell'immagine riprodotta. La disabilitazione è molto semplice, utilizzando il menu interno (OSD).

Durante la fase di calibrazione ho utilizzato i comandi OSD del monitor per avvicinarmi ai parametri di calibrazione prescelti, grazie al prezioso supporto fornito dal software.

Successivamente ha luogo la fase di misura delle tacche colorate (patches), che genera le tre curve RGB di calibrazione per la LUT e successivamente il profilo ICC.
Il profilo ICC viene impostato come “default” di sistema, e pertanto viene utilizzato da Photoshop a partire dal successivo avvio dell’applicazione.

EyeOne Match permette anche la validazione del profilo ottenuto. Questi sono i risultati:


La matrice di primari individuati (profilo ICC a matrice) genera errori abbastanza contenuti (media = 1,26 DeltaE2000), anche in considerazione del fatto che ho utilizzato un target diverso da quello utilizzato per creare il profilo. Possiamo dunque accettare il profilo generato.

Questi sono invece i risultati finali mostrati da Eye-One Match :


Le curve di calibrazione caricate nella LUT della scheda video evidenziano interventi molto contenuti per raggiungere i valori di calibrazione richiesti (6500°K, gamma 2,2). Ciò significa che le regolazioni effettuate direttamente nell'OSD del monitor sono risultate molto efficaci.

Da sottolineare anche la luminanza del nero, misurata a 0,5 cd/m2. Non si tratta certamente di un valore assoluto di rilievo, ma si tratta di un parametro molto migliorato rispetto alle prime generazioni di pannelli TFT.

Infine viene mostrato anche il diagramma di cromaticità CIExy, sul quale è tracciato il triangolo che ha per vertici i tre primari RGB individuati. Per una migliore valutazione, ho confrontato il risultato del Samsung T220 con lo spazio sRGB:


In bianco è riportato il Samsung, in rosso abbiamo sRGB. Si può affermare che questo monitor ha praticamente gli stessi primari di sRGB, fatta eccezione per il primario Blu che è leggermente spostato rispetto a quello di sRGB. Si tratta di un buon risultato, specialmente se paragonato a quello delle prime generazioni di TFT che spesso erano ben lontani dal rappresentare per intero sRGB.

Nota: ricordo che sRGB si riferisce ad un bianco di luminanza 80cd/m2 mentre il profilo del monitor si riferisce ad una luminanza di 127cd/m2. Il profilo del monitor può tuttavia risultare diverso scegliendo una luminanza del bianco diversa (il T220 può raggiungere 300 cd/m2).

Una diversa rappresentazione, riferita allo spazio CIE Lab, ci conferma il buon comportamento del Samsung. I tre diagrammi mostrano il Gamut riprodotto a tre livelli di chiarezza (ombre L=20, mezzitoni L=50 e luci L=80):

L=20  

L=50  

L=80  




4. Uniformità

Si tratta di verificare se la riproduzione è uniforme in tutte le aree dello schermo, un parametro importante per applicazioni di foto-ritocco. Trattandosi di un sistema retro-illuminato, è molto difficile mantenere costante l'illuminazione di tutte le aree di uno schermo così ampio.

Per la verifica ho visualizzato in full-screen un'immagine bianca uniforme, ed ho effettuato alcune misure con l’Eye-One. Le aree misurate ed i relativi valori di chiarezza (L) rapportati all'area centrale (100) sono indicati in figura:


Le misure confermano le difficoltà previste. Soffrono in particolare le due aree nei pressi degli spigoli alto/dx e basso/sx, in misura assolutamente non trascurabile per il tipo di applicazione in esame.



5. Qualità dei gradienti

Con questo test si verifica la corretta riproduzione di un gradiente acromatico, che deve risultare senza transizioni brusche (“scalini”) e con valori di cromaticità costanti e tendenzialmente nulli.

Si tratta di una prova molto difficile anche per i migliori LCD presenti sul mercato. Non potendo contare sulla strumentazione necessaria per un test rigorso, riporterò le mie valutazioni soggettive.
Il gradiente mostrato è quello utilizzato per il test, non una foto scattata al monitor.


Il gradiente riprodotto dal Samsung è di qualità accettabile, con transizioni abbastanza fluide, anche se un'analisi ravvicinata evidenzia una certa colorazione vicino agli estremi della scala.
Durante questo test si è tuttavia manifestato in modo evidente il problema che andiamo ad analizzare nel prossimo paragrafo.




6. Angolo di visuale

Un buon angolo di visuale ammesso (sia orizzontale che verticale) è una prerogativa imprescindibile per un utilizzo “serioso” come il foto-ritocco.

Come condizione ideale, la percezione dei colori visualizzati a monitor dovrebbe risultare immutata al variare dell’angolo dal quale si osserva il monitor stesso.

Non si tratta -come molti pensano- di una necessità di potersi muovere liberamente di fronte al monitor, bensì di garantire omogeneità tra le varie zone del monitor che vengono necessariamente osservate con angoli diversi.

La tecnologia dei monitor LCD ha storicamente il tallone d'Achille nella scarsa stabilità al variare dell’angolo di visuale, ma nel corso degli anni sono stati messi a punto sistemi che hanno drasticamente migliorato i risultati.
Anche i pannelli classici TN sono stati aggiornati, anche se non bisogna attendersi i risultati propri delle più recenti tecnologie (che derivano dai S-IPS e PVA).

Anche in questo caso dovrete affidarvi alle mie rilevazioni soggettive, effettuate osservando due target autocostruiti come quelli mostrati sotto:





Nota: i due target sono stati modificati per una migliore visione sul web, ma cliccando su ciascuna immagine si può scaricare il relativo target originale a piena risoluzione. Per la valutazione utilizzare un software dotato di CMS (es: Photoshop) e impostare la modalità "full-screen" (in Photoshop premendo il tasto F); per il target nero è necessaria una corretta illuminazione ambientale (molto contenuta).

I target sono composti da aree concentriche con valori di grigio molto prossimi (differenza RGB =2) . Nel primo caso si verifica la capacità dell'osservatore nel distinguere le deboli variazioni di chiarezza in prossimità del bianco (range L=97 - L=100), mentre nel secondo caso in prossimità del nero (range L=0 - L=3).
Il test dell'angolo di visuale si può ovviamente eseguire anche con un target del genere con colore di base grigio medio (oppure altri colori), ma la scelta del bianco e nero ci aiuta anche a verificare la qualità della calibrazione/profilazione.

Il monitor "perfetto" permette di osservare queste variazioni in maniera identica su tutta la superficie dello schermo, e consente anche un certo spostamento del punto di osservazione rispetto alla posizione ideale (in asse rispetto al centro dello schermo).

Purtroppo, nonostante i miglioramenti apportati, ho rilevato un comportamento del monitor in prova insufficiente rispetto alle necessità del foto-ritocco, anche di livello "amatoriale".

Dalla distanza normale di visione (60-80cm) non esiste una inclinazione del monitor che permetta la corretta leggibilità di tutti i riferimenti, sia del target nero che di quello bianco. Il alcune aree le variazioni di grigio appaiono amplificate, mentre allo stesso tempo in altre aree letteralmente scompaiono. La foto scattata al target bianco fornisce un'idea della situazione:


L'immagine è stata ripresa da una distanza di 60cm, perfettamente in asse rispetto al centro del monitor. L'effetto è stato enfatizzato per maggiore visibilità sul web. Il test dell'area centrale è quello riprodotto in modo migliore.



7. Conclusioni (senza lieto fine)

Ventidue pollici formato wide 16:10, ottima finitura superficiale opaca, risoluzione più che sufficiente in relazione al formato, gamut quasi coincidente con sRGB, luminanza del nero apprezzabilmente contenuta, riproduzione dei gradienti con qualità sufficiente... eravamo davvero vicini al colpaccio !

E invece no, il nostro T220 cade sul test di uniformità e, cosa ancor più grave, sul test dell'angolo di visuale. Sono due motivi sufficienti per sconsigliare un prodotto del genere nell'ambito delle applicazioni fotografiche. Peccato.

Presumibilmente in questa fascia di prezzo non sono ancora "approdate" le efficaci soluzioni presenti nei monitor di fasce superiori.
Credo però che non passerà molto tempo prima di poter consigliare un monitor sotto i 250 euro anche per applicazioni fotografiche. Magari non a tutti gli operatori del settore -certamente non ai professionisti- ma ad un'ampia schiera di fotoamatori che a fatica cercano di ritagliare le finanze per questo meraviglioso hobby nei meandri del bilancio familiare.



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